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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere Braille

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Numero 36 del 2019

Titolo: Suona la campanella

Autore: Rodolfo Masto


Articolo:
Con il mitico «suono della campanella» riprende l'anno scolastico per tutti i ragazzi del nostro Paese. Quando diciamo tutti intendiamo proprio tutti e soprattutto i bambini e i ragazzi più fragili che nella scuola debbono trovare un luogo adeguato per la loro crescita.
Anche per la Federazione la «campanella» è suonata e, per l'inizio dell'anno scolastico 2019-2020 nel riproporre il bonus che aiuta le famiglie nella fornitura di sussidi tiflotecnici e tiflologici al loro figlio che frequenta la scuola, particolare attenzione deve essere dedicata anche ai bambini-ragazzi che sono nelle condizioni di pluridisabilità per i quali è necessario ribadire l'importanza del sussidio tiflodidattico come sostegno alle attività volte a favorire l'acquisizione di abilità e conoscenze in base alle specifiche esigenze personali.
La Federazione, nel proseguire il suo impegno verso i bambini e i ragazzi e le loro famiglie, con lo scopo di contribuire sempre meglio a facilitare i processi di inclusione, sostenuta in questo progetto anche dall'Uici con la quale condivide diverse iniziative, si sta avviando al potenziamento dei Centri Tiflodidattici distribuiti sul territorio attraverso l'acquisizione graduale di nuovo personale qualificato compatibilmente con l'incremento delle risorse.
Altro obiettivo, mai tralasciato peraltro, è quello del rinnovo e ampliamento della dotazione tiflodidattica della Federazione che consiste nella produzione di nuove matrici e rinnovo di quelle ormai obsolete con l'intento di poter fornire sempre più e meglio i materiali tiflodidattici necessari nei percorsi scolastici dei nostri ragazzi.
In questo ampio panorama non possono non rientrare quei bambini e quei ragazzi che vivono la condizione di disabilità visiva associata ad altre difficoltà per i quali è necessaria una ulteriore attenzione educativa. Proprio in questi casi è necessario analizzare con particolare cura i processi di apprendimento e autonomia, i sussidi didattici specificatamente studiati che possono contribuire a promuovere nel bambino comportamenti, prassie corrette e perché no, momenti piacevoli e gratificanti. La Federazione intende impegnarsi in questo settore partendo dal suo patrimonio di esperienza maturato nel corso degli anni, un impegno che viene assunto come una «sfida» che non lascia spazio allo scetticismo ma crede profondamente nella possibilità di contribuire a dare ad ogni bambino-ragazzo con pluridisabilità, una o più opportunità positive, unitamente a molte altre nel percorso scolastico.
L'ausilio tiflodidattico non è di per sé risolutore delle (multi)difficoltà espresse dal bambino o dal ragazzo con disabilità complessa ma ha lo scopo di favorire, far conoscere, far capire, attraverso la sensorialità, una sensazione, un movimento, un oggetto, un gioco, un percorso, cercando di colmare un vuoto, di incoraggiare la partecipazione, di stimolare l'apprendimento con supporti adatti e coerenti con le sue potenzialità.
Così come si è cominciato a fare, per esempio, per l'infanzia - circoscrivendo la fascia di età dai 3 ai 7 anni - la Federazione ha da tempo elaborato quelli che vengono definiti «libri tattili» intesi come libri che permettono al bambino di effettuare un primo approccio propriamente tattile e non solo, soprattutto in forma ludica ed emotiva, con oggetti, forme, tessiture, materiali piacevoli e differenti volti a sviluppare la percezione aptica, a promuovere il linguaggio, ad arricchire l'esperienza e, non ultimo, a rendere felice il bambino in attività in cui l'elemento del racconto, del dialogo, della relazione affettiva e intima con l'adulto che è con lui, sono stimolo al mutamento, alla crescita, al passo in avanti anche per chi si trova nella condizione di vivere pesanti disabilità oltre alla mancanza della vista.
Lo staff tiflopedagogico costituito dagli operatori dei Centri, le potenzialità del laboratorio della Federazione unitamente agli Operatori che vi lavorano, sono un buon punto di partenza per intraprendere questo viaggio che vuole sempre più essere vicino ai bambini e alle famiglie rendendo concreta l'inclusione.



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