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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere dei Ciechi

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Numero 1 del 2024

Titolo: ATTUALITÀ- Un mattoncino per costruire il futuro

Autore: Silvia Colombini


Articolo:
28 gennaio: nasce Lego, il gioco rivoluzionario
Tutti, ma proprio tutti, hanno giocato una volta nella vita con il Lego. Così l'abbiamo sempre chiamato, senza sapere probabilmente che il suo nome deriva dalle parole danesi "leg" e "godt", come a dire "Gioca bene". È stato, infatti, proprio un carpentiere danese, Ole Kirk Kristiansen, proprietario della piccola azienda familiare "Lego" che, dopo un rovinoso incendio, risollevò le sorti della ditta specializzandosi nella costruzione di giocattoli in legno e, in particolare, giochi di costruzioni. Il 28 gennaio del 1958 l'ingegnoso falegname brevettò il primo mattoncino, passando poi dal legno alla plastica, dai giochi più semplici a quelli ad incastro, per arrivare ai pupazzi e a creare un vero e proprio impero costruito sui mattoncini. Dai primi "automatic binding bricks", i Lego sono diventati il gioco modulare per eccellenza capace, con le sue infinite possibilità di assemblamento, di stimolare la fantasia dei bambini e anche dei più grandi. Infatti, alcuni kit Lego, oggi, sono oggetto di culto e collezionismo, pezzi unici introvabili, curati nei dettagli, dalla struttura elaborata o anche di grandi dimensioni. Dai set architettonici che consentono di costruire la Tour Eiffel o il Titanic, da quello dedicato alla serie televisiva Stranger Things a quello ispirato alla nave del film I pirati dei caraibi, la piccola falegnameria danese che compie quest'anno sessantasei anni è davvero diventata grande. Tanto da mettere in commercio persino i Lego Braille Bricks in una confezione con gofrattura in Braille. 287 mattoncini in cinque colori uguali agli altri, solo che questi sono dotati di borchie disposte in modo da corrispondere a numeri, segni di punteggiatura e lettere Braille in tutto l'alfabeto del mondo. Progettati da un team di esperti e lanciato gratuitamente in tutto il mondo dalla Lego Foundation, per la versione italiana sono stati supervisionati dall'Istituto Cavazza di Bologna insieme alla Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi Onlus, partner ufficiale italiano del progetto Lego Braille Bricks, e poi distribuiti gratuitamente in collaborazione con l'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti a diversi gruppi di beneficiari. La risposta è stata così positiva che oggi è possibile acquistarli online anche in Europa nella versione inglese e francese (quella italiana dovrebbe essere messa in vendita quest'anno) ed è un piccolo, grande passo avanti verso l'inclusione mettere a disposizione di tutti i bambini con disabilità visiva una modalità ludica, efficace e divertente per imparare un alfabeto che rappresenta la possibilità di comunicare con il mondo in maniera autonoma. Inoltre, sul sito www.legobraillebricks.com sono a disposizione 96 schede che, secondo principi tiflodidattici, illustrano attività da svolgere con i mattoncini. L'idea è quella di stimolare al gioco tutti i bambini e di aiutarli a interagire fra di loro, tanto che sui mattoncini sono stampati anche lettere e numeri corrispondenti. In questo modo, gruppi di bambini o di classi composte da alunni con disabilità o senza, possono giocare insieme. Infatti, i mattoncini sono compatibili con tutti gli elementi Lego in commercio e così interagiscono fra di loro, in un vero processo di costruzione dell'inclusività. Adatti dai sei anni, in colori vivaci, per favorire i bambini con residuo visivo che riescono così a distinguerli e utilizzarli con facilità, i Lego Braille Bricks sono già diventati un successo, proprio perché uniscono l'istruzione al divertimento, permettendo quello che viene definito un apprendimento significativo, vale a dire destinato a rimanere. Tutti i bambini possono giocare con questi mattoncini e tutti possono imparare il Braille, sia coloro che ne hanno necessità, ma anche gli amici o i compagni coinvolti nel gioco. E questo è un passaggio importante per la strada dell'inclusione, perché per la prima volta un gioco conosciuto e amato in tutto il mondo, anche nella sua versione Braille, non cambia, e rende accessibile un alfabeto considerato difficile, permettendo così di giocare insieme in maniera davvero inclusiva. Se ci pensiamo, poi, la superficie tipica dei mattoncini Lego, con i suoi rilievi, assomiglia in qualche modo all'alfabeto Braille. La familiarità che tanti bambini hanno con i mattoncini, quindi, aiuta la partecipazione al gioco anche in questa versione. Lo scorso anno in Italia ci sono state iniziative, mostre e attività divulgative dedicate al magico mattoncino Braille proprio per far conoscere a tutti le sue potenzialità. In fondo, con i mattoncini Lego, tutti i bambini del mondo creano e costruiscono mondi. Con i Lego Braille Bricks hanno la possibilità, oltre che di imparare un nuovo alfabeto, di creare un mondo migliore.
Il 28 gennaio, quindi, oltre a festeggiare un'azienda che è oggi un colosso, alla quale sono stati dedicati parchi tematici, film di successo, campionati mondiali di costruzione con i suoi prodotti, club di appassionati, possiamo festeggiare l'imminente arrivo del kit in italiano. In fondo, come diceva Charlie Chaplin, "il nostro giocattolo più grande è il cervello". Qualsiasi modo per allenarlo, stimolarlo, accenderlo è benvenuto, soprattutto sotto la forma di un mattoncino bianco, giallo, verde, rosso e blu capace di favorire la creatività e l'inclusione. La fantasia di un bambino vedente, ipovedente o non vedente non conosce confini e con un mattoncino può, davvero, costruire il futuro.



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