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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere Braille

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Numero 39 del 2019

Titolo: Il progetto «Damaso»

Autore: Adoriano Corradetti


Articolo:
Si chiama «Damaso» e prende il nome dal figlio dei proprietari, oggi 29enne, laureato in Language, Society and Communication, non vedente dalla nascita, il progetto che dalla Riviera delle Palme lancia, insieme all'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Ascoli Piceno e Fermo, un messaggio importante: «La necessità» spiega Cristiano Vittori, presidente dell'Uici territoriale «di accogliere nel migliore dei modi tutta quella fascia di turisti che a causa di una disabilità motoria o sensoriale devono rinunciare ai momenti di relax in piena autonomia». Nasce così a San Benedetto del Tronto (Ap) il primo hotel delle Marche accessibile a tutti, tra i primi del litorale adriatico nel centro e sud Italia.
Un percorso tattile-plantare accompagna l'ospite dell'albergo dall'esterno in tutti gli ambienti interni della struttura utilizzando anche un innovativo bastone parlante, collegato allo smatphone tramite un'apposita App che fornisce tutte le indicazioni utili ad orientarsi all'interno dell'albergo e oggi rappresenta quanto di più evoluto e preciso nel settore ci possa essere al mondo. Ci sono inoltre mappe tattili in braille per orientarsi in ogni piano, Tv con una soluzione rivoluzionaria che è quella di vocalizzare tutte le informazioni visualizzate sul televisore e di gestire in totale autonomia il menu e la scelta dei canali, ascensori e climatizzatori con comandi vocali, stanze e spazi studiati per muoversi agevolmente in carrozzina, dispense per il buffet e armadi sospesi, bagni attrezzati senza rinunciare al design, con lavandini e specchi regolabili in altezza. Tutto predisposto insieme ad un totale abbattimento delle barriere architettoniche. L'obiettivo è consentire ai turisti non vedenti di gestire la propria vacanza muovendosi in piena libertà anche senza l'aiuto di accompagnatori.
Nell'hotel, che ha festeggiato il 50o compleanno, è stato compiuto un importante lavoro di ammodernamento che lo ha reso pienamente accessibile anche alle persone con disabilità, sia fisiche che sensoriali. Tre piani su quattro sono stati completamente ristrutturati, con 12 stanze accessibili e personale formato ad hoc attraverso un corso specifico sulla gestione dei turisti con disabilità visiva.
«L'Uici di Ascoli Piceno e Fermo» racconta Mirco Fava, consigliere Irifor «ha promosso una giornata di formazione per i dipendenti dell'hotel sull'accoglienza delle persone non vedenti. Abbiamo spiegato ai ragazzi come si gestisce una persona con disabilità visiva, dal suo ingresso alla firma dei documenti, alle necessarie informazioni di base. Abbiamo fatto prove di accompagnamento, bendando i dipendenti per far capire loro in quale situazione si trovano i clienti quando sono in hotel. L'esperienza è servita sia a evitare gli errori banali che per imparare a trasmettere le emozioni quando si descrivono gli ambienti. Perché le emozioni sono parte integrante della persona e della sua vacanza».
La famiglia Di Emidio, proprietaria dell'albergo, si è affidata anche all'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti per la realizzazione del progetto. Molti hotel italiani sono accessibili alle persone in carrozzina ma pochissimi hanno strutture idonee anche per chi non vede. Il Bolivar è riuscito ad aprire a tutti.
La Federazione delle Istituzione Pro Ciechi ha fornito le mappe tattili e i numeri in braille e l'Uici nazionale ha visionato la sede segnalandola attraverso un comunicato per promuoverla in tutta Italia. Mentre da Ettore Galassi, esperto di accessibilità turistica, sono arrivate fondamentali indicazioni su come rendere accessibile tutta la struttura. Il progetto è stato presentato nel corso di una conferenza stampa ospitata all'interno dell'hotel.
«Il nostro ruolo è fare cultura» ha spiegato Salvatore Romano, Direttore generale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, a San Benedetto del Tronto per l'occasione, «e il progetto realizzato all'hotel Bolivar per noi è un momento di cultura molto importante perché unisce l'imprenditoria privata alle esigenze provenienti dal sociale. Oltre che un esempio determinante affinché altre strutture pubbliche e private si adeguino a questi standard».
Armando Giampieri, vice presidente dell'Unione Marche, nel suo intervento sottolinea che secondo le statistiche il due per cento della popolazione ha problemi di vista e quindi a San Benedetto ci sono almeno un migliaio di persone con disabilità visiva più o meno marcata. Alcuni di questi cittadini sono soci Uici, molti altri restano nel sommerso. È compito delle istituzioni avvicinare queste persone e attuare interventi per rendere il territorio completamente accessibile anche a loro.
Emanuela Carboni, assessore ai Servizi sociale del comune di San Benedetto, oltre a ringraziare l'imprenditore che ha sviluppato questo progetto perché rendere accessibile una struttura ricettiva ha un ritorno enorme per tutta la città, assicura l'impegno a pubblicizzare la nuova offerta turistica e si impegna a portare avanti le altre richieste per rendere accessibile anche il percorso che va dall'albergo alla spiaggia.
L'architetto che ha progettato la ristrutturazione, Roberta Giovanardi, si ritiene molto soddisfatta per aver centrato l'obiettivo in quanto il Bolivar è un albergo per tutti, anche, ma non solo, per le persone che hanno una disabilità. Sono state sacrificate delle suite, nel piano più panoramico, per fare spazio al ristorante e permettere a tutti di godere di una vista meravigliosa. Anticipa che il progetto non è ancora concluso perché nel futuro prossimo ci sarà un colore e un profumo per ogni piano, affinché la vacanza sia un'esperienza unica in ogni senso.
Ora si spera che questo progetto possa essere un trampolino di lancio in tema di accessibilità per tutto il territorio nazionale.



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