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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Voce Nostra

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Numero 2 del 2001

Titolo: Medicina

Autore: Redazionale


Articolo:
Le patologie dell'orecchio esterno
Tappo di cerume
Il cerume è una sostanza protettiva, prodotta dalle ghiandole ceruminose del condotto uditivo esterno. Il normale processo migratorio dello strato epidermico superficiale trasporta il cerume, con i detriti cellulari e le altre impurità che si raccolgono nel condotto uditivo verso l'esterno, dove potranno essere rimosse agevolmente senza alcuna necessità di manovre igieniche all'interno del condotto uditivo, che, oltre ad essere utili, sono anzi uno dei fattori principali della formazione dei cosiddetti tappi di cerume (a causa dell'alterazione del processo migratorio naturale), e delle infezioni dell'orecchio esterno. Altri fattori in causa, che possono spiegare la frequente ricorrenza di tappi di cerume in alcuni pazienti, possono essere la disidratazione, che rende il cerume stesso meno fluido, o la presenza di stenosi del condotto uditivo, in particolare a causa di protuberanze ossee, note come esostosi, frequenti nei subacquei e nei nuotatori.
La chiusura completa del condotto uditivo a causa di un tappo di cerume determina ipoacusia ed esordio generalmente acuto, spesso in occasione di un bagno o di una doccia, per l'improvviso rigonfiamento del tappo a contatto con l'acqua, occasionalmente acufeni e raramente lievi vertigini (con meccanismo poco conosciuto). A volte è presente anche lieve otalgia.
Il semplice accumulo di cerume, senza occlusione del condotto uditivo è invece generalmente asintomatico. Tutti i sintomi si risolvono generalmente con l'asportazione del tappo, che deve essere effettuata preferibilmente mediante aspirazione od estrazione strumentale sotto controllo otomicroscopico e non con il tradizionale lavaggio (e meno che mai con tentativi di autoestrazione o con i "coni" in commercio) che se proprio necessario deve essere eseguito con una apposita soluzione alcolica disinfettante e non con l'acqua di rubinetto. La persistenza del tappo per molti mesi può spesso determinare una infiammazione secondaria del condotto uditivo che andrà in questo caso trattata in modo adeguato.
L'otite esterna
E’ una patologia infiammatoria infettiva del condotto uditivo esterno, molto più frequente nei mesi estivi a causa della contaminazione nelle piscine pubbliche, causata da batteri e favorita dalle frequenti manovre di pulizia dell'orecchio e da una pre-esistente dermatite eczematosa. I sintomi principali sono il prurito (maggiore nelle fasi iniziali) e l'otalgia (dolore) che può aumentare progressivamente, e si esacerba con manovre di pressione o stiramento del condotto. E’ sempre presente una modica otorrea (secrezione) purulenta. L'accumulo di secrezioni e detriti di pelle macerata sono responsabili di ipoacusia e possibili acufeni. Solo nei casi più avanzati può essere presente un rialzo febbrile. All'esame otoscopico si evidenzia un condotto edematoso e stenotico pieno di secrezioni che vanno aspirate in otomicroscopia, a meno di un fallimento scontato di qualunque terapia. Può essere presente una modesta ipoacusia trasmissiva che si risolve generalmente con l'accurata aspirazione e con la risoluzione dell'infiammazione dello strato esterno del timpano, che ne riduce la mobilità. L'otite esterna può manifestarsi anche in forma localizzata, sotto forma di foruncolo, particolarmente doloroso, che, se refrattario alla terapia medica, dovrà essere inciso ambulatoriamente per permettere la fuoriuscita del pus.
L'otite esterna micotica (otomicosi)
In caso di otomicosi (otite esterna causata da funghi) l'aspetto delle secrezioni è diverso con presenza di tappi di tipo cotonoso a volte ricoperti di pallini neri (ife e spore fungine). A volte - ma solo in caso di dubbio - può essere opportuno un esame batteriologico mediante tampone auricolare per aspirazione. Anche la sintomatologia è generalmente diversa, e di solito il prurito prevale sull'otalgia. L'ipoacusia, generalmente maggiore che nelle forme batteriche è determinata quasi esclusivamente dalla presenza del tappo micotico che deve ovviamente essere rimosso mediante aspirazione accurata sotto controllo otomicroscopico.
La terapia dell'otite esterna e dell'otomicosi
A dispetto di quanto comunemente ritenuto, i sintomi possono regredire in tre giorni circa, generalmente con la sola terapia locale senza necessità di assumere antibiotici per via orale, a condizione di seguire scrupolosamente alcune regole, purtroppo troppo spesso ignorate perfino da alcuni specialisti. Entrambe le forme patologiche presentano infatti un altissimo grado di recidiva a breve e a lunga distanza.
Il condotto uditivo esterno va accuratamente liberato da tutte le secrezioni patologiche e dai detriti di pelle infetta (procedura a volte fastidiosa, ma indispensabile) mediante aspirazione sotto controllo microscopico, sia nella prima visita che nei successivi controlli che devono essere eseguiti a breve distanza.
Il condotto uditivo deve essere abbondantemente lavato (da parte del medico se possibile o



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