Logo dell'UIC Logo TUV

Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Il Progresso

torna alla visualizzazione del numero 22 del Il Progresso

Numero 22 del 2019

Titolo: Viaggi- Giamaica, l'amore segreto di James Bond

Autore: Francesca Cibrario


Articolo:
(da «Vanityfair.it» dell'8 novembre 2019)
Viaggio nell'isola dei Caraibi dove lo scrittore Ian Flemming diede vita all'agente speciale più famoso del mondo. E dove sono state ambientate alcune scene del prossimo capitolo della saga, il 25o
La vegetazione ti circonda con la sua prepotente bellezza, nonostante la siccità che ha preceduto il nostro arrivo. Perché la Giamaica è costantemente abbeverata da numerose fonti. Si tratta, infatti, dell'isola dei Caraibi con la maggiore ricchezza di bacini idrici e, per questa ragione, il suo nome significa «terra e acqua». Inoltre, una delle sue località più famose si chiama Ocho Rios, otto fiumi, dove si trova l'attrazione naturale più famosa del Paese, le Dunn's River Falls: le spettacolari cascate che sono apparse in Agente 007 - Licenza di uccidere, il primo capitolo della serie di film di spionaggio dedicati all'agente segreto James Bond. La spia più celebre del mondo, nelle varie pellicole, è stata più volte nella patria di Bob Marley, e la ama tanto che, quando decide di andare in pensione anticipata, si ritira proprio qui. Comincia così «No time to die» il 25o capitolo della celebre saga che sarà nei cinema nella prossima primavera. Il luogo scelto da Bond-Daniel Craig per chiudere la sua carriera (anche se, come vedremo sul grande schermo, dovrà «riaprirla» quasi subito) è lo stesso dove tutto ebbe inizio.
La prefazione
Nei primi Anni 50 lo scrittore inglese Ian Fleming cercava un luogo tranquillo e dal clima gradevole dove trascorrere gli inverni e scrivere le gesta del suo nuovo eroe, James Bond. Il suo amico Noël Coward gli parlò con toni entusiastici della Giamaica, dove il poliedrico produttore a sua volta aveva acquistato un terreno. E dove altre star cominciarono proprio in quegli anni a trascorrere sempre più spesso lunghi soggiorni, di vacanza o di lavoro. Perché la Giamaica è un luogo da film. Letteralmente. L'isola famosa per la musica raggae e per il suo profeta Bob Marley, in realtà oggi attira anche i cinefili che vogliano visitare i luoghi di ritiro delle celebrità hollywoodiane e rivivere le scene spettacolari di molte pellicole. Laguna Blu, 20 Mila Leghe sotto i mari, Cocktail, Pirati dei Caraibi e, per l'appunto, numerosi capitoli della celebre saga di 007, a partire dal già citato Agente 007 - Licenza di uccidere del 1962, il primo interpretato da Sean Connery e girato in gran parte nei dintorni di Kingston, compresa l'iconica scena in cui Ursula Andress esce dalle acque e cammina sulla sabbia di Laughing Waters Beach.
Ciak, si gira!
La nostra esplorazione dell'isola sui passi di Fleming parte da Montego Bay, a nord-ovest, dove atterrano gli aerei della compagnia Neos. Ma i luoghi collegati in vari modi allo scrittore sono sparsi un po' in tutta l'isola, per cui sarà necessario per chi voglia seguirci in questo itinerario affittare un'automobile: il trasporto pubblico oggi, come ai tempi di Fleming, è praticamente inesistente. Le strade sono in buone condizioni, la benzina è meno costosa che in Italia e i giamaicani anche nella guida sono piuttosto rilassati. L'importante è non distrarsi e sbagliare senso di marcia: l'isola, oltre alla lingua, dagli anni di colonizzazione inglese ha mantenuto l'impopolare usanza della guida a sinistra. Nel cuore di Montego Bay si trova il Gunpoint Wharf, dove nel 1972 James Bond, interpretato da Roger Moore, passeggiava in Vivi e lascia morire, e il Montego Bay Club Resort, dove la crew alloggiava durante le riprese. Sulla strada che da Montego Bay porta a Lucea fu filmata l'emozionante inseguimento in cui Bond guidava un tipico bus a due piani inglese.
Il punto panoramico
Un'altra visita imperdibile per i veri cinefili è quella a Firefly, a Oracabessa, poco distante da Ocho Rios. In cima a un'altura si trova la villa dove abitò (e nel cui parco oggi è sepolto) Noël Coward, regista e produttore (anche di pellicole di Hitchcock) e molto amico di Fleming. Dal parco che circonda il cottage, dove si trova la tomba dell'artista, si gode di una delle viste più belle dell'isola. Da qui si può ammirare Paggy Beach, una spiaggia dove si tuffano in mare ben tre fiumi, il Blue Mountain Peak, la vetta più alta dell'isola e la quarta dei Caraibi. Non per nulla in precedenza il promontorio fu scelto come punto d'avvistamento delle navi nemiche dall'ammiraglio Henry Morgan, che ha ispirato la fortunata saga di Pirati dei Caraibi.
La pausa pranzo
Altre reminiscenze cinematografiche anche da Evita's, un ristorante (sedicente) italiano a Ocho Rios. Abbiamo scusato alla simpatica e pittoresca proprietaria la rivisitazione americanizzata dei classici della nostra cucina - i suoi best seller sono le fettuccine Alfredo e gli spaghetti con le polpette - in cambio di qualche aneddoto della sua incredibile vita che, cominciata in Veneto, è passata per Chicago per approdare definitivamente in Giamaica. Fatevi raccontare di quando ha cucinato per Anthony Hopkins, Uma Thurman e Dennis Hopper.
Il covo delle spie
Sempre fedeli al tema del nostro viaggio, decidiamo di alloggiare al Jamaica Inn, a un chilometro dal centro di Ocho Rios. In questo hotel dall'atmosfera coloniale i fan più sfegatati possono dormire nella suite preferita da Fleming. Un po' più costosa delle altre, ma mai quanto quella in cui soggiornava un altro ospite illustre, Winston Churchill, che, dopo la Seconda Guerra Mondiale, sfruttava la privacy assicurata dal personale dell'hotel per incontrare gli ex agenti speciali che avevano lavorato per lui, tra i quali lo stesso Ian Fleming. La splendida struttura sulla spiaggia ha ospitato tante celebrity del grande schermo: Marilyn Monroe vi trovava rifugio dalla pressione della sua incredibile notorietà e lo scelse per trascorrere la luna di miele con Arthur Miller, Joan Collins vi soggiornò durante le riprese de L'isola nel sole. La settimana prima del nostro arrivo, ironia della sorte, è stata ospite della struttura Naomie Harrys che interpreta Miss Moneypenny nel prossimo Bond.
A casa di Fleming
Fleming ha soggiornato al Jamaica Inn per lunghi periodi, mentre cercava l'ispirazione per i suoi romanzi e anche un terreno da acquistare e dove costruire la sua dimora. Alla fine lo trovò nel 1946 a Oracabessa, a pochi passi da quella che oggi si chiama James Bond Beach, e vi costruì una villa con tre camere da letto. Qui, il 17 febbraio del 1951 cominciò a scrivere il suo primo romanzo su Bond, Casino Royale, e tutti quelli che uscirono dalla sua penna nei 12 anni successivi. Dopo la morte dello scrittore, la villa fu acquistata nientemeno che da Bob Marley che, appena un anno dopo, la cedette al suo manager Chris Blackwell. Blackwell, una delle menti più brillanti della Giamaica, oltre ad aver costruito e poi mantenuto in vita fino ai giorni nostri il mito del profeta del reggae, ha saputo rinnovare anche quello di Ian Flemming, facendo di quella che era la sua villa un albergo diffuso battezzato GoldenEye, come il diciassettesimo film di Bond.



Torna alla pagina iniziale della consultazione delle riviste

Oppure effettua una ricerca per:


Scelta Rapida