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Corriere dei Ciechi

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Numero 10 del 2021

Titolo: ATTUALITÀ- I nostri campi

Autore: Redazionale


Articolo:
Nel corso dell'estate appena trascorsa, l'I.Ri.Fo.R. ha finanziato la realizzazione di numerosi campi ricreativi e abilitativi dedicati ai ragazzi e alle ragazze ipovedenti, ciechi e con disabilità aggiuntive. Un'esperienza che ha pennellato di colori l'intero territorio nazionale

Non solo i classici e ormai storici campi abilitativi e riabilitativi, ma da due anni anche i piccoli ma intensi progetti di "Ri...Gioco la mia parte" che nascono dalla fitta collaborazione tra I.Ri.Fo.R. e i Centri di Consulenza Tiflodidattica (CCT).
Con "Ri...Gioco la mia parte", la rete tra I.Ri.Fo.R. e i Centri di Consulenza Tiflodidattica (CCT) ha dato vita a numerosi progetti articolati in giornate e soggiorni ricreativi e abilitativi dedicati a pre-adolescenti e adolescenti con disabilità visiva.
In generale, lo scopo di questo bando dell'I.Ri.Fo.R. è stato recuperare quegli spazi di tranquillità e interazione positiva di cui sono stati privati i bambini durante questi mesi di pandemia, garantendo loro la possibilità di fare esperienze emotive e relazionali stimolanti e significative in diretto contatto con l'ambiente e con gli altri.
Attività, dunque, fondamentali per la loro crescita, capaci di sviluppare il senso di inclusione e condivisione per superare qualsiasi barriera fisica, mentale e culturale attraverso lo svago e il divertimento. Concretamente, sono state proposte attività in grado di stimolare la fiducia dei bambini in loro stessi e di sviluppare le proprie capacità, sperimentando un gran numero di attività, ludico-sportive, manipolative ed espressive in aree naturali, culturali e accessibili.
Non bisogna dimenticare che in questo momento particolare, con il lockdown e la DAD, i compagni di scuola dei nostri ragazzi hanno a disposizione risorse visive, tali da colmare in qualche modo la mancanza di esperienza, mezzi che offrono loro la possibilità di rappresentarsi mentalmente anche una realtà non vissuta direttamente: qualcosa che i nostri ragazzi, invece, non possiedono, avendo necessità di un'esperienza diretta, senza dubbio il loro migliore insegnante possibile.

Nello specifico, attraversando l'Italia da nord a sud, andiamo a vedere i progetti realizzati.

In Veneto il Consiglio Regionale dell'I.Ri.Fo.R. e la Presidenza Nazionale, all'interno di un progetto più ampio di soggiorni ricreativi e abilitativi, hanno organizzato il campo riabilitativo per ragazzi e famiglie "API (Autonomia Per l'Inclusione)", all'Hotel Kristal nel centro del paese di Monghidoro (BO). A partecipare sono stati 14 adolescenti, per la maggior parte alla prima esperienza in un campo scuola senza la presenza delle famiglie. Erano inoltre presenti 4 famiglie con bambini con disabilità visiva tra i 6 e i 10 anni, 4 sorelle vedenti, 4 mamme e un papà. Il gruppo è stato accompagnato da 11 operatori e coordinato dal dott. Matteo Stefani.
Le attività sono state organizzate dividendo il gruppo di partecipanti in tre: i genitori, i ragazzi adolescenti e i bambini delle elementari, comprendenti le sorelline minori.
I genitori sono stati coinvolti in tre momenti di gruppo di approfondimento psicologico e in una giornata di formazione su come descrivere la bellezza di un paesaggio ai loro figli con disabilità visiva, cercando di comunicare loro quei contenuti non percepibili con i sensi residui. Inoltre, hanno partecipato insieme ai figli ad una gita alla scoperta del bosco, ad una visita ad un museo sugli usi e costumi della civiltà contadina del territorio e a un pomeriggio d'arrampicata sportiva presso la falesia del Rocchino di Cavrenno (BO).
Per il gruppo dei bambini delle elementari sono state proposte anche attività di esplorazione dell'albergo, giochi motori al parco limitrofo, attività di propedeutica al coding (programmazione informatica) attraverso la programmazione di due api robot, attività musicali e di danza in parte sfociate in un racconto sonoro presentato l'ultimo giorno al resto del gruppo e ad alcuni ospiti.
Agli adolescenti, oltre alle attività suddette, sono state proposte anche attività di esplorazione dell'albergo e di orientamento nel paese, scaturite poi in una caccia al tesoro.
In Veneto il Consiglio Regionale dell'I.Ri.Fo.R., grazie al contributo della Presidenza Nazionale, ha permesso la realizzazione del soggiorno al Villaggio "Bella Italia & Efa Village S.r.l." di Lignano Sabbiadoro (UD), denominato "Alla ricerca di qualche consapevolezza nascosta". I partecipanti al soggiorno sono stati 12, provenienti dalle province di Padova, Rovigo, Treviso, Venezia e Vicenza, seguiti da 12 operatori coordinati dalla prof.ssa Camilla Zen, con la supervisione del prof. Angelo Fiocco. Erano presenti al soggiorno anche 11 familiari.
La struttura, immersa nel verde di una vasta pineta e collegata direttamente al mare, è dotata di piscine e di un palazzetto dello sport utilizzato quotidianamente dai partecipanti che hanno potuto effettuare nuoto assistito-acquaticità, attività motoria, psicomotricità, shiatsu. È stato poi possibile usufruire anche della spiaggia privata, facilmente accessibile alle carrozzine con passerelle pavimentate che collegavano tutti gli ombrelloni fino alla riva del mare. Era inoltre presente uno spazio verde esterno utilizzato per l'orientamento, il gioco e le serate di musica e ballo.
Dopo oltre un anno di stop a causa dell'emergenza sanitaria, le aspettative e le necessità dei partecipanti di passare del tempo insieme erano notevoli e questo soggiorno è stato capace di soddisfarle in pieno, concedendo tranquillità e socievolezza. Questo è avvenuto nonostante, rispetto agli anni precedenti, per far fronte alle norme anti-Covid, siano state attuate modifiche nella routine delle attività proposte, costringendo gli operatori ad organizzare perlopiù attività da svolgere all'aperto.

In Emilia Romagna, l'I.Ri.Fo.R., il Consiglio Regionale Emilia-Romagna e l'Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza hanno organizzato due campi ricreativi e abilitativi rivolti a pre-adolescenti e adolescenti. Due vacanze di una settimana ciascuna suddivise per fasce d'età svolte nel Borgo Basino (ex Fattorie Faggioli) a Civitella di Romagna, coinvolgendo complessivamente 30 bambini e ragazzi (20 con cecità parziale o totale, 10 con ipovisione; nel complesso, 6 partecipanti presentavano anche una pluridisabilità).
Borgo Basino è un'azienda agrituristica ecosostenibile e multifunzionale dell'Appennino tosco-romagnolo e una fattoria didattica con ampia esperienza di attività laboratoriali per bambini e ragazzi. Al campo dedicato ai pre-adolescenti hanno preso parte 13 bambini tra gli 8 e i 15 anni, mentre a quello per adolescenti sono stati 17 i ragazzi tra 14 e 19 anni. Al loro fianco, 9 operatori: una coordinatrice degli educatori e responsabile del campo, una psicologa e responsabile della progettazione, un istruttore di OM e AP, una idroterapista, quattro educatori e una tirocinante.
Il focus del primo campo è stato fissato sulle autonomie legate ai bisogni primari (dormire da soli, lavarsi, vestirsi, tenere in ordine, versare, tagliare, ecc.), sulla capacità di orientarsi e muoversi in autonomia all'interno della struttura ospitante, sul potenziamento sinergico dei diversi canali sensoriali e della motricità fine, del coordinamento bimanuale, della capacità di discriminazione tattile attraverso le attività quotidiane, le attività di manipolazione e i laboratori in fattoria. Oltre che, naturalmente, sulla maturazione nella consapevolezza di sé, dei propri limiti e delle proprie risorse grazie al confronto con gli altri, sul potenziamento della capacità di ascolto e di sintonizzazione con l'altro e sul rispetto dei turni di parola e delle regole nelle situazioni di dialogo e di gioco.
Nel campo dedicato agli adolescenti, oltre a quelli sopra elencati, abbiamo posto anche obiettivi di autonomia domestica (come imparare a cucinare), conoscenza più approfondita dei mestieri legati alla fattoria (cura degli animali, lavorazione delle materie prime, falegnameria, ecc.), autonomie personali più raffinate, legate alla cura di sé (Beauty Lab) e ulteriori passi avanti nella capacità di mobilità autonoma.
Il tutto ottenuto attraverso laboratori organizzati dalla Fattoria Didattica (Gli animali e l'orto; Le amiche api; Beauty Lab; La pizza; La sfoglina; Laboratorio di falegnameria) e ad altri laboratori e attività organizzati dal team operatori (attività condotte dall'istruttore di orientamento e mobilità e autonomie personali; idroterapia; laboratorio "Emozioni in musica"; attività di cucina per potenziare le autonomie domestiche; attività sportive come passeggiate e canoa; attività volte al potenziamento delle autonomie personali; attività ricreative dedicate al gioco; momenti di svago (serate danzanti, serate musicali attorno al fuoco, serate cinema, caccia al tesoro, Talent show, ecc).

La Regione Toscana ha partecipato al bando "Ri...Gioco la mia parte" realizzando il progetto "Con tutti i sensi: conoscenza, contatto, condivisione". Svolto in collaborazione tra l'I.Ri.Fo.R Toscana e il Centro di Consulenza Tiflodidattica di Firenze, si è proposto di creare un contatto significativo tra i bambini e la natura, vissuta attraverso tutti i sensi, con l'obiettivo di favorire nuove, emozionanti esperienze percettive e motorie.
Alcuni tra i più piccoli dei nostri bimbi non vedenti (anche con disabilità complesse), accompagnati da genitori, fratelli e sorelle sono stati invitati nel fresco ristoro del Parco Avventura "Il Gigante" di Vaglia, guidati dai professionisti competenti e appassionati dell'Associazione Art-Tu, che conducono i loro laboratori seguendo la disciplina di MusicaArTerapia nella Globalità di linguaggi. All'ombra degli alberi del bosco, i bambini hanno partecipato con curiosità alle proposte modulate secondo le loro specificità: anche i bimbi con disabilità complessa sono riusciti a stare per tempi protratti nelle attività presentate, sperimentando con mani e piedi le suggestioni del tatto, le sollecitazioni uditive di strumenti con suoni e timbri diversi, le sensazioni termiche e olfattive, l'abbandono su teli per dondolamenti e contenimenti emotivi.
La narrazione partecipata di storie fantastiche è divenuta il filo conduttore di scoperte multisensoriali, uno stimolo all'ascolto della natura e del proprio corpo attraverso attività di risveglio sensoriale, ludico-motorie, espressive. I laboratori, condotti in un clima giocoso e divertente, si sono conclusi con la produzione di un elaborato personale, simbolo e oggetto raccoglitore del vissuto del partecipante ed espressione di quella magia, sempre sorprendente, che si realizza per il fanciullo non vedente ogni volta che l'esperienza concreta del reale si traduce in rappresentazioni interne aderenti al vero e si concretizza nella creazione di immagini tattili.
Nel pomeriggio, dopo il momento conviviale del pranzo al sacco e prima dell'attesa merenda finale, sono stati proposti dei percorsi aerei elementari, accuratamente selezionati per lunghezza e difficoltà, che hanno consentito ai piccoli partecipanti di immergersi in una prova avventurosa in piena sicurezza. Con coraggio e intraprendenza inaspettati, i bambini hanno sperimentato il senso del vuoto e dell'equilibrio, l'importanza dell'affidarsi e del supportarsi reciprocamente, con ricadute significative sull'autostima e sulla gestione consapevole del corpo in movimento.
Come sempre, le proposte finalizzate ai bambini non hanno trascurato il coinvolgimento attivo dei loro genitori, dei fratelli e delle sorelle, che hanno avuto la possibilità di conoscersi e confrontarsi, rinvigorendo legami e stringendo nuove amicizie. Sono state occasioni preziose per riflettere sui limiti e soprattutto per scoprire e valorizzare le potenzialità, anche inespresse, del bambino non vedente, vincendo timori e pregiudizi.
Il quinto soggiorno estivo ricreativo abilitativo organizzato da I.Ri.Fo.R. Toscana, dedicato a bambini ed adolescenti con disabilità visiva, intitolato quest'anno "+ Che connessi… Insieme!", a sottolineare l'idea che tanti preziosi strumenti tecnologici mai come oggi ci tengono collegati, ma nulla può sostituire la presenza fisica ed il tempo condiviso accanto. Questo è ancor più vero per giovani che stanno crescendo ed imparando a fare i conti con la consapevolezza di avere tra le loro caratteristiche una peculiarità sostanziale come la disabilità visiva, nella forma di cecità assoluta o di ipovisione, con tutte le implicazioni individuali e sociali che tale consapevolezza comporta. Il soggiorno estivo residenziale della durata di otto giorni si è quindi svolto da domenica 29 agosto a domenica 5 settembre 2021, presso la Casa di Ospitalità dell'istituto Don Bosco in via del Ghirlandaio a Firenze. Hanno partecipato 16 giovani con disabilità visiva di età compresa tra 9 e 14 anni, 10 residenti in Toscana (province di Pistoia, Firenze e Siena), 6 provenienti dall'Umbria (province di Perugia e Terni). Tranne uno alla sua prima esperienza, gli altri quindici hanno preso parte a precedenti campi estivi organizzati da I.Ri.Fo.R. Toscana o I.Ri.Fo.R. Umbria. Le figure professionali che hanno affiancato bambini ed adolescenti durante il campo estivo sono stati 12 operatori residenziali: la coordinatrice psicologa, istruttori di orientamento e mobilità ed autonomia personale, educatori formati sulle specificità della disabilità visiva, tiflologi ed assistenti alla comunicazione.
Accanto a queste presenze fisse si sono avvicendati l'istruttore di judo, gli allenatori di scherma e baseball, la docente ed una volontaria per il laboratorio di ceramica, gli istruttori di equitazione, il docente di informatica, due volontari di Radio Dynamo, dirigenti, dipendenti e volontari delle strutture di I.Ri.Fo.R. Umbria e Toscana.
Nelle Marche, precisamente ad Ascoli Piceno, sono state proposte numerose attività di carattere sportivo e laboratoriale. Come il tandem, un mezzo di trasporto attraverso il quale i ragazzi hanno potuto contribuire allo spostamento pedalando e, soprattutto un mezzo che non presenta barriera tra il soggetto e l'esterno, permettendo di percepire suoni, rumori, la strada sotto le ruote, le persone che parlano, così da creare un vero e proprio panorama mentale.
Un'altra importante attività sportiva è stata quella delle immersioni subacquee: "in assenza di gravità sott'acqua sembra di volare". Sono queste le parole attraverso le quali, grazie alla collaborazione di istruttori certificati, i nostri ragazzi descrivono l'esperienza subacquea al loro riemergere.
Ma anche diversi laboratori. Due su tutti: quello di manipolazione e quello di musica. Manipolazione di elementi plastici e naturali per la realizzazione di oggetti in riferimento ad esperienze pregresse e alla realizzazione di sculture a partire dall'immaginazione. Le attività di musica, invece, hanno avuto come obiettivo l'integrazione di strumenti e di voci, sviluppando percorsi tra linguaggi e abilità diverse. A queste attività va aggiunta anche la riscoperta della città: è stato svolto un percorso presso il Museo archeologico statale di Ascoli Piceno, caratterizzato dalla possibilità di poter toccare con mano vestiti, armi e una grande quantità di reperti storici.

Anche quest'anno il Consiglio Uici Lazio ha organizzato diverse iniziative per giovani e adulti per trascorrere l'estate insieme all'insegna del divertimento e della socializzazione!
Dal 20 al 26 giugno sono stati realizzati Pacchetti vacanza finanziati dalla Regione Lazio e organizzati dall'Uici e dall'I.Ri.Fo.R., grazie ai quali 24 utenti hanno trascorso una piacevole settimana presso il Grand Hotel dei Cesari di Anzio.
Dal mese di luglio sono stati avviati invece 4 soggiorni organizzati dall'I.Ri.Fo.R. Lazio nell'ambito del bando I.Ri.Fo.R. 2021 "Soggiorni ricreativi e abilitativi anno 2021", in collaborazione con l'A.S.P. S. Alessio.
Il primo soggiorno dei quattro, intitolato "CON-TATTO - gruppo A", si è svolto dal 19 al 23 luglio presso l'Agriturismo "La canestra" - Aglioni di Capitignano (AQ) ed ha coinvolto 12 bambini ciechi e ipovedenti di età compresa fra 6 e 13 anni. Sono state proposte attività volte a far scoprire ai partecipanti la propria manualità e creatività coinvolgendoli in esperienze più o meno strutturate, secondo la logica dell'"imparare facendo", tra cui laboratori artigianali, di cucina e attività con gli animali.
Il gruppo B del progetto "CON-TATTO" ha invece trascorso 5 giorni, dal 2 al 6 agosto presso l'Agriturismo "Bicoca" a Viterbo. Questa volta i protagonisti sono stati 12 ragazzi ciechi e ipovedenti di età compresa fra 14 e 21 anni a cui sono state proposte attività sportive (sci nautico insieme al campione paralimpico Daniele Cassioli, canoa), attività culturali (Viterbo sotterranea) e attività ricreative (parco dei cinque sensi e parco dei mostri).
"Imparare in vacanza" è il titolo del terzo soggiorno svoltosi dal 23 al 27 agosto presso l'Ecoturismo Tevere Farfa a Nazzano (Roma), destinato a 12 beneficiari ciechi e ipovedenti con disabilità aggiuntive lievi e medie di età tra i 15 e i 45 anni. Tra le attività sono stati proposti giochi ed esperienze sensoriali negli spazi e nell'orto della struttura, laboratori di autonomia domestica e di preparazione delle pietanze della cena e/o colazione. Non sono mancati la visita al fiume Farfa, i percorsi ludico/educativi di canottaggio presso Valle del Tevere, escursioni sensoriali guidate e attività presso un artigiano locale per imparare a lavorare il feltro, oltre all'escursione in battello nella Valle del Tevere e la visita guidata al castello di Nazzano.
L'ultimo dei 4 soggiorni Irifor 2021 è stato "Andratuttobene 2021", realizzato nell'ambito del progetto "Bloom Again. Tutti i sensi hanno colore” dal 30 agosto al 06 settembre presso il Grand Hotel dei Cesari ad Anzio (Rm).
Al soggiorno, organizzato con il contributo organizzativo dell'associazione "Con I Miei Occhi”, hanno partecipato 24 utenti ciechi e ipovedenti con disabilità aggiuntive gravi e gravissime di età tra gli 1 e i 50 anni.
L'I.Ri.Fo.R. Nazionale ha inoltre finanziato il bando "Ri...gioco la mia parte 2021" grazie al quale l'I.Ri.Fo.R. Lazio in collaborazione con il Centro di Consulenza Tiflodidattica di Roma ha realizzato diverse iniziative di socializzazione, attività e gioco per ragazzi con disabilità visive fino ai 25 anni di età.
I ragazzi di Latina hanno potuto fare visita al Tempio di Giove a Terracina, ai giardini di Ninfa e al Museo Piana delle Orme. I giovani di Roma si sono invece immersi nella bellezza del centro storico di Roma e dei parchi delle ville romane. A Frosinone una giornata all'insegna del divertimento presso l'acquapark con giochi acquatici, caccia al tesoro e merenda in compagnia, mentre i giovani di Viterbo hanno avuto modo di visitare il Museo Archeologico "Luigi Rossi Danielli".
L'ultima iniziativa del progetto, a livello regionale, ha visto riuniti tutti i ragazzi il 10 ed 11 settembre presso l'Hotel Key Club situato in località marina a Montalto di Castro (VT), dove i partecipanti si sono potuti divertire con attività in piscina, in spiaggia e in pineta, approfittando di questi momenti per socializzare e conoscersi.

In Abruzzo dal bando "Ri...Gioco la mia parte" sono nati ben tre interessantissimi campi di ambiti differenti.
Il primo, "Ri...Gioco la mia parte: in acqua per vedere oltre - Chieti 2021", ha visto la partecipazione di 5 ragazzi per scoprire il mondo subacqueo. Accompagnati da istruttori qualificati i partecipanti hanno prima acquisito le competenze necessarie per assemblare le attrezzature subacquee, indossarle e utilizzarle in piscina, e ne hanno poi fatto esperienza in mare, sia dalla spiaggia che dal gommone. Uno sport privo di competizione che ha permesso una notevole socializzazione nella condivisione di nuove sensazioni, odori, sapori differenti da quelli della piscina, migliorando notevolmente l'autocontrollo di ogni partecipante.
In provincia di Pescara, invece, ha avuto luogo un'esperienza in pieno contatto con la natura, tra fiume, collina e mare. "Ri...Gioco la mia parte - Estate in natura - Pescara 2021" ha permesso ai partecipanti di svolgere attività come la canoa, l'escursione in mare con il kayak, la scoperta del trabocco, la visita al centro del lupo, il laboratorio delle api. Un "dolce" laboratorio all'aperto, quest'ultimo, nell'apicoltura Nicolai: vedere, toccare, respirare, ascoltare, assaggiare; le api offrono tanto e noi dobbiamo gelosamente rispettare il corretto mantenimento dell'ecosistema terra.
Il terzo campo in Abruzzo è stato denominato "Ri...gioco la mia parte: sulle onde delle emozioni - Teramo 2021". Un progetto che ha coinvolto, appassionato, entusiasmato tutti i ragazzi attraverso tante attività svolte sullo sfondo della splendida costa teramana: dalla canoa al sup, dal surf alla meditazione sonora, dal parco avventura alla conoscenza del fratini, fino alla salvaguardia di cetacei e tartarughe marine.

In Campania il bando "Ri...Gioco la mia parte" ha permesso di realizzare al Centro di Consulenza Tiflodidattica di Caserta, insieme all'I.Ri.Fo.R. di Avellino, Benevento e Caserta, il progetto "L'isola che non c'è", tenuto presso l'isola di Procida. Questa location, capitale italiana della cultura 2022, ha ospitato ragazzi e ragazze in un percorso di nuove esperienze mirate a scoprire un nuovo territorio: dalla gita in barca, al suggestivo itinerario culturale, da Terra Murata, al colorato borgo dei pescatori, passando per la Basilica di San Michele.
Dopo la calorosa accoglienza del primo cittadino di Procida, l'esperienza è iniziata con l'emozionante giro in barca intorno all'isola, che ha toccato i principali punti di riferimento costieri dell'isola, permettendo ai ragazzi di percepire nuove sensazioni e, sotto la guida di esperti skipper, comprendere alcune tecniche della pesca e della guida della barca. Un'esperienza unica che ha offerto loro emozioni fatte di colori, sensazioni, sapori e odori di Mediterraneo.
Il bagno nelle acque limpide di Marina Grande ha poi concesso loro un momento di benessere, allegria, divertimento, gioia e spensieratezza: il suono delle onde del mare ha generato una sensazione di pace ed equilibrio, mentre il contatto dei piedi ben piantati nella sabbia ha restituito sensazioni di sicurezza e benessere generale.
Dopo un tipico pasto procidano, è iniziato l'itinerario culturale a bordo di micro taxi che hanno portato i ragazzi alla scoperta di Terra Murata, un luogo ricco di storia. Si tratta, infatti, di un borgo medievale sorretto dalle mura (da qui il nome), costruito per assicurarsi la difesa dagli attacchi via mare, come è stato spiegato da un'esperta guida che ha regalato ai ragazzi la curiosità di percorrere le tipiche stradine, fino a salire sul punto più alto dell'isola, il Belvedere, visitando poi l'Abbazia di San Michele Arcangelo, il santo patrono e protettore dell'isola.
Divertimento, allegria, spensieratezza, conoscenza di nuovi territori, nuove sensazioni, nuove amicizie, condivisione di momenti e superamento di difficoltà personali, anche grazie all'intervento del personale qualificato in accompagnamento che ha consentito il rafforzamento del proprio senso di autostima: tutti obiettivi pienamente raggiunti, soprattutto grazie al confronto di ogni ragazzo con i propri limiti.
Nella regione Campania, tra giugno e settembre, sono stati organizzati tre campi che hanno coinvolto circa 45 ragazzi con disabilità visiva dai 14 ai 25 anni, permettendogli di soggiornare in splendide località tra mare e montagna.
Due di questi campi sono stati organizzati, con gruppi differenti, nella meravigliosa località balneare di Paestum, immersa nel Parco nazionale del Cilento, nella Provincia di Salerno. Famosa per il suo vasto sito archeologico che comprende il sito degli scavi, il museo e i monumentali templi dorici ancora ben conservati, Paestum ospita ogni anno centinaia di migliaia di visitatori. Per questo, la città dispone di numerose strutture ricettive tra le quali l'I.Ri.Fo.R. regionale ha potuto scegliere con cura un hotel 5 stelle che disponesse di tutti i comfort, gli spazi e le strutture in grado di garantire lo svolgimento di numerose attività in assoluta sicurezza.
Qui i ragazzi hanno trascorso le loro giornate tra piscina (con attività di idroterapia individuale e di gruppo) e mare (con anche l'organizzazione di una cena in spiaggia), nonché escursioni nel parco archeologico, che contiene anche un percorso per non vedenti inaugurato proprio dall'Uici, e numerosi laboratori. Gli utenti sono passati da attività di manipolazione a laboratori tiflodidattici di conoscenza o di potenziamento del braille, hanno occupato parte delle loro giornate con attività di avviamento allo sport, senza trascurare il potenziamento dell'autonomia personale e della mobilità. Hanno avuto occasione di apprendere le regole del bon ton a tavola e di poterle mettere in atto in un contesto formale ed elegante, ma non sono mai mancati i momenti più informali di socializzazione e di divertimento. Per la prima volta quest'anno, grazie al progetto Bloom Again e alla collaborazione dell'Istituto Sant'Alessio Margherita di Savoia, gli utenti hanno avuto l'opportunità di sperimentare un laboratorio eccezionale con i Lego braille bricks: un metodo unico e innovativo per apprendere attraverso un'attività ludica, che consente di familiarizzare con il braille a piccoli e grandi, ma anche di sviluppare le abilità di manipolazione, di mentalizzazione e di consolidamento delle esperienze svolte in numerosi contesti della vita quotidiana, attraverso la rappresentazione materiale e la rielaborazione delle conoscenze.
Il secondo campo, invece, unico nel suo genere, si è svolto a Cusano Mutri, una caratteristica località situata nella Provincia di Benevento, sul confine tra la Campania e il Molise, che fa parte del parco regionale del Matese e della comunità montana del Titerno. Situato a quasi 500 metri di altezza, Cusano Mutri è immerso nel verde e offre un paesaggio e dei luoghi che si prestano perfettamente a questo genere di campo: un soggiorno in stile scout. Oltre al suo centro storico, borgo tipicamente medievale, è caratterizzata da aree naturali e sentieri che conducono ai monti che la circondano, nonché dalle peculiari gole. Qui i nostri aspiranti scout hanno svolto tutte le attività tipiche: hanno imparato a fare i nodi, a piantare le tende nelle quali poi hanno dormito, a cadenzare i momenti della giornata con i tipici inni e canti. Hanno esplorato i sentieri ed i percorsi del luogo, cavalcato e visitato il centro storico, hanno inoltre imparato come si cucina con i fuochi da campo e trascorso meravigliose serate attorno al fuoco con divertenti momenti di animazione. Tutto questo è avvenuto nel segno dell'amicizia, della fratellanza, del rispetto della natura e di tutti i principi che da sempre appartengono alla storia degli scout.
Ogni passo, ogni esperienza e ogni attività è stata accompagnata dal sapiente supporto degli operatori, che hanno sostenuto e guidato i ragazzi, vivendo e condividendo con loro tutte le emozioni di questi meravigliosi viaggi. Da qualche anno, inoltre, è presente anche un operatore volontario, un ragazzo con disabilità visiva che, avendo negli anni già partecipato ai campi, si pone come esempio, ma anche come ulteriore trait d'union tra utenti ed operatori, un aggregatore e trascinatore del gruppo.
Questi progetti, oltre a regalare ai nostri ragazzi delle esperienze uniche, dimostrano che tutto è possibile quando c'è il desiderio di andare oltre gli schemi, oltre dei limiti che, spesso, sono solo pregiudizi e timori, e che, con gli strumenti giusti, nulla è precluso e ogni obiettivo è raggiungibile.

Nella Regione Molise, attraverso il bando I.Ri.Fo.R., il Consiglio regionale Uici e il Centro di Consulenza Tiflodidattica regionale, hanno organizzato il soggiorno di due giorni presso le Sette Querce a Sesto Campano, in provincia di Isernia. Il villaggio Rurale, un vero angolo di benessere e relax con i suoi 64 ettari di terreno, offre la possibilità di svolgere numerose attività outdoor, come passeggiate in bicicletta, nordik walking, equitazione. Grande rilievo è dato anche alle cooking class e alle attività didattiche. La struttura sorge in un contesto territoriale denso di storia, di arte e di emergenze paesaggistiche di elevato pregio che rendono possibile seguire, nelle aree limitrofe, diversi e suggestivi itinerari di trekking, passeggiate naturalistiche, visite guidate in musei e siti archeologici, con percorsi elaborati ad-hoc per ogni partecipante. Inoltre, sono stati realizzati diversi laboratori: quello di Musica, di Arte, di Doppiaggio, di canto e, come detto, il laboratorio di cucina.
Così i bambini sono stati incentivati alla socializzazione e all'integrazione, nonché a sostenere le situazioni di fragilità, promuovere lo sviluppo all'autonomia, alla creatività, incentivando ogni bambino ad abbattere le proprie insicurezze e i propri dubbi. In questo senso, il lavoro è stato duplice: da un lato è stato possibile lavorare con alcuni bambini sulle proprie emozioni, intraprendendo un cammino di accettazione e di apprendimento di nuove abilità, mentre dall'altro si è cercato di promuovere nuove condotte funzionali alla propria disabilità, colorate da un senso di allegria e serenità.


In Basilicata sono stati due i progetti realizzati attraverso il bando "Ri...gioco la mia parte", messi in campo dalle sezioni I.Ri.Fo.R. di Matera e Potenza.
A Matera è stata organizzata una giornata presso la fattoria sociale didattica "Paddy" di Policoro, rivolta a tre ragazzini che si sono sperimentati in un vero e proprio tour empatico ed emozionale con gli animali: asini, conigli e caprette. Guidati dai gestori della fattoria, i ragazzi sono stati coinvolti in attività di cura degli animali, favorendo il contatto fisico, come avvenuto con gli asini: dopo aver preso confidenza, li hanno guidati nella monta e relativa passeggiata, attraverso un percorso di gioco che seguiva i principi educativi propri della "Pet therapy". Un'esperienza che ha permesso il rafforzamento dei rapporti interpersonali, creando le basi per la nascita di amicizie più profonde attraverso le quali confrontarsi sul proprio vissuto, sulla propria disabilità, sulle difficoltà che incontrano e soprattutto sulla soluzione ai problemi che si presentano.
A Potenza, invece, sono state organizzate due giornate all'aperto, una al parco Avventura di Albano di Lucania e l'altra al ponte "Alla luna" di Sasso di Castalda.
Al termine della prima esperienza, l'entusiasmo era tale da riuscire con difficoltà a far uscire i bambini fuori dal parco. Divertimento, ma anche un potenziamento della fiducia in se stessi con la riscoperta delle proprie capacità nascoste, confrontandosi con i propri limiti e arrivando a conoscere loro stessi in una maniera disinteressata, istintiva. Tutto questo va letto alla luce dei loro volti spaventati prima delle attività da svolgere e del loro cambiamento una volta terminate.
Tutti si sono cimentati nella cavalcata come nei percorsi acrobatici sospesi tra passerelle, ponti di corda e lunghe teleferiche.
Andavano verso l'ignoto, ma a piccoli passi hanno scoperto il brivido e la sfida di riuscire. La loro soddisfazione, e quella dei genitori che li osservavano a distanza, è stata immensa, inconsapevoli che questo sano divertimento fosse l'esperimento concreto del vivere quotidiano, del fronteggiare le difficoltà e di mettere in campo soluzioni differenti e adeguate alle singole situazioni.
Aprire, agganciare e sganciare moschettoni e carrucole, individuare la parte liscia dei cavi di acciaio a cui agganciarsi, salire scale, rimanere sospesi sulle piattaforme sugli alberi o finire in una rete di atterraggio: esperienze motorie e percettive senza confronti. Una esperienza formativa ed educativa fondamentale per la conoscenza dei luoghi e degli spazi, ma anche e soprattutto per dotare chi non vede di quegli strumenti essenziali per affrontare le sfide delle relazioni e del proprio progetto di vita.
È stato davvero straordinario, inoltre, incontrare operatori dello staff del parco avventura che, pur in assenza di una formazione specifica, si sono rapportati con grande disinvoltura ed empatia con bambini e ragazzi ciechi e ipovedenti. Un forte ringraziamento va proprio a loro operatori che hanno lavorato tanto per garantire ai nostri ragazzi di fare i percorsi nella massima tranquillità e sicurezza. La medesima attenzione è stata offerta anche nel far esplorare e far toccare tutti gli oggetti di legno e gli attrezzi che si utilizzano nella lavorazione e nell'intaglio.
La seconda giornata a Sasso Di Castalda (sempre in provincia di Potenza) è stata più adrenalinica della prima perché i due ragazzi partecipanti hanno attraversato il ponte tibetano "Alla Luna".
Dopo una singolare e affettuosa accoglienza da parte del Vicesindaco che ha ricordato i personaggi storici collegati al comune di Sasso, il gruppetto di partecipanti si è avviato verso il ponte, attraversando il centro abitato di Sasso tra vicoli e scorci di paesaggi mozzafiato. Anche qui, nonostante le perplessità dei gestori dell'impianto, i ragazzi hanno attraversato in totale sicurezza il "Ponte Petracca", lungo 95 metri e sospeso a circa 30 metri di altezza. I 240 gradini percorsi in totale autonomia hanno dimostrato ai ragazzi le loro capacità, quelle da tirare fuori nella vita di tutti i giorni, per osare e saper andare otre il limite.

In Puglia, a Bari, con "Ri...gioco la mia parte", sono stati realizzati progetti in cui i protagonisti potessero essere "naturalmente" a contatto con l'acqua, gli animali e la natura a tutto tondo, con l'eccezione del progetto "English Club", pensato come risposta alle specifiche richieste dei genitori di alcuni utenti, relativamente alla lingua inglese, in particolare nell'esercitazione scritta dell'inglese.
Una prima esperienza ha avuto come protagonisti i bimbi della scuola dell'infanzia e della primaria della provincia di Bari presso il Parco acquatico Egnazia di Monopoli, poi replicata due giorni dopo con i ragazzi della scuola secondaria di secondo grado della provincia BAT. L'obiettivo è stato quello di rafforzare le capacità di orientamento, autonomia personale fuori e dentro l'acqua, volontà di esplorazione e relazione, accrescimento dell'autostima, nonché a contrastare la sedentarietà. I bimbi e i ragazzi sono stati propositivi, entusiasti e divertiti dalle varie attività: scivoli e piscine di ogni tipo con la riproduzione di onde gigantesche per i più temerari e, per quelli meno, idromassaggi, un fiume "dolce" dal quale farsi trasportare tra schizzi e delicate rapide, con l'utilizzo per i più grandi, di gommoni singoli o doppi, balli di gruppo e acquagym. In più grandi e piccini hanno molto apprezzato la possibilità di esplorare dal vivo riproduzioni tridimensionali. Nella provincia di Matera, poi, è stato realizzato il progetto "Una giornata in fattoria". I partecipanti sono stati individuati tra la scuola primaria e il primo anno della scuola secondaria di primo grado per immergerli in un contatto con la natura e gli animali, già di per sé di grande valenza educativo-riabilitativa e di forte impatto emotivo al fine di entrare in contatto con loro stessi e di sperimentare nuove modalità relazionali e comunicative, tutte capacità essenziali da raggiungere, tanto più in un territorio non sempre facile come questo, sia per morfologia che per apertura dell'utenza alle nuove esperienze.
La scelta di un tipo di attività "lenta" piuttosto che dinamica non è stata casuale, ma pensata proprio per permettere ai partecipanti di conoscersi e socializzare, cosa che non hanno potuto fare nemmeno nell'ambiente scolastico, con l'auspicio di farli godere di attimi di ritrovata normalità. Gli animali hanno fatto da trait d'union per le emozioni dei ragazzi, che con un pizzico di timore, ma tanta curiosità hanno giocato, interagito e si sono presi cura a tutto tondo di una serie di animali, asini, conigli, tartarughe, galline, anatroccoli, cani e cuccioli di gatto. Gli interventi pertanto sono stati di tipo IAA, interventi assistiti con gli animali e attività integrate, volte a consentire di entrare a far parte dell'ambiente circostante, osservando, conoscendo, manipolando, interagendo in un'ottica di rispetto, cooperazione e salvaguardia dell'ambiente.
Gli incontri sono proseguiti con i ragazzi della scuola secondaria di secondo grado di Bari e provincia, presso il Parco Avventura dei Briganti di Santeramo in Colle e sono terminati poi a Cassano delle Murge presso il Murgia Quad. I ragazzi, coraggiosi e un po' spericolati, hanno potuto apprezzare sia attività sensoriali rilassanti come il "sentiero tattile" dedicato, sia cimentarsi in attività fisiche più adrenaliniche come i percorsi sospesi tra gli alberi, ognuno con diversi gradi di difficoltà. In questi ultimi, alcuni di loro hanno stupito ed emozionato perché sono stati capaci di affrontare alcuni passaggi particolarmente audaci. Una giornata che si è conclusa con una divertente passeggiata in quad all'insegna dell'avventura, nel cuore della Murgia barese, tra vallate, tratturi, boschi di querce e animali al pascolo, attraversando strade asfaltate, mulattiere e sterrato. A Leonardo Paciolla un grazie per aver consentito ad ognuno di loro di vivere l'esperienza della guida.
A Lecce il progetto rivolto a ragazzi ipovedenti e non vedenti della provincia si è svolto nel maneggio Asd Stable Esse con attività ludico-sportive. Sono stati realizzati esercizi di equitazione, di orientamento e psicomotori, nonché passeggiate a cavallo con esplorazione del maneggio e approccio alle pratiche di scuderia, ponendo anche particolare attenzione alla cura e alla pulizia dell'animale. Il tutto svolto attraverso un metodo induttivo-esperienziale che susciti in loro curiosità ed empatia nei confronti di ciò che conosceranno. A seguito di questo metodo, sono stati portati avanti anche momenti di verbalizzazione, mediante domande-stimolo, su ciò che è stato esperito e vissuto, cercando così di sollecitare i bambini ad una progressiva consapevolezza delle proprie sensazioni ed emozioni per favorire l'interazione e la socializzazione. Durante tutte queste attività, inoltre, è stata sempre determinante la gratificazione e la valorizzazione di ogni piccolo progresso e successo.
Nelle province di Foggia e Potenza, quest'anno i ragazzi coinvolti nel progetto hanno volato alto. Tra le attività proposte, infatti, quelle più importanti sono state l'escursione in elicottero alle Isole Tremiti (FG), l'attraversamento del ponte tibetano di Sasso di Castalda (PZ) e i percorsi aerei del Parco avventura di Albano di Lucania (PZ). Esperienze da brivido, tanto per i ragazzi, quanto per le strutture ospitanti, che hanno dovuto fare i conti con i propri pregiudizi.
A queste iniziative hanno preso parte 10 ragazzi della scuola secondaria di I e II grado che hanno sperimentato in maniera concreta il senso dell'equilibrio e le strategie posturali necessarie per mantenerlo, hanno scoperto concretamente cosa significa provare il senso di vuoto, quando ci si solleva in altezza su un mezzo aereo, diverso dalla percezione di quando è il corpo con i suoi movimenti a raggiungere una certa altitudine. L'esperienza è fondamentale per percepire e apprendere, la descrizione di esperienze di questo genere può avere un senso solo se evoca un vissuto, altrimenti si traduce in un vuoto verbalismo.
C'è stato il ragazzo temerario, il guardingo e cauto e anche il più timoroso che avrebbe voluto rinunciare, ma che, grazie all'incoraggiamento delle educatrici e dei tecnici della struttura, ha portato a termine l'impresa con grande soddisfazione e accrescimento della propria autostima. Vincere le proprie resistenze, misurarsi con ciò che non si conosce, rappresentano una metafora della vita: tutti si sono portati a casa un'esperienza di successo, in cui non hanno rinunciato e sono riusciti vincendo le paure per attingere ad essa nella vita futura, quando penseranno di non potercela fare, quasi convinti a desistere.
A Foggia 12 bambini della scuola dell'infanzia, primaria e pluridisabili gravi sono stati protagonisti delle mattinate in una fattoria didattica dove tutti hanno vissuto momenti di interazione stretta con gli animali, dando da mangiare ai cavalli direttamente dalla propria mano, sentendone il respiro emanato dalle froge calde dell'animale, misurando l'imponenza durante la spazzolatura ed esplorando il ferro di cavallo direttamente dallo zoccolo. In aggiunta, l'odore della stalla, le setole rigide del crine del cavallo, le mammelle della mucca e il latte caldo prodotto, la morbidezza del vello della pecora in contrasto con quello della capra, la crestina spugnosa del gallo e il suo piumaggio soffice, la differenza di odore tra il fieno e la paglia: tutte esperienze sensoriali intense e nuove che ciascun bambino ha sperimentato in base alle proprie potenzialità motorie e cognitive. Tutti sono stati messi nelle condizioni di toccare, avvicinarsi e odorare. E i sorrisi, laddove le parole non erano presenti, le domande curiose sulle abitudini degli animali e il chiacchiericcio gioioso dei bambini, hanno ricompensato pienamente della fatica organizzativa.
Per tre bambini il progetto ha previsto anche una serie di lezioni di equitazione con l'obiettivo di rafforzare l'attenzione, l'equilibrio, le capacità motorie, l'autostima e il senso di responsabilità dato dall'intenzionalità di dirigere il cavallo in una certa direzione.
Ma a Foggia le attività del progetto "Ri... gioco la mia parte" non sono terminate. Si concluderanno a dicembre per 5 bambini che seguiranno on line un corso di lingua inglese con un'insegnante madrelingua di Milano, la quale durante il lockdown ha collaudato un corso giocoso e molto interattivo, seppur a distanza, per bambini con disabilità visiva. L'intento è quello di offrire anche ai bambini del nostro territorio un'opportunità di apprendimento diversa e innovativa. L'iniziativa è stata accolta con entusiasmo dai genitori ed è stata organizzata in collaborazione con il CCT di Rutigliano.
In Puglia, la sezione regionale dell'I.Ri.Fo.R. ha promosso e svolto un Soggiorno Ricreativo, Abilitativo e Riabilitativo destinato a circa venti utenti non vedenti ed ipovedenti con pluridisabilità gravi e gravissime.
L'iniziativa è stata organizzata presso il "Villagio Resort Tocca Cielo" di Nova Siri (MT), già noto da alcuni anni, alla maggior parte degli utenti coinvolti. I partecipanti, ognuno seguito direttamente da un operatore adeguatamente selezionato, hanno vissuto un'esperienza di pieno benessere, accompagnati anche da un infermiere professionale, impegnato nelle mansioni specifiche connesse alla professione, ma anche in percorsi ricreativi, ludico-motori e di orientamento.
La Coordinatrice dell'iniziativa ha proposto esperienze di nuoto e ginniche, in mare, sulla spiaggia, in piscina, unitamente ad attività canore, vissute anche con gli altri ospiti del Villaggio, al fine di promuovere una vera inclusione. Anche se non sono stati trascurati interventi individuali, finalizzati ad elevare il grado di autonomia personale e sociale di ogni partecipante, sollecitato, a dare il meglio di sé.
La quasi totalità degli utenti coinvolti frequentano i soggiorni estivi da svariati anni: per loro ritrovarsi rappresenta un'occasione di gioia profonda, connotata da sentimenti di attesa che non accennano ad affievolirsi di anno in anno. Questo ha permesso anche ai soli due nuovi partecipanti di integrarsi senza difficoltà nel gruppo. L'entusiasmo degli utenti, la soddisfazione di famiglie e professionisti hanno compensato totalmente gli sforzi compiuti da questa Sede I.Ri.Fo.R. e dalla Sede Nazionale che ha finanziato il Soggiorno nella misura del 50%: per Dirigenti e Collaboratori è questa la linfa vitale per fare sempre meglio e di più.

In Calabria, e precisamente a Cosenza, è stato realizzato il progetto "Alla scoperta della Natura" per supportare e sostenere i bambini obbligati a un isolamento relazionale, emotivo e fisico imposto da questi lunghi mesi di pandemia. Nello specifico sono state due le esperienze che lo hanno composto.
La prima, "A cavallo del pony", si è svolta nel maneggio "Bilotta", a Rende (CS), un ambiente naturale che ha costituito uno stimolo alla scoperta, attraverso il guardare, l'ascoltare, il toccare e l'odorare di un mondo di cui i bambini hanno poca esperienza. In questo senso, l'obiettivo è stato far conoscere gli animali e l'ambiente attraverso un avvicinamento improntato sul valore del rispetto. Il maneggio, infatti, è immerso nella natura inteso come "spazio fisico" pieno di stimoli e di occasioni, sicuro e lontano da rumori che infastidiscono e distraggono. La struttura moderna e curata ha messo a disposizione bellissimi pony, perfetti per i bambini che vogliono avvicinarsi a questi animali e trascorrere ore di puro divertimento, perché sono lo strumento ideale per superare le paure e vivere affascinanti avventure, sviluppare l'equilibrio, la coordinazione e la sintonia con un altro essere vivente.
La seconda esperienza è "Con lo zaino in spalla", realizzata a Lorica (CS) in due giornate. Lo scopo è stato quello di aiutare i ragazzi a migliorare la propria capacità di adattamento, permettergli di imparare ad affrontare positivamente situazioni nuove, migliorare e affinare alcune abilità prassico-motorie, migliorare l'autonomia. In questa esperienza si è partiti da situazioni specifiche inerenti le attività a contatto con la natura, per poi imparare man mano a generalizzare tali acquisizioni e trasferirle anche nella vita quotidiana, aumentando l'autostima.

La Sicilia ha visto protagonista la sezione Uici di Enna che ha partecipato al bando organizzando diversi soggiorni.
Ad Erice, splendida località in provincia di Trapani, si è svolto un soggiorno i due giorni duranti i quali la noia è stata bandita e ogni momento è stato impegnato. Il primo giorno, dopo il tampone rapido, il check in, una conoscenza reciproca e l'acquisto di materiali, sono cominciate le attività vere e proprie. Della Sezione di Enna erano presenti 4 bambini di età inferiore ai 10 anni e 1 ragazzo di circa 20 anni. Un'altra bambina che frequenta la scuola dell'infanzia ha dovuto rinunciare perché il paese dove abita era in zona arancione. Importanti e significative, le esperienze hanno permesso la socializzazione con i bambini e i ragazzi delle altre Sezioni territoriali, attraverso giochi in spiaggia, il nuoto con il materassino, i balli, l'escursione a Favignana (con guida che ha descritto con dovizia di particolari e chiarezza espositiva la struttura della tonnara e del Castello di Santa Caterina sulla sommità dell'isola, e ha raccontato le vicende storiche legate alla Famiglia Florio), la serata ad Erice, sulla rocca raggiunta in funivia. I bambini/ragazzi ennesi si conoscevano e si frequentavano già, ma questi giorni insieme hanno reso più intense le relazioni e accresciuto l'interesse per alcune attività, come ad esempio il nuoto (interesse che la Sezione UICI di Enna ha recepito, provvedendo a predisporre attività di avviamento a questo sport). In autonomia, senza i genitori, il gruppo ha organizzato al rientro un'uscita serale per andare a mangiare una pizza. Dall'esperienza del campo è derivato un nuovo modo di considerare la disabilità visiva per i bambini/ragazzi in termini di consapevolezza e per gli stessi genitori. Il Presidente Di Gregorio rileva giustamente che il feedback positivo genera richieste e rende più disponibili a seguire altre attività: in questo modo, il rapporto costo/benefici è assolutamente a favore dei secondi, ponendo le condizioni per implementare nuove attività.
Un altro campo estivo abilitativo/riabilitativo si è svolto per la fascia di età 3-13 anni, a Calanovella, con la partecipazione di 4 bambini. Si sono create anche qui le condizioni per scambi amicali tra coetanei di diversi territori, tanto che una piccola partecipante di 7 anni voleva rimanere quando è venuto il momento di rientrare. Le attività proposte sono state: nuoto (dal galleggiamento ai vari stili), laboratorio manuale con la realizzazione di statuette e di un quadro a rilievo raffigurante il panorama che si può ammirare dalla terrazza della struttura (isole Eolie, soprattutto Vulcano e Lipari, sole, mare, scogli). Tutto è avvenuto in un clima di grande convivialità.
Sempre la sezione Uici di Enna ha partecipato allo stesso campo, ma in provincia di Cosenza e per la fascia di età 14-21 con un ragazzo suo iscritto. Mentre, ancora a Calanovella, a questo medesimo campo, ma destinato alla pluridisabilità lieve, Enna ha partecipato con 4 ragazzi e rispettivi genitori. Questi ultimi hanno espresso parere positivo e pieno apprezzamento per il campo. In un clima di rilassamento e di divertimento, le attività svolte sono state il nuoto, Orientamento e Mobilità, l'autonomia e il laboratorio manuale.
Nella prima settimana di settembre, la Sezione UICI di Enna, attraverso il bando I.Ri.Fo.R, ha realizzato anche il progetto di onoterapia presso l'Associazione Morsi d'Autore Onlus di Calascibetta (EN), riconosciuta dall'Assessorato alla salute della Regione Sicilia e iscritta all'Albo regionale. La struttura si avvale della professionalità di educatori, psicologi e psicoterapeuti in grado di coinvolgere sia i bambini/ragazzi, sia i genitori, i quali hanno gradito e capito l'azione riabilitativa e di stimolazione che si sviluppa grazie all'interazione con l'asino. Il feedback più importante per il padre di uno dei ragazzi è stato il sorriso del figlio. Ai ragazzi la Sezione UICI di Enna garantisce una o due sedute di musicoterapia e una di onoterapia alla settimana.
In Sicilia la sezione Uici di Enna ha aderito ai campi estivi programmati dall'I.Ri.Fo.R regionale realizzando il "soggiorno climatico". Questo campo si è svolto a Calanovella, in provincia di Messina e vi hanno partecipato 13 non vedenti con accompagnatori e familiari. Si tratta di un appuntamento annuale molto atteso, in particolare quest'anno in cui un opprimente lockdown ha pesato sui nostri giorni. Si era quasi increduli, dice il Presidente Di Gregorio, di poter fare il soggiorno, naturalmente seguendo tutte le cautele necessarie. Dei partecipanti, alcuni avevano già fatto l'esperienza, altri erano all'esordio, ma tutti ne sono rimasti entusiasti. Il tempo è trascorso tra momenti balneari, convivialità a tavola, coinvolgimento nelle iniziative della struttura (animazione), e relax in un clima spensierato e di spontaneità. Diversi per età, donne e uomini, ipovedenti e ciechi, tutti sono stati coinvolti in piscina, nei balli di gruppo, nei bagni a mare, nell'escursione a Lipari e a Vulcano. In quest'ultima si è fatto il bagno nella zona della spiaggia nera, cogliendo la magia e la vitalità della natura, con i focolai di zolfo, il fumo, la pietra bollente, l'odore pungente, mentre a Lipari ci si è goduti la passeggiata lungo il corso, in salita fino alla Basilica di San Bartolomeo, patrono dell'isola. Il gruppo è stato accompagnato da una guida che ha fornito informazioni preziose e dettagliate sulla storia, sulla cultura e sulla configurazione geografica e geologica delle sette isole che compongono l'arcipelago delle Eolie (Alicudi, Filicudi, Lipari, Panarea, Salina, Stromboli e Vulcano). L'esperienza ha dimostrato quanto sia importante e quanto si desideri recuperare occasioni di svago e di condivisione di gruppo, come ha sottolineato il Presidente Di Gregorio.
L'I.Ri.Fo.R della Regione Sicilia ha realizzato a Pozzallo, in provincia di Ragusa, il modulo del campo abilitativo/riabilitativo per disabili gravi. Vi hanno partecipato 3 ragazzi ipovedenti di 12, 25 e 28 anni, con problemi di deambulazione e alimentati attraverso PEG o imboccati. I genitori sono rimasti soddisfatti in particolare per il supporto assicurato per la mobilità e gli spostamenti. Quest'anno sono stati presenti entrambi i genitori, cosa che ha permesso di contenere eventuali mancanze nella preparazione di OSS e OSA evidenziate negli anni scorsi dai genitori.
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Come restituito nella verifica finale per i genitori è stata una bella esperienza, per alcuni di loro era la prima volta che partecipavano ad una iniziativa del genere e che condividevano certi aspetti del proprio vissuto tra pari. Hanno riportato anche la fatica che certi lavori di rielaborazione dei propri vissuti comporta fatica che però è stata fruttuosa, hanno evidenziato poi il piacere di lanciarsi insieme ai propri figli in attività nuove e sfidanti come l'arrampicata.
Per i bambini delle elementari è stata una bella occasione per confrontarsi e giocare in un gruppo tra pari, arricchendo il loro bagaglio di esperienze motorie, sociali e in generale di conoscenza di quello che è il mondo circostante con tutte le sue sfaccettature.
Per gli adolescenti è stato emblematico l'entusiasmo e la vitalità che trasmettevano, la gioia di essere insieme, anche se non sono mancati i momenti di nostalgia di casa, soprattutto i primi giorni e qualche difficoltà nello stare insieme per così tanto tempo. A questo si aggiunge la grande spinta che hanno avuto a provare le esperienze nuove proposte e il desiderio espresso da molti, specie dai più grandi, di avere maggiori occasioni in un prossimo campo o in attività da organizzare durante l'anno. Tali esperienze risultano importanti poiché permettono loro di sperimentare la propria autonomia e di condividere i propri vissuti e le proprie domande con i coetanei. Molti di loro hanno sorpreso gli operatori per la spinta a mettersi in gioco che hanno dimostrato. Quindi, carichi della bella esperienza fatta, all'equipe degli operatori non resta che raccogliere quanto emerso da questo soggiorno per progettare al meglio le attività per i prossimi mesi che sicuramente culmineranno in un nuovo arricchente campo estivo da organizzare l'anno prossimo.



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