Numero 1 del 2024
Titolo: TURISMO- Turismo per tutti
Autore: a cura di Alessio Tommasoli
Articolo:
Sentiero le Rive dell'Alcantara
"Scesi dal colle di Taormina e allontanandoci a poco a poco dalla costa, entrammo nella valle formata a sinistra dalle pendici dell'Etna, a destra dai monti di Taormina, e lungo di essa arrivammo fino a Randazzo… Da Taormina avevamo coperto la distanza di ventiquattro miglia in tutto. Valle scavata e irrigata da un rumoroso fiume dal corso perenne".
“Camminando circa un miglio (da Naxos) trovasi il fiume della Cantara, così chiamato per un ponte che gli diede il nome… Il fiume Cantara passa per un tratto cupo e stretto formato da certi gran massi tagliati dalla natura, che chiunque vi mira pone spavento per l'immensa ed oscura profondità".
Due vivide descrizioni di un luogo magico, quella di Pietro Bembo e quella di Filoteo degli Omodei, incise nella memoria dell’uomo più di cinque secoli fa, ma intatte nel tempo, come l'incredibile natura che raccontano: la Valle dell’Alcantara.
Alcantara, un nome derivato da una delle popolazioni che ha arricchito per secoli la cultura multietnica siciliana, quella araba, da cui Al Quantarah, ovvero "il ponte", anche chiamato Akesines o Assinos dai greci Asines o Onobalas dai romani e Flumen Cantaris dagli aragonesi. Già nel suo nome, quindi, troviamo la testimonianza di come questo luogo naturale intrecci in maniera inestricabile la Storia umana radicandosi nelle radici stesse della cultura siciliana.
Il fiume Alcantara, infatti, nel suo percorso di 48 chilometri che lo porta a sfociare nel mar Jonio, si snoda in un territorio i cui nomi richiamano un passato fatto di miti e leggende, tra la catena dei monti Nebrodi, quella dei monti Peloritani e l'edificio vulcanico dell'Etna. Qui, tra una serie di valli strette e ripide separate da dorsali collinari e montuose si spalanca la Valle dell'Alcantara: un ambiente di notevole pregio naturalistico, paesaggistico e scientifico, reso celebre dalle sue "gole", quelle che si aprono tra il dominio Etneo e lo stesso corso d'acqua, formazioni di spettacolari pareti laviche tra le cui strettoie scorre incessante il fiume. Un luogo unico al mondo, che nel 2001 è stato tutelato attraverso l'istituzione del Parco Fluviale dell'Alcantara.
Ed è qui che ci addentriamo in questa nuova puntata della nostra rubrica sul turismo accessibile, alla scoperta di un percorso naturale predisposto ad accogliete escursionisti e amanti della natura ciechi o ipovedenti: il Sentiero le Rive dell'Alcantara.
Una piacevole passeggiata della lunghezza di 800 metri sulle rive del fiume, fiancheggiando pioppi e salici. Il sentiero è privo di dislivello, trovandosi in una zona pianeggiante, transennato da staccionate che ne delimitano il percorso, attrezzato di panche, area picnic e spazi per attività sportive, il tutto coadiuvato da una segnaletica realizzata in Braille e a caratteri ingranditi per ipovedenti. Inoltre, all'interno del Sentiero, è stato realizzato un percorso tattilo-plantare con il sistema vettore, lungo circa 150 metri, che conduce direttamente sulle rive del Fiume Alcantara.
Un lavoro di accessibilità al quale, insieme al Parco Fluviale Alcantara, hanno contribuito numerosi enti, dalla Stamperia Regionale Braille alla sezione provinciale di Messina dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, dai Lions Circoscrizione di Taormina al Centro Regionale Helen Keller di Messina.
Una straordinaria collaborazione offerta per valorizzare uno dei luoghi naturali più incredibili d'Italia, un’iniziativa di promozione culturale e sociale finalizzata all'integrazione e all'abbattimento delle barriere, così che tutti, davvero tutti, possano godere di questo paesaggio prodigioso dove il profumo selvaggio delle alture scivola sinuoso verso quello del mare, in una distanza colmata dal canto degli uccelli e accompagnata dall'incessante scorrere delle acque del fiume Alcantara.