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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere dei Ciechi

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Numero 7-8 del 2024

Titolo: TURISMO- Turismo per tutti

Autore: a cura di Alessio Tommasoli


Articolo:
Il Giardino dei Sensi di Boboli, a Firenze
Un museo all’aperto, composto da migliaia di opere d’arte da toccare, odorare e ascoltare, senza che nessuna di esse sia prodotta dall’Uomo. Non si tratta di un progetto di Intelligenza Artificiale, tutt’altro: è la Natura, è la sua stessa esaltazione, in cui l’Uomo è solo un visitatore che viene invitato a farne parte, se lo desidera, attraverso quanto di più naturale possieda, i suoi sensi. Siamo nel Giardino della Botanica Superiore di Boboli, proprio alle spalle di Palazzo Pitti, nel cuore di Firenze, più precisamente, in quello che è stato chiamato, per l’occasione, il "Giardino dei Sensi".
Voluto dalle Gallerie degli Uffizi di cui è parte, e realizzato in collaborazione con l’Uici e l’associazione Culturaepiù, si tratta di un giardino multisensoriale rivolto a tutti, e non di un percorso speciale destinato esclusivamente ai disabili della vista. Perché l’obiettivo che ha dato la spinta decisiva alla sua creazione è quello di insegnare a utilizzare i sensi che non si è più abituati ad impiegare nella quotidianità, ponendosi, ovviamente, come un aiuto per quanti la vista non ce l’hanno, ma soprattutto come un’opportunità per chiunque voglia scoprire il mondo attraverso altri sensi diversi da quello più comune e abusato, al quale si affida costantemente la percezione del mondo.
Ma il Giardino dei Sensi di Boboli offre anche qualcosa in più, a chi vede bene e a chi vede ancora qualcosa: e lo offre grazie a chi non vede nulla. Le guide, infatti, sono persone cieche che hanno ricevuto una specifica formazione come guide sensoriali, trasformando la loro abilità in una risorsa, per trasmettere la loro sicurezza ai visitatori che, bendati, si affidano completamente a loro. Per questo, il Giardino dei Sensi di Boboli è un luogo unico, dove l’inclusione sboccia spontanea come uno dei fiori che sono in esso custoditi.
Una volta entrato all’interno di questo polmone verde nel cuore di Firenze, il visitatore può scaricare un’apposita app sul proprio smartphone per collegarlo a un bastone, col quale muoversi percorrendo i quattordici punti d’interesse, le "stazioni sensoriali" in cui è suddiviso il giardino. Sono 600 i sensori sparsi in tutto lo spazio per catturare il passaggio del bastone intelligente che, attivando l’app, crea un’esperienza totalmente multisensoriale: accanto alla percezione naturale dell’olfatto, che si unisce al tatto con la possibilità di accarezzare fiori, foglie, cortecce e corsi d’acqua, il visitatore vive uno splendido gioco uditivo, fatto di audiodescrizioni che raccontano e descrivono, passo passo, profumi e forme, colori e rumori che esplodono nello spazio attorno, aggiungendosi, senza coprirli, ai suoni della natura che canta con toni diversi, di stagione in stagione.
Quando la famiglia de Medici creò il Giardino di Boboli, nel XVI secolo, realizzò un vero e proprio modello di giardino che divenne esemplare per molti corti europee. Oggi, a distanza di quasi cinquecento anni, la realizzazione al suo interno del Giardino dei Sensi ne fa ancora una volta un modello esemplare, stavolta di inclusione naturale: un luogo capace di includere l’Uomo nella Natura, accogliendolo come parte della propria armonia, e di includere l’Uomo tra i propri simili, in uno spazio di scambio spontaneo di prospettive, abilità e, in definitiva, di esistenze.



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