Numero 1 del 2015
Titolo: ITALIA- Io, mammeta e tu
Autore: Mario Censabella
Articolo:
La funzione sociale della Radio - Roma Auditorium dell'Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi - 4 dicembre 2014
Con questo titolo il 4 dicembre si è svolto a Roma un convegno che crocchiava di antico e di moderno: Radio che passione, che sentimento, che ricordi; l'attualità del mondo di chi non vede è quasi tutto ascritto in quel meraviglioso strumento che è la radio; per gli italiani, ieri Eiar, oggi Rai.
Tutto è andato a puntino: il saluto del Presidente nazionale, la brillante conduzione di Luisa Bartolucci e di Salvatore Romano, a conclusione i loro prolungati ringraziamenti sicuramente per trasferire il nostro ampio consenso.
È stata una giornata intensa, le memorie e i fatti fiorivano come un tempo i narcisi: ecco apparire il mitico uccellino della Radio e subito mi è sembrato udire un... ciangottare di lunghe gonne delle beghine dei monti... Scarpazi; poi nell'aria si è diffuso lo scampanare festoso che componeva la sigla sonora delle trasmissioni di un tempo: per me un nostalgico ed ecclesiale rimembrare.
Io non ho la stoffa del... cronicario e neppure mi va di impegnare tanto la memoria, certo è che tutti gli interventi sono stati supportati da registrazioni storiche: l'inaugurazione della Radio Vaticana con Guglielmo Marconi e con il Papa Pio XI, e poi ancora tante storie, anche pettegolezzi di Palazzo che avrebbero corredato copiosamente le cronache di Donna Letizia.
Guglielmo Marconi è apparso con quel suo tono aristocratico, è stato un grande imprenditore, io aggiungo da altre cronache, che è stato anche un gran... marpione.
Il top degli applausi sono toccati a Umberto Broccoli che, oltre che uomo di cultura, si è rivelato anche attore: il suo eloquio sarebbe proseguito ma i tempi forzatamente contingentati hanno posto lo stop anche a lui.
Altro notevole successo è andato a Gioachino Lanotte con le sue musiche, le sue canzoni, le sue storie: tutti veramente bravi.
Una annotazione particolare deve essere rivolta a Elisabetta Borgia della Direzione nazionale per la valorizzazione del Patrimonio culturale che appare in molte trasmissioni d'arte dedicate alla radio dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, la sua voce così caratteristica e pacata, anche quel giorno, ha fatto presa così come il suo attaccamento all'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. La sua, una presenza di antico lignaggio, forse fra i suoi ascendenti generazionali pure Papa Alessandro Vi.
Pure io ho fatto e faccio radio, ho iniziato il 20 aprile 1980 con una rubrica settimanale «Camminare Insieme» per conto dell'Unione Italiana Ciechi di Milano presso Radio Meneghina, una radio storica della nostra città, oggi in... apnea. Negli ultimi anni si è aggiunta radio Interland con la quale attualmente proseguo: il suo ascolto è un poco più decentrato, non facilmente controllabile, ugualmente sono convinto di portare... vasi a Samo.
Vorrei concludere con due aneddoti tratti da 24 anni di attività in 1.476 trasmissioni.
Desideravo intervistare Ambrogio Fogar, era un personaggio; per avvicinarlo mi sono avvalso della collaborazione di Margherita Meazza, già dipendente dell'ufficio tiflotecnico dell'Uic di Milano: la mamma di Fogar frequentava la medesima parrocchia di Margherita, così è accaduto che egli intervenisse.
Margherita Meazza mi ha accompagnato in quella circostanza: è stata un'intervista memorabile nel corso della quale la natura, il coraggio, la temerarietà, il cane Armaduc e i pensieri di profonda riflessione di Fogar hanno emozionato tutti coloro che hanno avuto la ventura di ascoltare. Qualche anno più tardi, dopo che Ambrogio Fogar aveva avuto un grave incidente, nel corso di una delle sue tante avventure, sono andato a trovarlo in un ospedale milanese: era immobile, non muoveva neppure un dito, aveva solo la parola; anche in quella circostanza mi accompagnava Margherita. Fogar: «ma quella è la tua amante, Censabella?».
In un'altra circostanza ho avuto ospite Aldo Aniasi Presidente della Camera dei Deputati, da lui avevamo già avuto la notizia che l'indennità di accompagnamento sarebbe stata erogata al solo titolo della minorazione visiva.
In quegli anni ero stato invitato perentoriamente da Giuseppe Fucà, presidente della battaglia, a iscrivermi al partito socialista, dopo che Dario Formigoni, già componente della Giunta esecutiva Uic, era scomparso.
Dopo quell'invito di Fucà ho avuto modo di avvicinare a Milano Aldo Aniasi in diverse circostanze, ottenendo sempre molta simpatia e ampia collaborazione. Quel giorno, eravamo a Radio Meneghina, gli chiedevo un poco di tutto, anche quale fosse stato il suo primo amore, e lui a cercare di ricordare... «ma come posso, sono trascorsi troppi anni...».
Dopo uno stacco musicale intervenuto per cenno di Aniasi, «... ma Censabella con mia moglie che mi ascolta come posso dire di ricordare...?».
Luisa Bartolucci e Salvatore Romano potranno corrispondere meglio di me e più dettagliatamente relativamente alla cronaca del Convegno, a loro complimentissimi per il cast, comprese le signore della Sede centrale sempre molto attente.