Numero 3 del 2024
Titolo: ATTUALITÀ- L'8 Marzo è anche la mia giornata!
Autore: Maura Nardi
Articolo:
Mi è stato chiesto di scrivere qualcosa per la Giornata Internazionale della Donna. Un compito piuttosto arduo visti i tanti aspetti anche piuttosto profondi che questa ricorrenza è in grado di suscitare. L'8 marzo stimola infatti molteplici spunti di riflessione, che non mi sento all'altezza di toccare per la loro storicità, complessità e profondità. Chi scrive è infatti una persona semplice, i cui studi si sono fermati al diploma di scuola superiore. Quindi non in grado di addentrarsi in chissà quali argomentazioni. Tuttavia posso affermare che per la sottoscritta questa giornata ha rappresentato e rappresenta ancora oggi qualcosa di speciale. Anche quando mi sono trovata a viverla dall'altra parte, ovvero prima che iniziassi il mio percorso di affermazione del genere. Cioè a transizionare da uomo a donna, dapprima con un sostegno psicologico, poi con gli ormoni, i trattamenti medici e chirurgici e infine con l'iter in tribunale per il riconoscimento del genere attraverso la rettifica anagrafica. Ricordo che dall'adolescenza in avanti questa giornata è riuscita sempre a intensificare i miei turbamenti, quelli di un ragazzo che si sentiva a disagio, inadeguato e fuori posto. All'epoca, tra gli anni Ottanta e Novanta, nessuno o quasi conosceva la parola incongruenza di genere, internet non c'era, i media facevano soltanto confusione e chi viveva questa condizione sulla propria pelle si considerava quasi un marziano e intrappolato in qualcosa dalla quale non ne sarebbe mai venuto fuori. Per anni ho vissuto a modo mio questa giornata dedicata alla donna, quella che, pensavo, non sarei mai stata. Mi adeguavo ai rituali, elargendo auguri e mimose alle donne della mia famiglia, alle amiche e alle compagne di scuola. Sempre accompagnata dai miei fastidiosi turbamenti, ma anche con la ferma convinzione che stavo celebrando qualcosa di prezioso, di unico, di speciale. Quella donna che nei secoli si è fatta strada da sola, che ha abbattuto tanti pregiudizi, che ha lottato con le unghie e con i denti per ottenere quello che oggi diamo tutte per scontato. Dal 9 marzo 2022, per una strana coincidenza proprio il giorno dopo questa data celebrativa, con la sentenza del giudice che autorizzava il cambio anagrafico a seguito del mio percorso di affermazione di genere iniziato nel 2017, questa ricorrenza è diventata ufficialmente anche la mia. Oggi sono ancora più convinta di quello che ho sempre pensato, nonché orgogliosa di appartenere ad un genere che ha fatto la storia di questo mondo, di questo paese, delle nostre piccole comunità. Grazie ad alcune letture ho avuto la possibilità di approfondire le vicende di alcune di queste straordinarie figure. Penso ad Ipazia e alla sua sete di conoscenza che le è costata la vita, ad Amelia Earhart che ha trasvolato in solitaria l'oceano quando in molti paesi non c'era ancora il diritto di voto alle donne, a Sara Parks che con il suo piccolo gesto su quell'autobus ha cambiato il corso della storia, a Margherita Hack e a tantissime altre donne davanti alle quali c'è solo da inchinarsi e togliersi il cappello. Ma penso anche a tutte coloro che nell'ombra e nella quotidianità, ieri come oggi, portano avanti le loro piccole e grandi battaglie. Oggi, umilmente, sono al fianco di tutte loro dopo anni di sofferenze, di lacrime, di lotta e di sacrifici perché l'affermazione del proprio genere non è un gioco, un capriccio o una moda. Oggi celebro questa giornata con una identità nella quale mi sono sempre rispecchiata e riconosciuta. Non è stato facile ma ci sono riuscita e poco importa se qualcuno non l'accetta. La mia battaglia l'ho vinta, indipendentemente da tutto e tutti. In chiusura, in questa giornata così importante, lungi da me elargire consigli, ma un invito vorrei farlo. A tutte e a tutti. Quello di provare a scrollarsi di dosso tutto quello che ci ostacola, ci rallenta, ci danneggia, ci tarpa le ali e non ci consente di volare. Solo così potremo vivere appieno le nostre vite, ad essere ciò che siamo, a sentire forte il nostro senso di appartenenza e a omaggiare nel modo migliore tutte coloro che con le loro piccole e grandi battaglie ci consentono di celebrare la giornata internazionale della donna.