Numero 1 del 2024
Titolo: ATTUALITÀ- XXVII Premio Louis Braille
Autore: Redazionale
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Si è svolta al Teatro della Pergola di Firenze la cerimonia di consegna del XXVII Premio Louis Braille, il massimo riconoscimento nazionale destinato a personalità e organizzazioni che hanno dato un contributo decisivo sui temi della disabilità visiva promosso dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI).
Una grande serata di solidarietà e spettacolo aperta alla cittadinanza con la brillante Chiara Francini che oltre a presentare ha emozionato con un monologo.
Il mattatore della serata Neri Marcorè ci ha portato indietro nel tempo con le attualissime e sempre care canzoni di Giorgio Gaber.
Al fianco di UICI tanti partner di eccezione: Rai per la sostenibilità, Pitti Immagine e Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze e Comune di Firenze
L’Unione promuove il Premio Braille per sollecitare l’attenzione pubblica verso il mondo delle persone non vedenti e la necessità di una loro inclusione paritaria nella vita collettiva, in tutte le sue manifestazioni.
"Il senso del Premio Braille è comunicare, far vedere agli altri quello che siamo e che possiamo fare, quello che i cittadini che si trovano in condizioni di svantaggio possono e devono rivendicare come tutela e parità di diritti e uguaglianza con tutti gli altri cittadini. Questo è quanto abbiamo voluto riaffermare e l’abbiamo fatto con gioia e divertimento, grazie a bravissimi artisti, dedicando allo spettacolo la parte che giustamente merita" ha dichiarato il Presidente Nazionale dell’UICI, Mario Barbuto.
Ed è con questo spirito che quest’anno l’UICI ha conferito il Premio alla Galleria degli Uffizi per l’attività svolta negli anni per garantire alle persone con disabilità visiva la fruibilità dell’arte. Un piccolo-grande esempio di inclusione e accessibilità, che riguarda la Galleria d’arte più famosa al mondo. Il Premio è stato ritirato per la Galleria degli Uffizi dal Direttore Eike Schmidt il quale ha donato all’Uici due volumi in Braille della guida alla visita della Galleria. Nel suo breve intervento racconta il progetto per cui ha ricevuto il Premio: "Agli Uffizi ho portato avanti molte importanti sperimentazioni per rendere il Museo accessibile a ipovedenti e non vedenti, anche realizzando molti libri tattili che continueremo a produrre e, soprattutto, creando una struttura stabile per l'accessibilità, un'area all'interno per l'educazione, così da garantirla sia al visitatore individuale che ai gruppi. Agli Uffizi abbiamo sviluppato programmi propositivi, senza limitarci a rispondere alle richieste, ma proponendo qualcosa insieme alle associazioni per mettere gli strumenti in mano alla gente. L’impegno che ho messo per realizzare tutto questo agli Uffizi, lo impiegherò anche a Capodimonte, fin da subito".
Premio Braille speciale inoltre al Cane guida compagno fedele di libertà per centinaia e centinaia di ciechi in Italia. Un messaggio forte di riconoscenza verso il lavoro di questi magnifici animali e di contrasto alle discriminazioni purtroppo ancora presenti verso di loro. Chiara Francini ha voluto apporre personalmente le medaglie al collo dei tre magnifici cani guida presenti sul palco con un gesto di amore e solidarietà di grande valore umano.
La serata, presentata appunto da Chiara Francini, ha registrato il tutto esaurito da parte di un pubblico appassionato che ha punteggiato di applausi fragorosi numerosissimi momenti dello spettacolo. Emozionante il monologo della presentatrice tratto dalla scena finale del film The Big Kahuna.
Chiara Francini, la persona più "googlata" dopo il suo monologo a Sanremo 2023, al Premio Braille è nella veste di presentatrice, in un luogo per lei casalingo: "Sono molto felice che questo premio così importante venga ospitato dal teatro della Pergola di Firenze, perché lo ritengo il più bel teatro d'Italia ed è giusto che sia qui che si celebri qualcosa che non tocca soltanto le persone non vedenti, ma che ha a che fare con la gratitudine e la riconoscenza, due sentimenti su cui dovrebbe basarsi l'umanità".
Da Sanremo al Premio Braille con la stessa intelligenza e ironia: "non soltanto il palco del primo è poca cosa rispetto a questo, ma insomma, possiamo dirlo, il presidente Barbuto e Amadeus se la battono parecchio".
Neri Marcorè, mattatore della serata, ha intrattenuto il pubblico interpretando canzoni e monologhi dell’indimenticabile Giorgio Gaber.
"Sono onorato di essere stato invitato a questa serata" dichiara Marcorè ai microfoni della nostra Slash Radio Web. "Il mio rapporto con la disabilità e, in generale, lo sguardo verso gli altri, cerca di essere sempre attivo e vivace, come deve essere quello di chi fa un mestiere simile al mio, perché dobbiamo sfruttare il privilegio della popolarità per sensibilizzare le altre persone facendoci testimoni. Sono anni, ormai, che faccio questo come testimonial della Lega del Filo d'Oro insieme a Renzo Arbore, rivolgendo l'attenzione sui sordociechi, bambini e non solo. È un ambito nel quale tutti dobbiamo darci da fare, prendendo esempio dagli operatori che ammiro profondamente per la loro straordinaria sapienza, cura e pazienza con le quali si mettono al fianco di questi bambini che sono chiusi al mondo dall'assenza di questi due sensi importantissimi: per loro, il tatto e il contatto è qualcosa di essenziale".
Marcoré, tra l'altro, è anche autore di moltissimi audiolibri: "Gli audiolibri sono effettivamente uno strumento molto utile, qualcosa che dà a tutti la possibilità di fruire della letteratura sotto un altro aspetto, e che soprattutto la dà a chi non ne avrebbe la possibilità".
Nella serata del Premio Braille, però, si è occupato soprattutto di musica: "Sono stato chiamato a cantare Giorgio Gaber e fare alcuni suoi monologhi in uno spettacolo che porto avanti da un paio d'anni, e prima ancora, tra il 2007 e il 2009, sono stato in giro con uno spettacolo che si chiamava "Un certo signor G", un'opera teatrale diversa da questo spettacolo dove sono con la mia band. Ma Gaber è un personaggio mitico che si presta a tutte queste forme, perché sono tutte le forme artistiche con le quali lui stesso si esprimeva".
Giunto quest’anno alla sua XXVII edizione, il Premio Braille è una straordinaria occasione per fare conoscere e diffondere i temi della disabilità visiva ed esprimere riconoscenza alla collettività per l’impegno che ha voluto donare in diversi ambiti della vita quotidiana. Negli anni hanno calcato il palco del Premio Braille Andrea Bocelli, Franco Battiato, Fiorella Mannoia, Renzo Arbore, Violante e Michele Placido, Antonello Venditti, Lino Guanciale e tanti altri. Invece, tra i premiati, Croce Rossa Italiana, Ferrovie dello Stato, Nilde Iotti, Candido Cannavò, Vodafone Italia, Apple, Oliviero Toscani, Zanichelli Editore, Radio Rai, LE IENE, Inter e Milan, Nicola Zingaretti, Poste Italiane, Andrea Camilleri, Banca d’Italia e nel 2020 in occasione del Centenario un Premio Braille speciale al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.