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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere dei Ciechi

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Numero 6 del 2012

Titolo: REGIONI- Il Veneto

Autore: Nicola Ferrando


Articolo:
Il Consiglio regionale veneto riunisce le sette province della Regione, per un totale di 3207 soci. Il Consiglio è composto da 14 membri, i sette presidenti provinciali più i sette eletti dalle assemblee sezionali. Il Veneto sta attraversando una grave crisi sociale e politica. I valori di solidarietà e attenzione per i più deboli vengono messi in discussione e sacrificati sull'altare dell'economia. A farne le spese la sanità e il sociale. L'Assessore ai servizi sociali Remo Sernagiotto, fin dal suo insediamento nell'estate del 2010, disse apertamente che le associazioni storiche non dovevano ricevere contributi dall'Ente Regione, in quanto svolgono servizi analoghi agli enti pubblici, quali Inps, Inpdap, Ulss, comuni. La Regione fin dal 1989 eroga annualmente un contributo alle associazioni storiche, sulla base di una relazione dettagliata sulle attività svolte dal Consiglio e dalle Sezioni provinciali. Noi sappiamo bene che l'Unione esiste proprio per sopperire alle mancanze degli Enti preposti all'assistenza ed alla riabilitazione dei disabili visivi, ma non è facile spiegare le proprie buone ragioni a chi pensa di avere già la ricetta in tasca. Il Consiglio è stato costretto ad organizzare una grande manifestazione per le calli di Venezia, riuscendo a spuntare un contributo, seppur decurtato e da girare parzialmente alla Scuola Triveneta cani guida, per il 2010 e per il 2011. Tuttavia il futuro sembra molto incerto, stante il drastico taglio dei trasferimenti statali alla Regione. Ciò nonostante il Consiglio regionale veneto, direttamente o tramite l'Irifor, ha cercato di continuare ad organizzare le iniziative che storicamente gli competono: campi-scuola riabilitativi per ragazzi con e senza minorazioni aggiuntive, soggiorni termali per anziani, soggiorni marini e montani gestiti dal comitato pari opportunità uomo-donna. Anche l'annuale appuntamento dell'assemblea dei Quadri dirigenti diventa un momento di coinvolgimento dei soci con la trattazione di argomenti di sicuro interesse. Nel 2011 ci siamo occupati di ipovisione, mettendo a confronto i centri di riabilitazione visiva presenti nel nostro territorio, e di Univoc, per fare il punto della situazione ed illustrare le prospettive offerte da questo importante strumento creato dall'Unione. Quest'anno, invece, ci inseriremo nell'anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni, con un convegno dedicato alle risorse messe in campo dall'Unione ma anche dall'Ente Regione e dai privati, per favorire l'autonomia e la partecipazione attiva dei nostri anziani. Purtroppo tutte queste iniziative non possono più essere sostenute economicamente in via esclusiva dal Consiglio regionale, pertanto siamo stati costretti da un lato a ridurne il numero e la durata e dall'altro a chiedere un maggior contributo ai partecipanti, senza escludere il ricorso a sponsorizzazioni private. Il Consiglio è anche impegnato nell'ideazione di una iniziativa che consenta l'autofinanziamento delle attività regionali, senza interferire con le iniziative poste in essere dalle singole sezioni. A tale scopo è stata nominata una apposita commissione, che ha preso contatti con altri Consigli regionali per conoscere le iniziative svolte. Grazie al contributo della Sede centrale possiamo contare sulla preziosa collaborazione del consulente giuridico, che svolge la sua opera sia per il Consiglio, aiutando nel discernere le leggi regionali in materia di assistenza sociale, sia per le singole sezioni che ne fanno richiesta. Grazie al suo impegno, abbiamo elaborato una proposta di legge, già presentata da un consigliere di maggioranza ed appoggiata anche da alcuni consiglieri dell'opposizione, volta alla creazione di un albo regionale degli istruttori di orientamento e mobilità ed alla relativa copertura finanziaria per consentire alle Ulss di realizzare corsi di mobilità ed autonomia personale, messi in crisi dopo l'eliminazione del fondo specificamente previsto dalla L. 284 del 1997. Non siamo, invece, riusciti a sfruttare appieno il Centro Polifunzionale Regionale, sul quale avevamo riposto molte speranze. Il Centro, dopo aver svolto una utile attività di ricerca e di monitoraggio, è stato schiacciato dall'impossibilità di continuare ad anticipare le spese in attesa dei contributi regionali, e soprattutto dal desiderio di rivalsa dei vincitori delle ultime elezioni regionali a scapito di un partito fuoriuscito dalla maggioranza. Altro momento di supporto che il Consiglio regionale offre alle sezioni, consiste nell'organizzare presso la propria sede, la formazione di tutti i volontari in servizio civile, provenienti dalle Province venete. Finalmente, dopo mesi di attività preparatoria, sta per prendere il via un tavolo tecnico di confronto, fra Inps, Asl, Regione, Patronati e Associazioni, del quale il Consiglio farà parte con due rappresentanti. Si spera che in questa sede trovino soluzione alcuni dei gravi problemi che stanno affliggendo tutto il paese, in materia di riconoscimento delle invalidità e di verifica del mantenimento dei requisiti per il godimento di provvidenze economiche e assistenziali. Sollecitato dalla sezione di Padova, il Consiglio ha chiesto al Ministero del Lavoro un parere sulla corretta interpretazione dell'art. 3 comma 1 della L. 113 del 1985, ricevendo purtroppo risposte evasive e quasi provocatorie. Molto attivi sono i diversi comitati settoriali, compresi quelli dei centralinisti e dei fisioterapisti. In particolare quest'ultimo ha chiesto al Consiglio di attivarsi presso l'assessorato alla salute per chiedere una circolare o una direttiva che estenda l'applicazione della L. 29 del 1994 ai fisioterapisti laureati, che attualmente non riescono a trovare lavoro, non potendo accedere all'albo dei terapisti della riabilitazione non vedenti. Infruttuoso è stato l'intervento presso l'assessorato alla formazione per sollecitare l'emanazione del programma di studi per il conseguimento delle qualifiche equipollenti a quella di centralinista telefonico cieco. In conclusione, pur non mancando i motivi di insoddisfazione, riteniamo che il Consiglio regionale stia svolgendo utilmente la propria attività al servizio dei ciechi e degli ipovedenti del Veneto in un periodo storico particolarmente difficile.



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