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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere Braille

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Numero 20 del 2019

Titolo: A proposito di un fossile vivente - seconda parte

Autore: Claudio Cicognani


Articolo:
L'amore per la verità impone di ricordare che l'optacon, pur con i suoi innegabili limiti (dei quali fra poco si dirà), ha dato per la prima volta nella storia la possibilità effettiva, e non illusoria ai privi della vista di svincolarsi dalla dipendenza dalle scelte e dalla disponibilità di altri per l'accesso ai testi in nero, aprendo con ciò anche ambiti di lettura e di studio (e in qualche caso pure di lavoro) che precedentemente erano in sostanza loro preclusi. Le numerose disillusioni generate dall'optacon si spiegano con il fatto che molti, forse non correttamente informati, nutrivano riguardo a questo apparecchio aspettative irrealistiche in rapporto alle proprie specifiche esigenze, soprattutto se interessati essenzialmente alla lettura di testi narrativi.
Quanto alla critica rivolta all'optacon di essere troppo complicato (è da supporre che ci si riferisca all'uso) e costoso, bisogna osservare che il suo uso non è più complicato di quello di un computer, mentre il costo, sicuramente elevato, corrispondeva più o meno a quello attuale di un display Braille da 40 caratteri, del cui prezzo non ci si scandalizza (benché‚ sull'opportunità di non farlo si possa nutrire qualche dubbio). (Sia per l'optacon, sia per i display Braille, l'elevato costo è stato motivato con il fatto che in questi dispositivi vengono impiegati materiali piezoelettrici; la validità di questa spiegazione è però tutta da dimostrare.)
La cessazione della produzione dell'optacon non equivale affatto a una prova dell'inutilità del dispositivo, ma ha cause che sono riconducibili prevalentemente a scelte di politica aziendale, dettate da considerazioni di natura puramente economica. Certo, la diffusione degli scanner con ocr ha comportato una sensibile riduzione della domanda degli optacon, ma questo non significa una parallela riduzione dell'importanza dei bisogni, estremamente seri, che ancora oggi solo tale strumento permette di soddisfare al meglio, o di soddisfare tout court. Per rendersi conto di che cosa si è perso con la scomparsa dell'optacon dal mercato occorre esaminare, sia pure brevemente, le potenzialità e i limiti dello strumento. Questi limiti sono costituiti principalmente dalla lentezza della lettura (che difficilmente può superare le 50-60 parole al minuto, 100 in utenti di particolare abilità), cui si aggiunge una certa scomodità per un uso prolungato, cosicché risulta poco conveniente il suo impiego per leggere testi di tipo discorsivo (come romanzi, articoli di giornale, saggi storici o filosofici), per i quali la tecnologia ha in seguito messo a disposizione mezzi molto più veloci e più comodi, sebbene di affidabilità non sempre soddisfacente.
Esistono però altri tipi di testo per i quali questi mezzi sono del tutto inadeguati, perché‚ (almeno allo stato attuale della tecnologia) una corretta interpretazione di tutti i simboli che vi si trovano non può essere effettuata che direttamente dal lettore: si tratta principalmente di quei testi che contengono notazioni matematiche che vanno al di là del semplice impiego di stringhe alfanumeriche. Si tratta peraltro di testi riguardo ai quali, specialmente se di livello avanzato, e come accade spesso in lingue straniere, la possibilità di trascrizione Braille (o anche di registrazione audio) sulla base di esigenze e interessi individuali è, per ovvie ragioni, praticamente da escludere. L'optacon consente di leggere in autonomia questi testi sostanzialmente senza limitazioni: grazie ad esso, l'estensore di queste righe ha potuto (e fortunatamente ancora può) avere accesso a fondamentali trattati di logica, matematica e fisica teorica che sarebbe impensabile poter leggere e studiare in altro modo, come ad esempio i volumi del Bourbaki (nome questo la cui importanza è ben nota a chi si occupa di matematica). La lentezza della lettura, dovuta proprio al fatto che è il lettore a dover riconoscere le forme che compaiono nella pagina in nero, è il prezzo che si deve pagare per avere accesso diretto ai testi del tipo menzionato; ma, d'altra parte, riguardo a simili testi il problema della lentezza si fa sentire in modo meno pesante, perché la loro lettura richiede di per sé frequentissime interruzioni a scopo di riflessione (cosicché, percentualmente, l'allungamento del tempo medio di fruizione è sensibilmente minore di quello che si ha per di testi di altro tipo). È inoltre da segnalare che l'optacon permette di esplorare e comprendere figure quali ad esempio grafici di funzioni, purché‚ non siano troppo intricate o sovraccariche di indicazioni accessorie, e i colori presenti siano solo il nero e il bianco. Da ciò risulta evidente l'utilità... dell'optacon anche per la lettura di testi scientifici nei quali sono presenti notazioni che pur non essendo di tipo matematico non sono tuttavia costituite solo da successioni alfanumeriche, come ad esempio, in chimica, le formule di struttura (che rientrano nei normali programmi di studio delle scuole superiori).
(Continua)



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