Numero 3 del 2024
Titolo: ATTUALITÀ- Il diritto di non essere discriminati
Autore: Gianni Riotta
Articolo:
Ne "L'Isola del Tesoro", celebre romanzo di avventure di Robert Stevenson, il pirata che il ragazzo Jim Hawkins teme di più è il cieco Pew, capace con l'udito e una forza micidiale di colpire le sue vittime a piacimento. Pew è ritratto da essere infernale, modi suadenti e crudeltà d'animo, testimone di un tempo in cui certe condizioni umane erano deprecate, con il detto tramandato dal latino "cave a signatis", attento a chi non ti sembra normale. Perfino attribuire ai non vedenti qualità eccelse come gli antichi greci, il vate cieco Tiresia capace di annunciare il destino agli esseri umani, il sommo poeta epico Omero immaginato privo della vista, confermano il paradosso di Pew, lanciare sentimenti estremi, difetti o virtù, pur di non accettare l'immensa varietà dei nostri simili, fisiche, psicologiche, spirituali.
Il diritto a non essere discriminati è principio chiave dei diritti umani, cardine di uguaglianza, dignità e rispetto, indipendentemente dalle nostre capacità individuali. Generazioni di nostri antenati hanno sofferto i limiti imposti da barriere, di accessibilità fisica, muri, finestre, scale, strade, spazi come di atteggiamenti sociali, dal lavoro, all'educazione, alla famiglia.
Nel corso della storia la perdita della vista ha suscitato molteplici risposte sociali, da riverenza e pietà a discriminazione feroce. Nelle culture antiche, spesso, i non vedenti erano relegati a ruoli di mendicanti o dipendenti dal sostegno familiare, percezione persistita per secoli, con infrastrutture e opportunità sociali inaccessibili a chi non aveva vista. È toccato all'Illuminismo e alla stagione dei movimenti per i diritti umani cambiare comportanti e sentimenti.
A lungo la vita quotidiana è stata dura, caratterizzata da repressione e sofferenza, radicate in concezioni errate della società e di noi stessi. La mancanza di adeguati materiali didattici, e strutture accessibili, ha significato negare il diritto all'educazione, limitando opportunità di sviluppo personale e professionale. La discriminazione lavorativa è stata tragica, con datori di lavoro increduli sulla capacità di non vedenti, pur davanti a performances eccellenti.
Quando, in occasioni delle giornate contro le discriminazioni, i media citano il Pantheon dei protagonisti di questo aspro cammino, Helen Keller che, persa vista e udito in giovane età, è diventata scrittrice e attivista politica, Louis Braille, l'educatore francese inventore del sistema di lettura tattile, i musicisti Ray Charles, Stevie Wonder, Andrea Bocelli, il rischio è evocare una sorta di eroismo titanico, come se essere affetti da certe patologie non si possa superare senza genialità assolute, titanici sforzi, virtù preclare. È, nel giusto riconoscimento del contributo di ciascuna di queste storie, un atteggiamento da superare. È, piuttosto, la normalità di ciascuno che va apprezzata, il contributo quotidiano alla comunità, non sforzi sovrumani ma il compimento del "dovere" personale. Lo stesso ammiraglio Nelson, a sua volta vedente da solo un occhio, ebbe a incitare la sua flotta alla vigilia della battaglia di Trafalgar in questo senso, con il messaggio sereno "L'Inghilterra si aspetta che ciascuno di noi faccia il suo dovere", non di più, non di meno.
Le storie quotidiane di individui non vedenti rivelano sfide sfumate e censure da affrontare, dalle difficoltà nel muoversi in spazi, pubblici o privati, non progettati con le esigenze di tutti in mente, alla semplice mancanza di segnali udibili ai passaggi pedonali, all'inaccessibilità dei trasporti pubblici, grave nel nostro paese. Basterebbe, in un mondo che diventa vieppiù virtuale, digitale, mediatico, quindi condivisibile anche a persone affette da particolari patologie, impugnare il design inclusivo e la necessità di consapevolezza e rispetto da parte di urbanisti, imprese, scuole, centri sociali.
La lotta contro la discriminazione per chi non ha vista, udito o vive altre condizioni di salute che ne limitano mobilità e attività ha compiuto significativi progressi negli ultimi decenni, attraverso la legislazione, i progressi tecnologici e la consapevolezza diffusa. Leggi come l'Americans with Disabilities Act (ADA) negli Stati Uniti e regolamenti simili in Europa sono fondamentali ad imporre adeguamenti ragionevoli sul posto di lavoro, negli spazi pubblici e nell'istruzione.
L'uguaglianza però non è solo un mandato legale. Richiede un cambiamento generale per assicurare che tutti gli spazi della società siano accessibili e inclusivi, dalla progettazione di piattaforme digitali all'assetto fisico delle città e alle opportunità di istruzione e di lavoro.
La tecnologia, Intelligenza Artificiale in testa, facilita questa inclusione, con dispositivi di assistenza, accessibilità digitale, app che schiudono indipendenza e partecipazione, con lettori di schermo touch, display Braille di nuova generazione, contenuti digitali user friendly.
Il diritto di non essere discriminati riguarda il rispetto della dignità umana. Ho riflettuto su questo punto cardine seguendo i miei praticanti al Master di Giornalismo della Luiss Niccolò Ferrero, Dario Artale, Leonardo Aresi, Elena La Stella, Silvano d'Angelo e Caterina Di Terlizzi lavorare con fervore al documentario "Occhi di Falco", dedicato alla Nazionale di calcio per non vedenti, le gare, la vita dentro e fuori il campo, i giocatori, presentato in Rai alla rubrica al Circolo dei Mondiali
https://shorturl.at/ik346. Dal vestirsi per i match a una festa, scegliendo colori per abiti che non si vedono, lanciando palloni la cui parabole resta ignota, esultando per un gol intuito Ferrero e i suoi compagni raccontano l'esistenza di persone complete, integre, formidabile, la cui unicità è insieme meravigliosa e perfetta.
Da tempo ormai anche io sono affetto da una patologia oculare che non si guarisce né migliora, che bravi medici e farmaci quotidiani rallentano ma che, lasciata a se stessa o quando decidesse di accelerare a ritmi gravi, comporterebbe la cecità, sofferta da milioni di persone nei paesi poveri, senza accesso alle medicine.
La coscienza della comune fragilità è stata per me scoperta preziosa, fonte di meditazione e ispirazione, spronandomi ad agire in modo più umile, meno arrogante ed egoista. Perché, come il film di Ferrero e dei miei altri ragazzi Luiss prova, gli Occhi di Falco non sono un senso fisico, sottintendono una saggezza, una filosofia sottile, non sono solo vedere le cose, soprattutto e in primo luogo percepire le cose.