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Corriere dei Ciechi

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Numero 6 del 2012

Titolo: RUBRICHE- Segnalibro

Autore: a cura di Renato Terrosi


Articolo:
a cura di Renato Terrosi

"Le mie dita ti hanno detto" Sabina Santilli e la Lega del Filo d'Oro. La vita e la splendida opera di Sabina a cura di Sara De Carli

Spesso i libri che mi accingo a leggere hanno qualche illustrazione che riesce ad evocare tempi lontani, tempi vissuti in maniera particolare. Ne sono contento. Anche troppo, a volte. Tra me lettore e l'opera si crea una sorta di attrazione e di "simpatia". Parto in quarta e non mi fermo, o quasi. Per il volume di Sara De Carli "Le mie dita ti hanno detto", l'illustrazione di apertura della galleria fotografica è costituita da una macchina da cucire Singer che, ormai svanita nelle lontananze di decenni, attorno agli anni Trenta occupava un posto d'onore in tante case dell'Italia "poverella". Anche nella mia casa, per me "al tempo delle mele", questa macchina c'era. Nel tinello, regno della mamma, la "tronista", che dopo aver sfaccendato a tutto spiano, come in un rito toglieva il telo protettivo del suo gioiello e prendeva a cucire. La macchina, spinta da una robusta pedaliera, girava con un lunghissimo fruscio, ogni tanto un piccolo cigolio. Io, nei pressi, giocavo con il trenino di latta e mamma a volte canterellava. Il quadro era (o sembrava) perfetto. Nel libro della De Carli il lettore si trova subito su un piano assai diverso. Nella nota di edizione Riccardo Bonacina presenta subito Sabina Santilli protagonista della meravigliosa storia e lo fa con frasi quanto mai significative. "Ho conosciuto Sabina Santilli un sabato sera nella primavera del 1993. Venne a Roma nello studio televisivo di via Teulada da cui andava in onda la trasmissione di cui ero autore "Il Coraggio di vivere", titolo che ben racchiudeva tutta la sua storia e tutto il suo coraggio. Ricordo quella puntata come una delle più belle dirette televisive della mia vita, ricordo la semplicità delle risposte di Sabina e il sorriso di quelle parole restituite tramite il ticchettio su una mano della volontaria che l'accompagnava. Fu in quella occasione che conobbi meglio l'esperienza della Lega del Filo d'Oro, che della tenacia di Sabina Santilli è un vero frutto, storia generata dalla sua intelligenza, dalla sua instancabile volontà di stare in dialogo con il mondo, dalla sua battaglia per una vera uguaglianza mai rancorosa. La Lega del Filo d'Oro è oggi l'opera che permane di Sabina". Subito dopo viene la rimembranza di Renzo Arbore: "Saluto con grandissimo piacere "Le mie dita ti hanno detto" sulla vita di Sabina Santilli, la fondatrice della mia cara Lega del Filo d'Oro. Ho avuto l'occasione di conoscerla ed incontrarla più volte, l'ultima al Quirinale quando il Presidente Scalfaro la insignì dell'onorificenza di Grand'Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana, nel trentennale di fondazione dell'associazione. Ho molto ammirato questa donna che ha saputo vivere, nonostante la sua difficile condizione, una vita piena e ricca di soddisfazioni e traguardi personali. Questo libro è anche un modo di ringraziarla per aver trasformato in realtà un sogno, per aver dato il via allo straordinario cammino della Lega del Filo d'Oro e una speranza concreta ai tanti sordociechi che, dopo di lei, hanno trovato nell'associazione l'unica risposta ai loro problemi". Altrettanto significative le parole dell'autrice del libro, Sara De Carli (s.decarli@vita.it) nella lettera di invio del volume al nostro Presidente Nazionale Tommaso Daniele: "Dopo averla intervistata tante volte per Vita - scrive Sara De Carli - ho il piacere di mandarle copia di "Le mie dita ti hanno detto", il libro che ho scritto su Sabina Santilli, la sordocieca originaria proprio della Marsica che fondò la Lega del Filo d'Oro ma che pure collaborò tanto con l'Unione. Una figura eccezionalmente moderna per la sua caparbia volontà di riscatto, che spronava i sordociechi a "non essere di peso ma piuttosto di aiuto" e che già definiva dialetticamente la vita indipendente come "essere capaci di stare con tutti". Ma anche un esempio per combattere la rassegnazione." Quando "Le mie dita ti hanno detto" prende il via narrativo, un orizzonte si spalanca immenso come il mondo, nuovo. Ricordiamo altresì il libro storico su Laura Bridgman, la prima sordocieca al mondo che comunicò con l'esterno. Anche il film - quanto mai commovente - "Anna dei miracoli" del 1962 che fece epoca. Heller Keller la sordocieca che grazie alla sua insegnante Anne Sullivan riuscì a riscattare la propria condizione. Negli stessi anni nel nostro Paese Sabina Santilli, con paziente determinazione, imbastiva la rete informale tra sordociechi che avrebbe portato nel 1964 alla nascita della Lega del Filo d'Oro. Sabina, "bambina silenziosa", era nata nel 1917 a San Benedetto dei Marsi, poco dopo il terremoto sconvolgente (11° grado della scala Mercalli) che aveva sparso terrore e morte nella zona e nella famiglia Santilli. La piccola Sabina prometteva bene: leggeva e scriveva già dall'asilo. Poi a sette anni la perdita della vista e dell'udito. Buio pesto e silenzio, ha inizio un percorso angosciante. Molte le pietre miliari della sua vita. L'incontro con il grande professore Augusto Romagnoli; nel 1958 l'appello a tutti i sordociechi italiani sul Corriere Braille dell'Unione Italiana dei Ciechi, poi nel 1964 la conoscenza di Don Dino Marabini, Direttore nazionale del Movimento apostolico Ciechi. Ed ancora: il soggiorno estivo per sordociechi a Frontignano di Ussita, una prima concreta iniziativa della sua azione e nel Natale 1965 - un anno dopo la nascita ufficiale della Lega del Filo d'Oro - il premio "Stella della Bontà" ricevuto da Sabina, insieme a don Dino e Aldo Valcavi. Nel 1971 l'Unione Italiana dei Ciechi apre al proprio interno un settore dedicato ai sordomuti affidandone a Sabina il coordinamento. Nel 1975, poi, la Lega del Filo d'Oro apre a Osimo la comunità Kalorama, che ospita adulti sordociechi. Ormai in pensione, nel 1983 torna a San Benedetto dei Marsi, riallaccia i contatti con la Lega del Filo d'Oro e si inserisce nella Caritas con importanti risultati di animazione nel volontariato giovanile. Il 29 dicembre 1987 Giovanni Paolo II conferisce a Sabina l'importante onorificenza Pro Ecclesia et Pontifice. Nel 1999 il 12 ottobre a 82 anni Sabina muore nella sua casa di San Benedetto dei Marsi. L'iter della vita di Sabina Santilli ha avuto termine, ma lo spirito di un grande personaggio aleggia sui sofferenti e su quanti operano per aiutare gli altri. Aleggia ovviamente sul grande sogno, sulla Lega del Filo d'Oro, squillante realtà di oggi. Ci piace concludere con le parole di Francesco Marchesi, attuale Presidente della Lega del Filo d'Oro scritte nella prefazione del volume: "La testimonianza di vita di Sabina Santilli può essere di esempio e rappresentare un incoraggiamento ad andare sempre avanti e a perseguire tenacemente gli obiettivi che ci siamo posti". Sara De Carli Le mie dita ti hanno detto Sabina Santilli e la Lega del Filo d'Oro



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