Numero 38 del 2019
Titolo: Editoria, Uici, «Una banca delle voci degli autori italiani»
Autore: Redazionale
Articolo:
Il presidente Mario Barbuto ha colto al volo la proposta lanciata da Alberto Sinigaglia, «papà» del «Tuttolibri», il quale ha invitato gli scrittori a incidere degli audiolibri, magari con la collaborazione dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. È accaduto durante la presentazione a Roma del libro parlato di «Ritorno all'Amarina», letto dall'autore, Giuseppe Lazzaro Danzuso, e donato dall'editore Lupetti all'Uici. L'emozione suscitata dall'ascolto dell'audiolibro e gli interventi del giornalista Paolo Fallai, della coordinatrice del Centro nazionale Libro parlato Francesco Fratta, Katia Caravello e di Pietro Piscitelli, presidente della Biblioteca Italiana per Ciechi Regina Margherita
Roma, 3 ottobre 2019 - «Invito tutti gli autori italiani a donare la propria voce per i loro libri, registrandoli, magari con la collaborazione dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti». La proposta, di quell'autorità del giornalismo culturale che è Alberto Sinigaglia, «papà» del «Tuttolibri» del quotidiano La Stampa, è stata lanciata nella Biblioteca storica dell'Uici durante la presentazione dell'audiolibro «Ritorno all'Amarina», romanzo di Giuseppe Lazzaro Danzuso edito da Fausto Lupetti e donato a ciechi e ipovedenti italiani che potranno ascoltarlo attraverso il servizio on line curato dal Centro nazionale Libro Parlato «Francesco Fratta». Sinigaglia, che è anche presidente dell'Ordine dei giornalisti del Piemonte, era in collegamento da Torino e ha sottolineato come l'iniziativa potrebbe portare a far nascere «una banca delle voci degli autori italiani».
La proposta è stata colta al volo dal presidente dell'Unione, Mario Barbuto, il quale ha sottolineato che «gli audiolibri rappresentano una nuova frontiera della lettura e della diffusione del sapere: non solo il formato audio favorisce un allargamento della platea dei fruitori a non vedenti, ipovedenti, anziani, viaggiatori, ma trasmette emozioni nuove, derivanti direttamente dall'ascolto della voce stessa dell'autore con i suoi sentimenti, con le sue inflessioni dialettali, le sue sottolineature dei passaggi più significativi del testo». È il caso dell'audiolibro di «Ritorno all'Amarina», da poco ristampato nell'edizione cartacea, definito durante la presentazione dal giornalista del Corriere della sera Paolo Fallai «il pagamento gioioso e commosso di un debito emotivo gigantesco». «Per questo» ha detto «il libro è piaciuto subito e piace da Aci Castello a Trieste. Perché è un debito che condividiamo con i nostri padri, le nostre madri, quella straordinaria eredità di fatica, sacrificio, ottimismo che ha permesso la rinascita del nostro Paese dopo il buio del fascismo e la tragedia della guerra. Generazioni che erano innamorate del futuro. E quel futuro eravamo noi bambini».
L'ascolto di un brano del libro, dedicato agli aquiloni, ha suscitato emozione e applausi nel numeroso pubblico.
«Il fatto che un autore legga il proprio libro» ha sottolineato Katia Caravello, coordinatrice del Centro Libro parlato, «accresce il suo fascino. E noi siamo a disposizione, con le nostre articolazioni territoriali, per fare la nostra parte dando consulenza e supporto anche agli editori, soprattutto ai piccoli». Nel corso della presentazione, condotta da Chiara Gargioli e trasmessa in diretta streaming su Slash Radio Web, il canale radiofonico dell'Uici, Giuseppe Lazzaro Danzuso ha descritto «l'esperienza emotiva di leggere davanti a un microfono una vicenda che è la propria stessa storia, simile a quella di migliaia di ragazzi e bambini della generazione di Carosello, passati dalla preistoria alla fantascienza». A concludere l'incontro è stato il «padrone di casa» Pietro Piscitelli, presidente della Biblioteca Italiana per Ciechi Regina Margherita, che ha plaudito all'iniziativa mettendo a disposizione la propria struttura per stampare «Ritorno all'Amarina» sia in Braille sia in large print per gli ipovedenti.