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Corriere dei Ciechi

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Numero 3 del 2016

Titolo: RUBRICHE- Segnalibro

Autore: a cura di Renato Terrosi


Articolo:
TEORIA E PRATICA DEGLI UFFICI STAMPA
(Pianificare, valutare, decidere e gestire: obiettivi, strumenti e modelli della comunicazione con i mass media) di Mauro De Vincentiis

Ci sembra molto opportuno specialmente in questo periodo segnalare ai nostri lettori più esigenti il libro di Mauro De Vincentiis, "Teoria e Pratica degli Uffici Stampa".
È risaputo che le relazioni con i media non sono facili. Le incomprensioni sono dietro l'angolo. Istituzioni, imprese e mezzi d'informazione hanno - il più delle volte - punti di vista diversi o contrapposti. E non sempre hanno l'esatta percezione di cosa può interessare un giornale. Le redazioni dei media, dal loro osservatorio, sono in agguato per cogliere il punto debole di una notizia che ha origine in una istituzione o in una azienda.
Nel mondo globalizzato, che in verità è sempre più glocal, ogni sfida si svolge sul terreno della credibilità e della velocità di comunicare, intese come capacità di dialogare con l'ambiente esterno, di comprenderne i bisogni e di prevederne i cambiamenti.
Il libro "Teoria e Pratica degli Uffici Stampa" libro-guida, aiuta a capire come conservare sempre la giusta angolazione per una corretta comunicazione con i mass media. È un'ampia analisi dell'area della comunicazione che circonda l'ufficio stampa, soprattutto come attività di specializzazione (comunicazione finanziaria, online, interna ed emergenza, ed esterna affinché il più ampio numero di cittadini venga a conoscenza delle problematiche dei cambiamenti e delle nuove necessità delle istituzioni varie, tra le più importanti ovviamente quelle che rappresentano i più deboli). Inoltre, sono delineate le coordinate di riferimento, per analizzare la misura d'incontro tra chi vuole o deve trasmettere qualcosa e il destinatario. Il volume di Mauro De Vincentiis è, in sintesi, un'agile manuale del "conoscere e saper fare", completato con riferimenti tecnici e con un glossario, senza trascurare i fondamenti "storici" e la deontologia.
Punti cardine del libro: trasferire la consapevolezza che l'attività di un ufficio stampa è sempre più collegata alla strategia delle organizzazioni, sia pubbliche che private; definire, in quest'area della comunicazione, il contenuto professionale di chi opera come addetto stampa o portavoce.
Mauro De Vincentiis: pubblicista, è autore di libri sui processi della comunicazione d'impresa e sulle tecniche di gestione degli uffici stampa ("La fabbrica delle notizie", "La perfetta comunicazione interna", "Comunicare l'emergenza", "Professione portavoce").
Ha lavorato alle Relazioni esterne dell'Alitalia, rivestendo i ruoli di Capo Ufficio Stampa italiana, Responsabile "Documentazione e studi" e degli House organ.

(Estratto dal libro)
"Le origini degli Uffici Stampa"

Negli Stati Uniti, fu di enorme importanza per le origini e lo sviluppo degli Uffici Stampa il caotico boom delle industrie, delle compagnie ferroviarie e delle attività minerarie, negli anni immediatamente seguenti la guerra civile. Dal 1875 al 1900, la sua popolazione si concentrò in grandi città. Si sviluppò la produzione di massa e cominciarono a diffondersi le macchine semiautomatiche e automatiche. Il territorio nazionale fu attraversato da migliaia di chilometri di binari ferroviari e di cavi telefonici. Giornali e riviste ebbero un'inaspettata espansione. I grandi proprietari terrieri furono sorpassati dai finanzieri e dagli industriali; al posto dei pionieri, degli uomini della frontiera, subentrarono gli operai specializzati.
Le compagnie ferroviarie, sottoposte a contestazioni dure e prolungate, si difesero, istituendo Uffici Stampa, secondo modelli ispirati all'organizzazione dei partiti politici. Nel 1905, allarmate dalla richiesta di una più severa legislazione, lanciarono una campagna per influenzare l'opinione pubblica. Fu creata una agenzia di pubblicità, con direzione a Boston e sedi a New York, Chicago, Washington e Saint Louis. Ogni ufficio utilizzava il lavoro di una équipe di addetti, coordinati da un giornalista.
Altre industrie seguirono quest'esempio e si rivolsero ai giornalisti, come a specialisti che avrebbero saputo raccontare al pubblico anche l'altra versione della storia. Bisognava rispondere colpo su colpo. Cominciò così l'impiego di reporter come interpreti delle aziende presso il pubblico.
Un segnale premonitore di questa posizione di avanguardia è la comparsa della prima rivista "di settore", pubblicata negli Stati Uniti, Railroad Journal (gennaio 1832). Nel periodo di espansione delle reti ferroviarie, le riviste specializzate in materia continueranno a occupare uno spazio rilevante nell'evolversi della stampa d'affari. Commentando questa fase di trapasso, la rivista World's Work scrisse: "È diventato di moda, per le grandi aziende, assumere dei publicity men, uomini cioè il cui solo compito consiste nel dare informazioni alla stampa e al pubblico. La maggior parte di essi hanno molta esperienza per aver fatto i cronisti o i direttori di giornale; saggia idea, questa, perché chi non ha esperienza in questo mestiere generalmente fa confusione quando deve fornire notizie alla stampa".
Mauro De Vincentiis

CONCLUSIONE
In sintesi, di quanto esposto nella presentazione del libro di De Vincentiis, un ufficio stampa deve organizzare la propria attività, secondo la missione dell'organizzazione in cui opera. Per esempio, per una onlus/no profit i suoi pubblici di riferimento saranno principalmente gli organi d'informazione di settore (cartacei e online) e le redazioni interessate a quel tipo di notizie, nelle testate di larga diffusione nazionale.
Così ONLUS e istituzioni similari dovranno attrezzarsi, per diffondere all'opinione pubblica, in modo capillare, i problemi riguardanti il suo specifico.

Teoria e Pratica degli Uffici Stampa
(Pianificare, valutare, decidere e gestire: obiettivi, strumenti e modelli della comunicazione con i mass media)
Mauro De Vincentiis



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