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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere Braille

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Numero 23 del 2019

Titolo: Primo corso di esecutore Mps per persone con disabilità della vista

Autore: Maria Buoncristiano


Articolo:
Quando le mani esperte degli istruttori della Croce Rossa Italiana si incrociano con la manualità delle persone non vedenti desiderose di imparare a salvare un vita, alla pari degli altri il gioco è fatto. Questo il presupposto che ha guidato la Croce Rossa Italiana a realizzare, nell'ambito del progetto «Manovre salvavita in età adulta e pediatrica» un corso di Mps in collaborazione con l'Uici Basilicata. Sabato 11 maggio si è svolto a Potenza il primo corso rivolto a persone cieche e ipovedenti, alcuni loro familiari e volontari Univoc. Sono passati 5 anni da quando a Roma l'8 marzo 2014 sono state formate ed abilitate - per la prima volta - al corso di Manovre Disostruzione pediatriche e rianimazione con uso del defibrillatore le prime due donne non vedenti. Donne a cui era stato detto sempre: «Non potete accedere a questi corsi perché siete cieche e perché tanto nessuno chiederà mai a voi di essere salvato».
A giudicare, invece, l'interesse, la curiosità e l'entusiasmo espressi dai partecipanti al corso di esecutore Mps di Potenza, possiamo affermare senza ombra di dubbio che le manovre sono perfettamente eseguibili anche da chi non vede o vede poco e male. «La didattica nelle isole di addestramento» ha spiegato Luigi Cirulli, referente nazionale Manovre Salvavita «è stata modificata per andare incontro alla particolarità dei partecipanti, che hanno appreso in modo chiaro e preciso le manovre salvavita pediatriche. Un grande lavoro di Vito, Roberto, Raffaella e Anna, gli istruttori Cri impegnati, che ha portato ottimi risultati». Gli istruttori hanno immediatamente creato un clima coinvolgente, amichevole ed empatico con i corsisti ed in particolar modo con i non vedenti che da subito si sono percepiti uguali agli altri e in grado di salvare una vita nel caso ce ne fosse bisogno. Si è potuto constatare, inoltre, che la persona non vedente, per la cosiddetta compensazione sensoriale, ha una manualità più spiccata e riesce a praticare le manovre con maggiore attenzione non essendo distratto da altri fattori.
È entusiasmante ed emozionante «leggere nei loro occhi» la soddisfazione di aver acquisito competenze specialistiche ed utili a salvare persone in caso di disostruzione delle vie aeree e soprattutto poter praticare le manovre in piena e totale autonomia, diventando, quindi, da soggetto bisognoso di aiuto, a persona in grado di aiutare. E ciò è assolutamente motivante per i più giovani con disabilità della vista ancora in cerca di essere adeguatamente riconosciuti da una società che a volte li ignora, perché diversi. Tutti i corsisti abilitati sono stati concordi nel voler continuare l'attività di formazione con la Cri in questo e altri ambiti di utilità sociale. Ci auguriamo che il progetto «Manovre salvavita in età adulta e pediatrica» venga esteso a tutte le strutture territoriali dell'Uici, offrendo alle persone cieche e ipovedenti di acquisire competenze appropriate a prevenire e gestire in autonomia situazioni di potenziale soffocamento.



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