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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Voce Nostra

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Numero 1 del 2020

Titolo: Musica, la prima borsa di studio per non vedenti

Autore: Francesco Ermini Polacci


Articolo:
(da «Corriere Fiorentino» 30 dicembre 2019)
Una borsa di studio destinata a ipovedenti o non vedenti per permettere loro un approccio alla musica sistematico e professionale, non solo suonando o cantando ad orecchio, ma leggendo e scrivendo le note attraverso il linguaggio Braille. A proporla è l'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, istituendola per volontà di Fiamma Nicolodi, nota musicologa e studiosa, per anni docente dell'ateneo di Firenze, che così vuole onorare la memoria del nonno Aurelio Nicolodi: fu infatti proprio lui, irredentista trentino, privato della vista in conseguenza di una ferita da proiettile durante la prima guerra mondiale (il 27 luglio del 1915, mentre si trovava sul Monte Sei Busi in Friuli), a fondare, nel 1920, l'Unione Italiana Ciechi. Aveva solo 21 anni, ma la tragedia che l'aveva colpito personalmente gli aveva fatto maturare una forte convinzione: quella della necessità di poter garantire a tutti i ciechi un'emancipazione quanto a istruzione, lavoro e inserimento nella vita sociale, facendo sì che ciascuno di essi potesse essere artefice della propria vita. Nacquero così le iniziative: la scuola per cani guida, la stamperia braille, la scuola per massofisioterapisti e quella per centralinisti.
Come partecipare
Nell'imminenza del centenario (2020) della fondazione dell'ente, la musica entra così a far parte della realtà culturale e sociale dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti con un vero e proprio percorso formativo: la borsa di studio (5000 euro annui) permetterà a uno o massimo due giovani (l'età va dai 6 a i 25 anni) di seguire, con la presenza di un insegnante di sostegno, lezioni di strumento (pianoforte in primis), canto, armonia, contrappunto e storia della musica; il bando, nazionale, è già stato emesso (scadenza: 31 marzo) e il vincitore sarà scelto attraverso una prova di idoneità e la valutazione di una commissione appositamente costituita. Le domande di partecipazione dovranno pervenire tramite raccomandata, indirizzata all'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, via Leonardo Fibonacci 5, Firenze.
«Incentivare il talento di chi vive condizione di disabilità»
«In un mondo che premia esclusivamente l'immagine, penso che il talento di chi vive una condizione di disabilità debba essere incentivato e premiato», ha detto Fiamma Nicolodi, intervenuta alla presentazione dell'iniziativa accanto a Mario Barbuto e Antonio Quatraro, rispettivamente presidente nazionale e regionale dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. «Nonostante la musica sia l'unica forma d'arte completamente accessibile per chi non vede, il sistema formativo e didattico italiano è sprovvisto di norme precise: mancano insegnanti adeguatamente preparati, che possano utilizzare il sistema Braille, e mancano regole che possano assicurare pari opportunità nell'insegnamento», dice il presidente Quatraro. «Il dono di Fiamma Nicolodi ci onora, ed è la maniera migliore per ricordare il nostro grande fondatore».
Francesco Ermini Polacci



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