Numero 1 del 2024
Titolo: RELAZIONI INTERNAZIONALI- La sfida del voto accessibile
Autore: Manuela Esposito
Articolo:
In un articolo del 2023 alcuni esperti, tra i quali Alejandro Moledo, Responsabile delle politiche e della promozione dei diritti del Forum Europeo della Disabilità, scrivono: "Laddove ci sono diseguaglianze nella partecipazione di gruppi o comunità, là risiede il rischio che essi siano sottorappresentati e che per questo la democrazia sia indebolita". Questa riflessione si pone con crescente forza all’inizio di quest’anno, perché nel 2024 tutti i cittadini europei saranno chiamati a esercitare il loro diritto di voto per eleggere i nuovi rappresentanti nazionali nel Parlamento europeo e, come già in occasioni passate, in ciascun paese le persone con disabilità si troveranno di fronte a situazioni molto diverse riguardanti la possibilità di esercitare il loro diritto di voto. Eppure, la Convezione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata da tutti i paesi dell’Unione Europea, sancisce esplicitamente nell’articolo 29 il dovere degli Stati di garantire alle persone con disabilità il godimento dei loro diritti politici e la possibilità di esercitarli su un piano di uguaglianza con gli altri, intendendo come diritti politici non solo il diritto di voto, ma la possibilità di partecipare pienamente alla vita politica e pubblica. È questa una sfida complessa, che permane molto diffusa anche in sistemi elettorali evoluti e che deve essere raccolta nella consapevolezza che non esiste una soluzione valida per tutte le persone con disabilità, ma che le soluzioni per le persone con disabilità contribuiscono a rendere il voto più facile per tutti.
Le barriere che ancora oggi impediscono alle persone con disabilità di godere dei loro pieni diritti elettorali possono essere sinteticamente racchiuse nelle seguenti sfere: ostacoli educativi, mancanza di adeguati materiali informativi, inclusi siti web accessibili, risorse finanziarie inadeguate, pregiudizi sociali, infrastrutture architettoniche dei seggi e delle postazioni elettorali inaccessibili, mancanza di specifici ausili e procedure per facilitare la partecipazione elettorale delle persone con disabilità e scarsa formazione degli operatori di seggio. Per le persone con disabilità visiva, le principali difficoltà sono costituite dalla mancanza di accesso a informazioni elettorali e dal fatto che nella maggior parte dei paesi in Europa il voto avviene con schede cartacee per le quali l’utilizzo di stencil, ossia di maschere prestampate con scritte in Braille che aiutano le persone non vedenti a individuare il punto dove apporre il loro voto, non è possibile in molti sistemi elettorali dato l’alto numero di candidati elencati in una sola scheda. Per le persone ipovedenti la principale difficoltà è individuare nomi e simboli, che sono stampati in formati troppo piccoli per essere letti con facilità. Il voto assistito, che in Europa viene regolamentato in maniera più o meno restrittiva nei diversi paesi, non è sufficiente a garantire lo standard della piena partecipazione al processo elettorale che prevede la possibilità di votare su un piano di uguaglianza con gli altri, con voto segreto e autonomo.
È stato proprio all’indomani delle scorse elezioni europee tenutesi nel 2019 che si è costituito in Europa un vasto movimento di interesse nei riguardi della partecipazione politica ed elettorale delle persone con disabilità, probabilmente come specchio della ricerca globale dei motivi e delle soluzioni per la diminuzione della partecipazione alla vita politica da parte di un grande numero di cittadini europei, e dei giovani in particolare. L’Unione Europea dei Ciechi (European Blind Union - EBU) e il Forum Europeo della Disabilità (European Disability Forum - EDF) hanno dato una forte spinta in questo senso, pubblicando, rispettivamente, l’opuscolo "Making elections accessible for voters with visual impairments" nel 2019 e il Sesto Rapporto sui Diritti Umani dedicato alla partecipazione politica delle persone con disabilità nel 2022. È proprio facendo tesoro del contributo delle organizzazioni europee della disabilità che la Commissione Europea ha pubblicato lo scorso mese di dicembre una Guida delle buone prassi elettorali relative alla partecipazione dei cittadini con disabilità al processo elettorale nei paesi membri, documento che fa parte delle iniziative della Commissione Europea realizzate nel quadro della sua Strategia per i Diritti delle Persone con Disabilità 2021-2030. La Guida contiene esempi di buone prassi e suggerimenti che possono essere applicati a qualunque livello di elezioni e consultazioni, sia esso europeo, nazionale, regionale o locale, ed essa è rivolta principalmente agli organi nazionali di gestione elettorale, che in Italia è il Ministero dell’Interno, ma anche alle autorità regionali e locali nonché ai partiti politici, per il ruolo e le competenze che ciascuno ha nella realizzazione di un intero processo elettorale che rispetti il diritto alla partecipazione alla vita politica delle persone con disabilità. Il Forum Europeo della Disabilità ha pubblicato recentemente una sintetica analisi dei contenuti di questo testo e una propria valutazione degli elementi più efficaci, che sono individuati nell’Allegato I, contenente una vera e propria checklist (p.34) delle azioni che gli Stati membri devono realizzare prima, durante e dopo le elezioni, e nel forte risalto dato al coinvolgimento delle organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità durante l’intero ciclo elettorale. La Guida inizia con una panoramica dei principali testi che sostengono il diritto delle persone con disabilità alla partecipazione politica, come la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, e prosegue indicando esempi di buone prassi nazionali nelle diverse aree del processo elettorale, che includono la realizzazione di ambienti, non solo fisici ma anche culturali e mediatici, che supportino la partecipazione delle persone con disabilità, come per esempio in Finlandia, dove sono state realizzate trasmissioni di dibattito politico in finlandese "facile" per le persone con disabilità intellettiva; la messa a disposizione, in anticipo e in formato accessibile, di informazioni sul processo elettorale e sulle facilitazioni disponibili presso i seggi per tutti i tipi di disabilità, per esempio, in Germania i votanti ricevono in anticipo anche informazioni sulla disposizione dei seggi all’interno dei locali di voto e hanno a disposizione una linea telefonica per chiedere ulteriori chiarimenti; l’adozione di accomodamenti ragionevoli per venire incontro alle esigenze delle persone con disabilità, sia dal punto di vista dell’accessibilità dei locali e dei materiali di voto, sia dal punto di vista delle procedure, per esempio, in Estonia tutti gli elettori possono scegliere se votare in presenza presso il seggio o esprimere le loro preferenze tramite voto su una piattaforma digitale la cui accessibilità per le persone con disabilità visiva è prevista specificamente dalla legislazione elettorale. L’EDF conclude la sua analisi della Guida della Commissione Europea osservando che essa contiene un ampio elenco di soluzioni che aiutano effettivamente a rendere il processo di voto più accessibile alle persone con disabilità. Tuttavia, commenta infine l’EDF, permangono ancora forti dislivelli e disuguaglianze tra i diversi stati circa la piena attuazione del diritto di voto e di candidarsi, in particolare per le persone con disabilità intellettuale o difficoltà psicosociali.
Per trattare della sfida del voto accessibile abbiamo avuto anche l’onore di conoscere le riflessioni e ricevere importanti input da due persone che, per le loro competenze, per il ruolo da loro svolto, per il paese in cui vivono e votano e per il loro diverso visus, ci hanno fornito un prezioso contributo su questo argomento. Abbiamo parlato con Maurizio Molinari, giornalista e Direttore dell’Ufficio del Parlamento Europeo a Milano, cieco totale, e con Bárbara Martín Muñoz, Vicepresidente dell’Unione Europea dei Ciechi e Responsabile della Coordinazione degli Accordi Istituzionali e delle Collaborazioni Esterne dell’Organizzazione Spagnola dei Ciechi, ipovedente. Con Maurizio Molinari abbiamo parlato di voto assistito, dell’importanza della disponibilità di informazioni accessibili sulle liste elettorali e sulle procedure di voto, del voto in Italia durante le prime elezioni che si terranno dopo la pubblicazione della Guida della Commissione Europea e su come i partiti politici potrebbero coinvolgere di più le persone con disabilità, anche come possibili candidati. Maurizio Molinari ha risposto chiarendo che le sue riflessioni sono in parte quelle di un privato cittadino, che ha sperimentato su di sé le modalità di voto applicate in Italia e che poi procede formulando auspici che comunque restano personali, ma che nascono dalla sua osservazione di uno scenario più ampio di quello italiano. La sua riflessione sul voto assistito, formulata da semplice cittadino, riconosce che il voto assistito è una metodologia utile per permettere ai non vedenti di votare, ma la sua applicazione è disomogenea nelle modalità e richiede di dipendere dalla disponibilità di un’altra persona, cosicché in sintesi questo metodo non incentiva un’aumentata partecipazione dei non vedenti, come invece farebbero, apportate dal legislatore le relative modifiche normative, alcuni strumenti elettronici già esistenti, da utilizzare con uniformità su tutto il territorio nazionale, che avrebbero anche il vantaggio di garantire la segretezza e l’autonomia del voto. Per quanto riguarda la disponibilità di informazioni elettorali accessibili, Maurizio Molinari osserva che la situazione è molto migliorata rispetto ad anni fa, grazie agli sviluppi tecnologici e alla disponibilità di siti web che tengono conto delle esigenze delle persone con disabilità visiva. Il Parlamento Europeo ha già dimostrato sensibilità sul tema globale dell’accessibilità accogliendo con favore la Direttiva sull’Accessibilità del Web e l’Atto Europeo sull’Accessibilità, facendosi attento a promuovere una sempre maggiore accessibilità anche nei processi elettorali, nella convinzione che assicurare il diritto di voto a sempre più cittadini significa permettere loro di esprimere le loro preferenze e necessità, rafforzando la democrazia. Per esempio, il Parlamento Europeo ha predisposto un sito web specifico per le elezioni del 9 giugno 2024 (https://elections.europa.eu/it/) nelle 24 lingue dell’Unione Europea con molte informazioni fruibili in maniera totalmente accessibile. È d’altronde una sensibilizzazione che deve essere svolta soprattutto a livello nazionale, poiché le normative che regolano il voto sono definite a quel livello. Sempre a livello nazionale possono essere promosse norme per promuovere l’accesso al voto, per esempio, per le persone con disabilità visiva in particolare potrebbe essere utile, come già applicato in alcuni paesi, poter effettuare la votazione con metodo elettronico, oppure poter esercitare il diritto di voto nel comune dove vivono e non essere costretti a recarsi nel comune di residenza. Infine, Maurizio Molinari riflette sull’importanza del coinvolgimento delle persone con disabilità nella politica attiva, riconoscendo che anche su questa questione sono stati compiuti già importanti passi avanti, come testimonia la presenza nel Parlamento europeo di diversi eurodeputati con disabilità molto attivi. Fondamentale è la comprensione da parte dei partiti che le persone con disabilità hanno bisogno di supporto per poter concorrere e, se eletti, compiere il proprio mandato in maniera paritaria con gli altri. Per iniziare ad avvicinarsi alla politica attiva, in questo periodo precedente alle elezioni europee, per avere e raccogliere informazioni, conoscere le iniziative attivate nei diversi paesi per promuovere la partecipazione al voto e anche ottenere materiali che possono servire ad organizzare un proprio evento sull’importanza della democrazia europea è possibile visitare https://together.europarl.europa.eu/it/, il sito creato dal Parlamento Europeo come "casa" della community Insieme-per.eu, che mira a coinvolgere il maggior numero di persone possibile nella vita democratica dell'Europa e, in particolare, a incoraggiarle a partecipare alle elezioni europee del 2024. Maurizio Molinari conclude che, in una visione europea generale, il dibattito pubblico e le iniziative legislative dimostrano un buon grado di sensibilizzazione nei riguardi della partecipazione delle persone con disabilità alla vita politica, anche se tanto ancora resta da fare, come testimonia la pubblicazione della Guida della Commissione europea e dei documenti delle organizzazioni della disabilità europee. Le organizzazioni delle persone con disabilità avranno il compito di continuare la loro opera di sensibilizzazione e di vegliare che i futuri sviluppi in questo settore, come per esempio l’adozione del voto elettronico in un numero maggiore di paesi europei, avvenga tutelando le diverse esigenze di accesso delle persone con disabilità.
È una sfida che molte organizzazioni di persone con disabilità visiva a livello nazionale e l’Unione Europea dei Ciechi hanno colto già da diversi anni. Bárbara Martín Muñoz, Vicepresidente dell’Unione Europea dei Ciechi (EBU) e dirigente di un importante settore dell’Organizzazione Spagnola dei Ciechi ONCE, ci descrive l’impegno della sua associazione nazionale a favore dell’accesso al voto per le persone con disabilità visiva e ci presenta il lavoro svolto dall’EBU per sensibilizzare i decisori politici, i legislatori in materia di legislazione elettorale e i responsabili dei seggi. Bárbara Martín ci spiega che oggi, in Spagna, le persone cieche e ipovedenti possono esercitare il loro diritto di voto in modo autonomo in occasione delle elezioni europee, nazionali e regionali grazie a un kit per il voto accessibile in Braille e con testo ingrandito prodotto dalla ONCE per conto dello Stato spagnolo. Solo a livello locale questa opportunità non viene offerta a causa dell’alto numero di candidati in ogni comune, che renderebbe estremamente complessa e onerosa la produzione di kit dedicati. Grazie a questo kit per il voto accessibile molti passi avanti sono stati compiuti, tra l’altro, esso permette di votare sia di persona sia per posta in completa autonomia. La ONCE ritiene che questo risultato sia ancora una tappa intermedia e che fino a quando il voto non sarà accessibile al 100%, i non vedenti non potranno ritenersi soddisfatti e su un piano di parità con il resto dei cittadini che esercitano il diritto di voto senza barriere. Il governo spagnolo dovrà garantire che il processo elettorale sia pienamente accessibile alle persone con disabilità, questo potrebbe essere ottenuto con il voto elettronico accessibile, della cui sicurezza, che è il principale ostacolo alla sua adozione, vi sono già diverse dimostrazioni. Da parte sua, la ONCE ha proposto, come passaggio intermedio, di incorporare sulle schede un QR code che permetta di conoscerne il contenuto autonomamente, col solo ausilio di un telefono cellulare. In ogni caso, ciò non escluderebbe la necessità di continuare ad utilizzare il kit con le informazioni in Braille, perché non tutti gli elettori con disabilità visiva utilizzano un cellulare. Per quanto riguarda l’Unione Europea dei Ciechi, Bárbara Martín ci illustra i risultati del progetto "Accessible Voting Awareness-Raising - AVA", condotto tra il 2018 e il 2019. A conclusione del progetto, sono stati redatti una relazione di analisi dello state of art del diritto al voto per i non vedenti nei paesi europei e un sintetico opuscolo di raccomandazioni per sensibilizzare i decisori politici, i legislatori in materia di legislazione elettorale e i responsabili dei seggi dal titolo "Making elections accessible for voters with visual impairments". L’opuscolo è stato in seguito aggiornato nel 2022. Bárbara Martín afferma che certamente la relazione del progetto AVA rimane molto attuale anche se risale a diversi anni fa, perché purtroppo da allora poco è cambiato. La relazione finale del progetto si conclude osservando che la procedura di voto non è pienamente accessibile per le persone con disabilità visiva in nessun paese d'Europa. Ciononostante, il rapporto presenta 26 buone pratiche che possono favorire la realizzazione di un processo di voto più equo e che salvaguardi l’autonomia e la segretezza per gli elettori ciechi e ipovedenti.
Anche se il voto assistito dovrebbe sempre rimanere una scelta per gli elettori non vedenti, esso non dovrebbe essere l’unica opzione disponibile, come lo è nel 58% dei paesi esaminati. Per il pieno funzionamento dei metodi di voto alternativi accessibili, è inoltre necessario che i responsabili dei seggi siano consapevoli delle disposizioni legali esistenti e delle esigenze degli elettori ciechi e ipovedenti.
I metodi di voto alternativi sono fondamentali per aumentare l’accessibilità delle elezioni. In quanto tali, essi possono e devono contribuire all’attuazione dell’articolo 29 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con disabilità (UNCRPD) in Europa al fine di "garantire alle persone con disabilità i diritti politici e l’opportunità di goderne su base di uguaglianza con gli altri" nella vita politica e pubblica, compresi il diritto di voto e di essere eletti. Ciò include, tra l’altro, l’attuazione di misure volte ad assicurare quanto segue:
1. Garantire che le procedure, le strutture e i materiali di voto siano adeguati, accessibili;
2. Proteggere il diritto (…) di votare a scrutinio segreto nelle elezioni e nei referendum pubblici senza intimidazioni, nonché di candidarsi alle elezioni e espletare il proprio mandato efficacemente;
3. Consentire l'assistenza al voto da parte di una persona di propria scelta.
Bárbara Martín conclude il suo intervento regalandoci una sintesi delle informazioni chiave contenute nella relazione del progetto AVA, pubblicata in un box separato, ma esorta i lettori a leggere attentamente la relazione e l’opuscolo con le buone prassi in materia di accesso al voto per le persone con disabilità visiva del progetto AVA. Vi sono riportati dati poco conosciuti che insegnano molte cose perché l'Europa è diversa, come lo sono i suoi sistemi elettorali, ed è importante imparare dai progressi degli altri.
Per leggere i documenti a cui si fa rifermento nell’articolo:
Articolo "Inclusive elections? The case of persons with disabilities in the European Union" di A. Rabitsch, A. Moledo, M. Lidauer:
https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/10220461.2023.2275669
esta relazione sui diritti umani del Forum Europeo della Disabilità:
https://www.edf-feph.org/publications/human-rights-report-2022-political-participation-of-persons-with-disabilities/
Documenti del progetto "Accessible Voting Awareness-Raising – AVA" dell’Unione Europea dei Ciechi:
https://www.euroblind.org/sites/default/files/documents/ava_report_20191205.docx;
https://www.euroblind.org/sites/default/files/documents/ebu-ava-brochure.pdf
Guida delle buone prassi elettorali relative alla partecipazione dei cittadini con disabilità al processo elettorale nei paesi membri (disponibile solo in inglese):
https://commission.europa.eu/document/66b9212e-e9b0-409d-88a3-c0e505a5e670_en
Sintesi della relazione finale del progetto “Accessible Voting Awareness-Raising - AVA” dell'Unione Europea dei Ciechi
Relazione sull'accessibilità delle elezioni per i votanti ciechi e ipovedenti in Europa
• In oltre la metà dei paesi europei, gli elettori ciechi possono votare solo con un assistente, compromettendo la segretezza del voto.
• In 14 paesi, gli elettori ciechi hanno accesso a un dispositivo tattile che consente loro di leggere la scheda elettorale in modo indipendente. Tuttavia, ci sono differenze significative nell'usabilità di questi dispositivi.
• Il voto elettronico, attraverso una macchina per il voto o un sito web, ha la capacità di rendere tutte le fasi della votazione accessibili agli elettori ciechi e ipovedenti, ma meno del 10% di tutti i paesi attualmente la offre.
• Pochissimi paesi prendono in considerazione la leggibilità delle informazioni e delle schede elettorali da parte dei votanti ciechi e ipovedenti, avendo cura, tra l'altro, di predisporre dimensioni dei caratteri e valori di contrasto adeguati.
• Gli esperti dell'Unione Europea dei Ciechi segnalano diversi problemi pratici legati ai metodi di voto esistenti, come leggi complesse, mancanza di formazione degli operatori di seggio o processo di voto complicato.
• È possibile ottimizzare l'accessibilità dei metodi di voto esistenti per le persone cieche e ipovedenti. Un buon punto di partenza è imparare dalle migliori pratiche esistenti in altri paesi, come dimostra la relazione.
• L'indagine degli esperti dell'Unione Europea dei Ciechi mostra chiaramente che esiste una discrepanza tra i metodi di voto disponibili e quelli desiderati dalle persone con disabilità visiva. Più della metà degli intervistati nel quadro del progetto AVA ha indicato come metodi preferiti il voto elettronico (79%), il voto online (71%) e il voto con stencil (67%).
Per quanto riguarda il voto cartaceo, il rapporto rileva che di per sé non è accessibile alla maggior parte degli elettori ciechi. Un elettore cieco non è in grado di identificare i diversi elementi sulla scheda elettorale e di contrassegnare autonomamente l'opzione o le opzioni preferite sulla scheda elettorale. Tuttavia, in linea di principio, il voto cartaceo può essere concepito in modo accessibile per alcuni elettori ipovedenti. Ciò richiede dimensioni dei caratteri e valori di contrasto adeguati sulla scheda elettorale, lenti d'ingrandimento nella cabina elettorale e buone condizioni di illuminazione, oltre alla fornitura di braille.
Per quanto riguarda il voto elettronico, che è il metodo alternativo meno utilizzato, l'attuazione pratica differisce da paese a paese riguardo il processo di voto, la programmazione della macchina per il voto e la strutturazione della scheda elettorale. La progettazione operativa della macchina e la scheda elettorale elettronica devono essere accessibili, compresi l'attivatore di sintesi vocale, l'output Braille, i suoni di conferma acustica e i pulsanti tattili. Il voto elettronico offre vantaggi anche per i paesi con sistemi di voto complessi, poiché azioni come l'aggiunta o la classificazione dei candidati possono essere eseguite più facilmente con un'interfaccia elettronica. Le interfacce utenti possono essere una tastiera di computer, un cellulare o una interfaccia specificamente progettata. Il voto elettronico garantisce elezioni su un piano di uguaglianza, se reso disponibile a tutti gli elettori. Garantisce inoltre un voto pienamente indipendente e segreto, se progettato in modo accessibile.