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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere Braille

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Numero 48 del 2019

Titolo: Cagliari: i non vedenti protagonisti de «I figli della frettolosa»

Autore: Redazionale


Articolo:
A due giorni dalla conclusione della programmazione a Cagliari dello spettacolo «I figli della frettolosa» con testi e regia a cura della Compagnia Teatrale Berardi-Casolari che ha debuttato a Cagliari il 5 dicembre scorso al Teatro Massimo realizzando ben 10 repliche, possiamo dire che i risultati conseguiti ed i riscontri del pubblico sono stati più che soddisfacenti, registrando a tutte le repliche il «tutto esaurito».
Lo spettacolo, ha visto come protagonisti cinque attori professionisti locali e cinque attori dilettanti non vedenti, tre ciechi assoluti e due ipovedenti, nostri iscritti che con costanza, serietà e dedizione si sono messi in gioco riuscendo a regalare al pubblico soddisfazioni, gratificazioni e grandi sorprese, offrendo stimoli ed entusiasmo, solleticando e sollecitando la curiosità di coloro che per la prima volta si avvicinavano, forse un poco scettici, alla disabilità visiva nelle varie sfaccettature del vissuto quotidiano.
I nostri attori hanno raggiunto brillantemente gli obiettivi prefissati, vincendo con successo una sfida personale affascinante e arricchente. Un percorso dedicato alle percezioni sensoriali, alla voce, alla all'intuizione corporea dello spazio, ai giochi teatrali, alle improvvisazioni, che ha permesso al cast di attori dilettanti ciechi di esplorare e sperimentare soprattutto la propria sfera emozionale, per riuscire a mettere in scena la parola drammaturgica e trasmettere al meglio un messaggio, facendo vibrare le corde emotive degli spettatori, nella costante alternanza di scene drammatiche e commoventi a scene divertenti ed esilaranti sapientemente equilibrate, in un viaggio metaforico incentrato sulla disabilità sensoriale. Fortemente pregna di significati anche la scenografia estremamente minimalista fatta di pareti e pavimento neri, affinché ogni dettaglio scenico riconducesse al «buio» emblema della cecità.
L'iniziativa nasce dal protocollo di intesa siglato dalla nostra Sezione Uici di Cagliari con Sardegna Teatro di Cagliari. Il suo Direttore Basilio Scalas e la Responsabile della Comunicazione, Paola Masala, ci proposero, nei primi mesi dell'anno, una collaborazione finalizzata alla realizzazione di progetto teatrale realizzato con successo prima a Milano e a poi Genova, grazie ai testi e alla regia di Gianfranco Berardi, vincitore del premio Ubu 2018 come miglior attore, e Gabriella Casolari, e Gabriella Casolari.
Il progetto si prefigge di utilizzare in maniera reale e allegorica il tema della cecità e della mancanza come fondamento della propria poetica, individuando a tal fine un certo numero di attori e aspiranti tali non vedenti con spiccati interessi per l'arte scenica nelle sue varie sfaccettature, affinché partecipassero ad un laboratorio formativo intensivo. Gli allievi, partendo da piccole storie biografiche, affrontano il tema della diversità, della crisi e della perdita, sia come racconto di un'esperienza personale fortemente caratterizzante, sia come metafora di una condizione esistenziale che oggi, sempre più sembra somigliare alla condizione esistenziale di un cieco: precarietà, instabilità, assenza di prospettiva. Il laboratorio viene messo in pratica facendo perno su diverse tecniche teatrali: training fisico, training vocale, esercizi di improvvisazione verbale, di improvvisazione scrittoria, di analisi e indagine della scena.
Nella fase conclusiva del progetto l'intenzione è quella di condurre i partecipanti alla creazione di un atto unico in cui raccontare se stessi possa essere una maniera per raccontare il mondo e, al contempo, raccontare la realtà che ci circonda quale pretesto per conoscersi meglio. Con grande entusiasmo la nostra Sezione Uici di Cagliari accoglie senza alcuna esitazione la proposta di collaborazione, nella certezza che rappresenti un'occasione di crescita ed una opportunità per in nostri associati con la passione per il teatro, ma soprattutto un modo per sensibilizzare l'opinione pubblica alle tematiche ancora poco diffuse della disabilità visiva quale principale ostacolo che si frappone all'abbattimento delle barriere culturali.
Abbiamo selezionato dieci allievi tra ciechi assoluti ed ipovedenti, iscritti alla nostra Unione di Cagliari appartenenti ad una fascia di età molto varia, accomunati dall'amore per la cultura ed il teatro e pronti per affrontare la grande sfida, in primo luogo con se stessi. Dopo un incontro conoscitivo con tutte le parti interessate, dal 13 al 19 maggio 2019 i dieci allievi hanno svolto il laboratorio di formazione teatrale nelle Sale Prove del Teatro Massimo di Cagliari. Un'esperienza entusiasmante che già di per sé è risultata fortemente significativa e motivante. Essi hanno condiviso gesti, azioni e situazioni vissute e non con attori professionisti e-o principianti, su un palcoscenico dove si rappresenta la vita quotidiana o straordinaria. Il trait d'union per entrambi, cioè per il cieco e per l'artista è l'immaginazione, indispensabile metafora di vita e di esistenza visibile. Intelligentemente guidati e provocati da Gabriella Casolari e Gianfranco Berardi, i componenti del nostro variegato gruppo così eterogeneo per età (dai 21 ai 72 anni), genere, problematiche, esperienze e anche aspettative verso il laboratorio, si sono messi in discussione da subito malgrado le difficoltà delle azioni da eseguire.
L'immedesimazione nei ruoli e nelle situazioni altrui (esempio l'uso del bastone anche da parte dei vedenti e gli esercizi con gli occhi chiusi per tutti) hanno permesso a tutti di sfidare le proprie paure, le proprie incertezze e i propri pregiudizi, liberando volontà e desideri inespressi. Ciascuno ha contribuito, suo malgrado a sbloccare situazioni imbarazzanti per altri, riuscendo, con coraggio, a sciogliere dei blocchi non ancori elaborati. Il vissuto di ciascuno è diventato un canovaccio dove lo scambio e l'incoraggiamento reciproci hanno creato un nuovo ordito in cui la condivisione ha alleggerito il clima che certe suggestioni rendevano quasi insostenibili. Proprio in questi momenti così complessi, la straordinaria esperienza di Gabriella e Gianfranco riusciva a trovare una leggerezza straordinaria in cui risate, barzellette e scherzi stupidi, ma finalizzati, riportavano l'equilibrio sempre ricercato.
Ognuno dei componenti ha potuto recitare, cantare, fare silenzio, osare, ridere, guidare con fiducia l'altro, sempre tutti con gli occhi chiusi. Anche l'aggressività è stata indagata con delle attività che hanno coinvolto moltissimo. In definitiva, ciò che le meravigliose guide sono riusciti a far capire è che anche il più piccolo e stupido gesto quotidiano che ciascuno compie da solo, può assumere un significato completamente differente se viene compreso e amplificato dal coinvolgimento di altre persone. Un'esperienza straordinaria che ogni allievo pensava di portare a casa senza un seguito. Dopo alcune settimane dall'esperimento giunge la splendida notizia che nella messa in scena a Cagliari saranno coinvolti 5 su 10 allievi, oltre che alcuni degli attori professionisti locali che hanno partecipato al laboratorio. Le reazioni sono state le più varie, l'emozione e l'entusiasmo per la grande sfida hanno predominato.
Francesca Marrosu, Francesca Cadoni, Andrea Spiga, Daniela Demelsa e Fabio Garau hanno preso parte alla messinscena dello Spettacolo «I figli della Frettolosa» di Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari con il seguente programma:
Cagliari
05 dicembre - debutto ore 21,00
06 dicembre - replica ore 21,00
07 dicembre - replica ore 19,00
08 dicembre - replica ore 17,00
09 dicembre - matinée ore 10,30
10 dicembre - replica ore 21,00
dal 11 al 14 dicembre - repliche ore 19,00
15 dicembre - replica ore 17,00
Nuoro
18 dicembre - debutto presso il Teatro Eliseo di Nuoro ore 21,00
19 dicembre - replica ore 21,00
Cogliamo l'occasione per ringraziare per la grande opportunità offerta Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari, Basilio Scalas e Paola Masala di Sardegna Teatro e, non ultimi in ordine di importanza, i nostri aspiranti attori, con l'auspicio che sia arrivato nel cuore degli spettatori, attraverso lo straordinario veicolo artistico qual è il teatro un messaggio significativo ed uno spunto di riflessione verso il tema sociale della diversità e della disabilità.



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