Numero 3 del 2024
Titolo: ATTUALITÀ- Signora o Maestro?
Autore: Isabella Bossi Fedrigotti
Articolo:
Il famoso anchor man televisivo ha salutato la direttrice d'orchestra rivolgendosi a lei con un "Buonasera signora", come se a Riccardo Muti o a Riccardo Chailly qualcuno si permettesse di dir loro "Buonasera signor Muti" o "Buonasera signor Chailly". "Buonasera Maestro" oppure "Buonasera direttore" avrebbe senz'altro detto il famoso anchor man a tali personaggi. La direttrice, Maestro a sua volta (forse non maestra che fa pensare alla scuola elementare), resta comunque nient'altro che una signora. Mancava solo che l'intervistatore la chiamasse "signorina" nel caso la malcapitata non fosse stata regolarmente sposata.
Un episodio da nulla? Sì e no. Sì, perché le parole volano (via) e una sola non conta granché, tant'è vero che l'episodio è stato presto dimenticato, né l'anchor man in questione si è probabilmente reso conto della spiacevole gaffe che ha fatto. Ricordo che qualcosa di simile è capitato anche a me: in una lista (stampata) di amici di un museo gli uomini comparivano tutti con dei titoli, dottore, avvocato, ingegnere, architetto, professore, perfino conte, mentre le donne erano - tutte - soltanto signore. Qualcuna ha protestato e la lista è stata rifatta. Tra le battute ironiche, è assai probabile, dei signori maschi.
Episodio, quello della tv, tuttavia, anche non tanto da nulla in quanto indicatore di una mentalità purtroppo assai radicata e diffusa che non riesce a riconoscere alle donne ruoli, non dico di prestigio, ma comunque pari ai loro. Un direttore d'orchestra? Non può che essere maschio, e signora sarà la moglie. Mentalità, cultura, abitudini che hanno conseguenze pesanti come, per esempio, ormai è un fatto noto, la differenza di stipendi tra maschi e femmine, pur nella medesima posizione professionale. I motivi? Le donne potrebbero avere bambini da accudire, anziani da curare, soffrire di disturbi mensili che le rendono meno presenti, meno attente sul lavoro. Disturbi mensili a parte, non si è mai visto che si sospetti un uomo di mancata attenzione sul lavoro in presenza di anziani o bambini in casa.
E a proposito di bambini e anziani da curare, se per i primi le cose sono, in effetti, in via di cambiamento, nel senso che gli uomini stanno scoprendo (solo ora?) il piacere di occuparsi dei loro figlioletti, i secondi preferiscono comunque lasciarli alle cure delle donne, anche gli anziani loro parenti che - vedi "C'è ancora domani", bel film di Paola Cortellesi - magari non le abbiano mai trattate benissimo. "Non se la sentono" si giustificano sovente, gli uomini e, in effetti, per accudire un anziano che si sporca, che è di brutto carattere, che magari si lamenta di tutto, spesso ci vuole fegato. "Le donne sono più portate a questo tipo di compiti" è l'atteggiamento più frequente.
Ancora più fegato ci vuole se la persona da accudire è invalida oppure malata. Ma quel fegato le donne ce l'hanno. Oppure lo trovano. Chi si cura dei genitori malfermi, di parenti finiti in solitudine, di suoceri ammalati? Le donne naturalmente. E cosa succede se l'anziano, il sofferente, il disabile, il malato è una donna? Lo scaricabarile, innanzi tutto: io non posso, non ho tempo né la predisposizione infermieristica, un mestiere che io proprio non so fare. Anche se la donna è una parente stretta. Perciò se ci sono i mezzi si faccia venire una badante, se non ci sono, pazienza, laddove quel pazienza può significare ospizio o anche, semplicemente, abbandono.
Nell'Italia di un figlio e un quinto per gli anziani, gli ammalati, i disabili l'esistenza si è fatta ancora più dura, più solitaria, più tetra. Peggio per le anziane, per le ammalate, per le disabili. Perché non ci sono più figli - almeno più di uno - per accudire a turno il familiare che ne ha bisogno. Si ha un bel parlare di cultura e di mentalità che stanno cambiando. Sarà, ma per quel che riguarda la cura e l'assistenza dei soggetti femminili fragili si ha l'impressione che siamo ancora fermi al vecchio modo di sempre: non me la sento, mi fa impressione, le donne sono più portate per queste attività...