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Corriere Braille

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Numero 19 del 2019

Titolo: A proposito di un fossile vivente - prima parte

Autore: Claudio Cicognani


Articolo:
Esisteva in passato, e in qualche raro luogo ancora sopravvive, una singolare entità, rappresentante di un mondo molto diverso da quello attuale. Nelle tassonomie correnti, per lo più essa non trova posto e, quando lo trova, viene di regola menzionata soltanto per asserirne l'inadeguatezza a sopravvivere. Vi è tuttavia in ciò qualcosa di anomalo perché‚ a ben guardare, emerge un paradosso «ecologico»: la «nicchia» che detta entità occupava è rimasta in buona misura vuota. E a questo paradosso se ne aggiunge un secondo, ancora più enigmatico: il perdurare di un generale silenzio riguardo al primo. Scopo di queste righe è precisamente quello di rompere tale paradossale silenzio, e facendo ciò verranno anche in luce fatti non irrilevanti riguardo a problemi che appaiono oggi lontani dall'essere risolti. Vediamo dunque più da vicino l'entità in questione. Non si tratta di un qualche organismo risalente al Mesozoico o ancora più antico, bensì di un oggetto nel quale è impiegata la tecnologia del secolo XX. Molto brevemente, esso può essere descritto così: è formato essenzialmente da un corpo principale sul quale vi è una piccola matrice tattile costituita da puntine vibranti che emergendo consentono di riprodurre tattilmente forme bidimensionali; queste forme vengono acquisite mediante una piccola telecamera collegata al corpo principale e percepite attraverso il polpastrello dell'indice, normalmente della mano sinistra, appoggiato sulla menzionata matrice, mentre l'altra mano manovra la telecamera. La finalità di questo apparecchio è quella di consentire, a chi non vede, la lettura autonoma di testi in nero, lettura che avviene attraverso la percezione tattile delle forme dei segni che compaiono sulla pagina, senza la mediazione di dispositivi più o meno intelligenti che le interpretino. A questo punto abbiamo tutte le carte in tavola: proprio dell'optacon che qui si vuole parlare, e si cercherà di farlo nel modo più serio possibile, il che richiede di confrontare con i fatti l'opinione dominante che intorno al detto apparecchio si è costituita. Certamente l'optacon, pur consentendo di leggere autonomamente testi di pressoché qualunque tipo, non è la soluzione universale al problema della lettura da parte dei non vedenti. Tuttavia non si rende un buon servizio alla verità se, compiacendosi dell'oblìo in cui l'optacon è caduto, lo si giustifica qualificando l'optacon medesimo come «aggeggio» che ha trovato a suo tempo accoglienza unicamente sull'onda di una «moda illusoria» dettata da ostilità verso il Braille.
(Continua)



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