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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere dei Ciechi

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Numero 3 del 2022

Titolo: ATTUALITÀ- L'Unione a Genova

Autore: Gaetano Aquilino


Articolo:
Nella cornice della splendida Genova, l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha voluto omaggiare la cittadina del suo fondatore, Aurelio Nicolodi, con un triduo di eventi da venerdì 4 a domenica 6 marzo: la Direzione Nazionale, il Direttivo dell'Ebu e la consegna della campana Aurelia, forgiata dalle fonderie vaticane in occasione dei 100 anni, ma mai "ufficialmente" consegnata a causa della pandemia. È proprio sulla consegna della campana che voglio spendere due parole. Una chiesa (Santa Maria delle Vigne) incastonata come un vero e proprio gioiello nel centro storico di Genova, in un dedalo di caruggi che si apre inaspettatamente in una piazza, accoglie la cerimonia. Lo spirito di Genova risiede proprio nei vicoli, dove si mischiano, da sempre, odori, sapori, lingue e culture diverse. Entrando, la magnificenza della Basilica ti lascia senza fiato: tre navate, che accompagnano fino all'altare principale che raffigura una statua della Madonna sorretta da angeli e vari dipinti scontornati da un velo di oro che gioca, con la luce esterna sonnecchiante, a rendere la chiesa misteriosamente affascinante e vestita di una solennità unica. La cerimonia si apre con dei canti che rendono onore all'importanza del momento. L'arcivescovo di Genova, non perde occasione per sottolineare quanto, soprattutto in questo momento storico, sia importante fare rete, nel nome del Signore, per il bene di tutti. La nostra vicepresidente Linda Legname legge le intenzioni che provengono dal cuore di tutti noi, quasi a voler sottolineare l'unità di una vera e propria famiglia arrivata a Genova per celebrare questo tanto atteso momento. La benedizione della campana inizia poco prima della fine della messa. Un momento veramente unico, quasi difficile da raccontarvi. La lettera del Papa e le altre testimonianze vi aiuteranno ad avere un'idea del momento.

Lettera del Papa:
In occasione della cerimonia di consegna della campana commemorativa "Aurelia" alla Basilica di Santa Maria delle Vigne in Genova, che avrà luogo il 6 marzo corrente, Papa Francesco desidera rivolgere ai partecipanti il Suo cordiale saluto, esprimendo vivo apprezzamento per il significativo evento, che evoca la figura del fondatore di codesta benemerita associazione, fisicamente segnato dalle tragiche violenze del primo conflitto mondiale. Il Santo Padre, ricordando quanti ancora oggi patiscono i nefasti effetti dell'insensata follia della guerra, auspica che tale incontro susciti rinnovato impegno nel promuovere umana e cristiana vicinanza verso il prossimo. Sua Santità, grato a coloro che a vari livelli si adoperano per la cura dei sofferenti, augura ogni bene agli organizzatori e ai presenti tutti, e invia di cuore la benedizione apostolica, chiedendo di pregare per lui.
Cardinale Pietro Parolin segretario di Stato di Sua Santità
Dal Vaticano, 1° marzo 2022
Rodolfo Cattani:
"Abbiamo sentito le parole del nostro grande Papa, mi assocerei anche io quando dice l'insensata follia ma anche l'insensato delirio della guerra. L'Unione è stata fondata da una persona segnata da un conflitto. Noi oggi festeggiamo l'inaugurazione e la celebrazione di questa campana in un'atmosfera purtroppo ancora una volta di conflitto. L'Europa è stata colpita da due guerre mondiali e oggi si versa ancora il sangue. Ma noi abbiamo fiducia e io mi sento molto onorato di portare qui il saluto di 30 milioni di persone non vedenti e ipovedenti che sono sparsi in tutti i paesi d'Europa e che guardano con fiducia e con speranza al nostro grande movimento che si unisce in un grande partenariato tra organizzazioni che è l'Unione europea dei ciechi. Grazie al presidente dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti che ha invitato il nostro Direttivo a riunirsi qui a Genova in questi giorni, gliene siamo grati e crediamo che sia stato utile anche ai nostri compagni qui in Liguria".
Mario Barbuto:
"Aurelio Nicolodi ha voluto iniziare in questa città l'insegnamento che ha trasmesso a tutti noi dandoci una grande organizzazione, una casa comune, una famiglia, una speranza, una luce. Quella luce terrena che spesso manca dagli occhi, sostituita, rimpiazzata, rinvigorita dalla luce di un'anima, di una volontà di ferro, che in cento anni di cammino e di lavoro ha portato questa nostra grande associazione a raccogliere tanti risultati, ad accogliere soprattutto i poveri, gli indigenti colpiti da questa cecità che mancavano di tutto e che oggi possono guardare con orgoglio e rinnovata fiducia a una vita, a una società nella quale possano essere finalmente partecipi e protagonisti. Io ho oggi la fortuna di donare a questa città un piccolo omaggio di gratitudine per aver ospitato il primo momento di riunione, di incontro, di comunità, di questa nostra associazione donandole appunto una campana di cui già abbiamo sentito la voce nel momento della consacrazione delle ostie e di cui ci auguriamo possa far sentire attraverso il suo rintocco in Italia e ovunque nel mondo la voce di chi ha sofferto, di chi soffre, ma di chi vuole portare una speranza, senza l'invidia senza gelosia senza dover sempre invidiare al prossimo ciò che siamo, ma pensando invece di poter mettere insieme ciò di cui si dispone per costruire una vita migliore, un mondo migliore. Noi, cara Genova, ti doniamo questa campana e speriamo che i suoi rintocchi servano ad allietare non solo il nostro, ma il cuore di tutte le persone"
Targa di commemorazione e di ricordo
Campana Aurelia
Questa Campana, forgiata presso le Fonderie Vaticane, è stata denominata "AURELIA", in onore di Aurelio Nicolodi, fondatore dell'Unione Italiana Ciechi a Genova il 26 ottobre 1920. Il suo nome ricorda anche l'antica via consolare Aurelia che collega Genova a Roma, dove oggi l'Unione ha la sua sede nazionale. L'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti dona oggi questa campana alla città di Genova, in occasione del Centenario della sua fondazione. Genova 26 ottobre 2020.

Un momento come dicevo unico, commovente e allo stesso tempo elettrizzante, quasi descritto bene dal suono della campana Aurelia. Nell'immaginario religioso la campana sbuca dalle bocche delle torri svettanti verso l'infinito azzurro con una lingua argentata vertiginosamente scagliata verso il cielo. La campana Aurelia no. Lei è più piccola di una normale campana, coi piedi per terra e con un suono soave, ma che riesce a far vibrare i cuori dei presenti, quasi espandendo con le sue note, un alito di nuova speranza. Lei si mostra elegante, pronta a donare il suo scampanio quando serve, senza un programma ben definito. Lei è lì per tutti quelli che hanno bisogno della sua presenza, del suo suono e della sua funzione, determinata a sottolineare lo spirito di chi ne ha fatto dono a Genova, l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti!



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