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Corriere dei Ciechi

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Numero 6 del 2015

Titolo: LIBRI- Libro parlato, una costante evoluzione

Autore: Stefano Iannaccone


Articolo:
Un catalogo molto vasto. Ma che vuole essere ulteriormente ampliato: ecco a cosa punta il Centro Nazionale del Libro Parlato

Una sfida che giorno per giorno viene affrontata con pazienza e tenacia. Con l'obiettivo di arrivare al giorno più bello: quello in cui gli audiolibri usciranno in libreria o negli store online, nello stesso giorno della commercializzazione, magari letti dalla voce dell'autore. La missione del Centro del Libro Parlato è così tratteggiata, con il crescente supporto della tecnologia che ha già permesso un'evoluzione eccezionale. "L'audiolibro sta prendendo sempre più piede, nonostante tutto. Sta accadendo anche in Italia: c'è un miglioramento rispetto al passato", spiega Luisa Bartolucci, componente della Direzione Nazionale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e responsabile politico del Centro Nazionale del Libro Parlato.
Un passo in avanti che è stato colto da chi è in prima linea in questo cammino, non privo di ostacoli. "In passato - spiega Bartolucci - le persone non vedenti speravano di poter trovare il libreria i testi appena usciti, così come avviene per il cartaceo. Ma tutto questo non si è verificato. Da qualche anno alcune case editrici stanno ripercorrendo la strada dagli audiolibri. Utilizzano voci di attori e di cantanti, penso a Francesco De Gregori. Il Centro Nazionale del Libro Parlato da sempre, quindi dal 1957, si ripromette di consentire un ampio accesso alla cultura per le persone cieche e ipovedenti".
L'operazione-miglioramento è possibile grazie all'evoluzione della tecnologia. Bartolucci aiuta a ripercorrere i progressi avvenuti anno dopo anno: "Il libro parlato è cambiato molto. Si è partiti con i registratori a filo, sino ad arrivare alle audiocassette e ai cd. Oggi abbiamo la possibilità di scaricare libri da Internet, usando tecnologie come smartphone e tablet". Questo processo ha portato a nuove abitudini: dai centri di distribuzione del Centro Nazionale, in cui venivano forniti i supporti fisici (per esempio le audiocassette) per la fruizione degli audiolibri, si è passati all'opportunità di accedere alla grande biblioteca presente in Rete. "Ma ci sono delle persone anziane che non sanno usare il computer e hanno la necessità di contattare i nostri centri di distribuzione, che quindi restano dei punti di riferimento", sottolinea Bartolucci.
Il Centro Nazionale del Libro Parlato, poi, ha ottenuto un risultato importante con l'adesione al consorzio internazionale Daisy (sigla di Digital Accessible Information System), che nei fatti è uno standard in grado di consentire l'indicizzazione del libro. Il testo non diventa più un semplice ascolto passivo, con lato A e lato B della cassette come accadeva in passato. Con l'innovazione tecnologica diventa possibile consultare paragrafi e capitoli, muovendosi liberamente da una parte del testo all'altro e mettendo segnalibri. La fruizione ha assunto perciò un carattere di interattività, sconosciuto in precedenza, che arricchisce l'esperienza della lettura.
Giacomo Elmi, capo servizio del Centro Nazionale del Libro Parlato, entra nei dettagli tecnici, rivelando i principali processi informatici che permettono l'indicizzazione. "La prima fase che facciamo è la strutturazione del testo. In sostanza mettiamo degli indici nella registrazione. Questa è la mossa che ci consente di navigare nel testo audio". "La strutturazione in html - prosegue Elmi - assegna a ogni file un corrispettivo in formato audio. Successivamente si procede alla registrazione vera e propria, sempre tenendo come traccia il cartaceo e rispettando i parametri della strutturazione scelta in precedenza". Giacomo Elmi continua a scandagliare i meccanismi che presiedono la nascita di un libro parlato moderno: "Possono esserci capitoli, paragrafi, sottoparagrafi. Ripeto: in genere la traccia principale è l'indice del testo cartaceo. Ma se ci sono delle particolarità, penso alle note, si possono inserire senza problemi e c'è la possibilità di ascoltarle o saltarle durante la fruizione del libro. Questa è una scelta che viene fatta dal lettore". I passaggi successivi ci portano alla fine del processo di nascita del libro parlato. "Le tracce audio - evidenzia Elmi - vengono caricate nella struttura in html e così viene fuori la stampa del cd. C'è per esempio la funzione “vai a pagina” per indicare se un lettore vuole leggere di nuovo un determinato passaggio del testo, oppure decide di saltarlo".
Ma la questione non attiene il semplice campo del supporto fisico o meno. C'è anche un aspetto legato al rapporto con le case editrici. "Noi cerchiamo sempre di ottenere la riproduzione dei testi, facendo firmare la liberatoria", racconta Bartolucci. Le case editrici pongano ovviamente attenzione a possibili violazioni di copyright. In tal senso Bartolucci spiega la funzione del Centro Nazionale del Libro Parlato: "Noi siamo una sorta di biblioteca itinerante che si basa sulla distribuzione, tramite posta e Internet".
In un mare di esperienze così affascinanti, ci sono dei fatti particolari che meritano una menzione. "Alcuni autori che si prestano con grande impegno alle collaborazioni spontanee. L'ultimo caso in ordine di tempo è quello della biografia di Roberto Pruzzo, scritto dalla giornalista Susanna Marcellini. Lei si è impegnata personalmente a farci avere la liberatoria dell'editore (Lit Edizioni srl), e il Centro Nazionale del Libro Parlato ha prodotto la versione audio in standard daisy", rivela la componente della Direzione Nazionale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Per quanto in crescita, però, la diffusione degli audiolibri deve fare i conti con problematiche complesse, a cominciare dal tempo di produzione. "Va da sé che con abbondanti risorse economiche potremmo fare di più in questo senso", commenta Bartolucci. Ma la tecnologia, come accennato in precedenza, è già arrivata in soccorso, favorendo la fruizione in mobilità con smartphone e tablet.
"Con la miniaturizzazione che esiste nell'informatica, il supporto cd tenderà a scomparire", prevede Giacomo Elmi. Del resto questo fenomeno è già avvenuto con l'audiocassetta finita in disuso. Per il futuro è difficile formulare delle previsioni precise. Il capo servizio del Centro Nazionale del Libro Parlato si sofferma più sul presente: "L'evoluzione più imminente è sicuramente l'abbandono di supporti fisici in favore delle schede di memoria, che hanno un grande vantaggio, perché sono più piccole e maneggevoli. Ci sono già delle applicazioni che consentono di scaricare i nostri libri, contenuti in un server online, tramite dispositivi mobili oltre che dal computer. Il presente è già questo e mi sembra un bel passo avanti". Elmi conclude il ragionamento con un esempio lampante: "Oggi con un palmare si possono ascoltare, oltre alla radio e ai file musicale, anche i libri scaricati. Al momento meglio di questo non c'è nulla e non so cosa accadrà. Certamente si inventeranno delle altre cose, ma questo non posso prevederlo...".
Il Centro Nazionale del Libro Parlato è cresciuto e sono numeri di grande rilievo: a disposizione ci sono 55.661 libri. "Sembrano tanti, ma in realtà sono pochi rispetto alle uscite in libreria", annota ancora Bartolucci, che aggiunge: "Poi è anche vero che esistono gli instant book, che dopo qualche mese non hanno più lo stesso valore. Ma la persona cieca o ipovedente vorrebbe fruire di tutto ciò che il mercato editoriale mette a disposizione. Per questo ci auguriamo sempre di poter far meglio e ampliare i testi a disposizione". Lo sforzo necessita, però, di una collaborazione fondamentale: quella dei volontari. "Esistono due livelli per la preparazione di un libro parlato. Il primo è quello degli speaker professionisti: attori, doppiatori, conduttori televisivi che registrano i libri più richiesti, in particolare i best seller. Abbiamo poi un secondo livello, molto vasto, di volontari che donano la propria voce al nostro centro. Tramite loro riusciamo per esempio a registrare testi per gli studenti, o comunque libri più di nicchia. Quindi più volontari avremo, più riusciremo nell'obiettivo di coprire un maggior numero di richieste", illustra Bartolucci.
Dopo la ragione, la logica e i numeri ci sono i sogni nel cassetto, che però non vogliono restare chiusi. Tutt'altro. "Il nostro grande desiderio è quello di realizzare una banca delle voci della letteratura italiana. Mi piacerebbe che gli scrittori contemporanei registrassero per noi almeno un libro con la propria voce. Mi piacerebbe mettere a disposizione di tutti un tale patrimonio, perché riteniamo che un libro letto dal proprio autore sia quanto di più bello si possa avere", racconta Bartolucci. "Perché - conclude - l'interpretazione che l'autore riesce a dare della sua pubblicazione è unica".



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