Logo dell'UIC Logo TUV

Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere Braille

torna alla visualizzazione del numero 38 del Corriere Braille

Numero 38 del 2019

Titolo: Bruna Malnati: un'intera esistenza spesa a favore dei ciechi

Autore: Ettore Bianchetti


Articolo:
Bruna Malnati, Varese: 14 marzo 1925 - Varese: 23 giugno 2019
Bruna Malnati si è spenta il 23 giugno 2019 all'età di 94 anni circondata dal calore e dall'affetto dei suoi cari. Era nata il 14 marzo del 1925 nella sua Varese, città dalla quale non si è mai allontanata. Sempre accompagnata dalla infaticabile sorella Maria Luigia, (meglio conosciuta come Rosanna), ha dedicato tutta la sua vita alla causa per l'emancipazione delle persone non vedenti. Perse la vista in giovanissima età, ma non si scoraggiò: frequentò a Milano il corso per centralinisti che successivamente gli assicurò un lavoro all'Enel della sua città. Di carattere sensibile, decisa ad affrontare la sua nuova condizione si adoperò sin da subito per perorare la causa di tutte quelle persone che avendo perso la vista vivevano isolate ai margini della società. Non siamo in grado, proprio per la sua riservatezza, ed anche per la scarsa documentazione a nostra disposizione di tracciarne una biografia esaustiva, ma un significativo profilo della sua personalità si può riassumere in fatti ed avvenimenti ai quali Bruna ha partecipato in prima persona e di cui lo scrivente ed altri ne sono stati testimoni: e fu, proprio agli inizi degli anni 60, quando Bruna Malnati assieme a Nereo Melchiorri ed Angela Mazzetti costituì a Varese l'allora sezione provinciale dell'Unione Italiana dei Ciechi, (conosciuta oggi come Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), in quello che era uno stabile di un asilo da poco dismesso sito in via Mercantini, 10. Le basi erano gettate, e, grazie alla costanza, alla perseveranza ed alle convinzioni di Bruna, la sezione mosse i primi timidi passi. Accompagnata dal neo eletto presidente Paolo Bianchi cominciò a girare per la provincia di Varese per incontrare i ciechi giovani ed anziani ai quali desiderava dare un avvenire migliore. Eletta poi, a sua volta, presidente del sodalizio non si risparmiò, e con la sorella sempre accanto, dedicò anima e corpo per il bene dell'associazione. Aveva un rapporto capillare con tutti i soci e non mancava di dare consigli, si interessava anche dei componenti famigliari avendo una buona parola per tutti. Era un punto di riferimento per le istituzioni con le quali Bruna trattava in maniera cordiale ed il più delle volte, riusciva ad essere un passo avanti rispetto ad altre sezioni provinciali. Proprio per queste sue doti fu notata ed entrò a far parte della Commissione per le pluridisabilità dell'Unione Italiana dei Ciechi della Regione Lombardia.
Nell'era del primo boom economico che spazia tra gli anni 60 e 80 del secolo scorso, possiamo affermare con certezza che in Varese e provincia, Bruna Malnati ha collocato al lavoro tutti i ciechi dei quali era a conoscenza, e, particolare non indifferente, iscritti o no all'associazione. Partecipò al fianco dei presidenti nazionali: Giuseppe Fucà, Roberto Kervin e Tommaso Daniele, alle più grandi battaglie per il riscatto dei ciechi quali: il diritto allo studio, la concessione dell'indennità di accompagnamento al solo titolo della minorazione visiva, l'autonomia personale ed altro, portando in piazza e a Roma, se necessario, moltissimi disabili visivi con i loro accompagnatori. Seguì da vicino le attività ricreative dei soci, e a tale proposito si può leggere sul sito dei ciechi sportivi varesini: «...Nel lontano 1990, Gianni Gucciardo diede vita ufficiale e autonoma al gruppo sportivo che fin dal 1987 con la Presidente Uic Bruna Malnati ed i Lions Club Europae civitas cominciava a prendere il volo sulle nevi della baita Sci Clu di Cunardo...». Di profonda fede cattolica rivestì per un certo periodo la carica di presidente del «Movimento Apostolico Ciechi» accompagnando in più occasioni i suoi iscritti in pellegrinaggi religiosi che hanno riscosso sinceri apprezzamenti. Delle sue onorificenze non ne ha mai parlato apertamente, ma noi sappiamo che il titolo di Cavaliere della Repubblica gli fu conferito negli anni migliori della sua attività e la Girometta d'oro gli fu data dalla città di Varese nel 1986 per la sua opera a favore dei ciechi. Anche nel suo ultimo periodo che trascorreva in una casa di riposo, Bruna Malnati, a chi andava a renderle visita, chiedeva sempre dell'associazione. Si è spenta così: con l'Associazione nel cuore, e chi l'ha conosciuta lo sa. È forse l'unica donna, Bruna Malnati che ha sacrificato i propri affetti famigliari in assoluto per il sodalizio; e non si pecca di orgoglio se si afferma che se per il Santo Padre la Chiesa è la sua Sposa, per la signorina Bruna Malnati, l'Unione Italiana dei Ciechi, ed ora anche degli Ipovedenti, è stata e sarà anche lassù la sua casa.
(Ettore Il Prode)



Torna alla pagina iniziale della consultazione delle riviste

Oppure effettua una ricerca per:


Scelta Rapida