Numero 1 del 2025
Titolo: ATTUALITÀ- La televisione italiana
Autore: Veronica Innocenti
Articolo:
71° anniversario tra educazione, inclusione e modernità
Dall’inizio delle trasmissioni regolari della RAI, il 3 gennaio 1954, la televisione italiana ha svolto egregiamente un sacco di compiti: ha accompagnato il paese fuori dalle fatiche della Seconda Guerra Mondiale, ha incentivato il boom economico, ha contribuito alla trasformazione profonda della società, alla omogeneizzazione della lingua italiana e al progresso sociale, per diventare, infine, uno strumento cardine della modernità.
Alla sua nascita, in un’Italia segnata dalla povertà e dall’analfabetismo, la televisione presenta una forte vocazione educativa e un significativo ruolo pedagogico. Grazie a programmi come Non è mai troppo tardi, con il Maestro Alberto Manzi, o L’Approdo, un rotocalco letterario in onda per quasi 10 anni, la RAI ha realizzato la formidabile missione di educare e acculturare gli italiani attraverso programmi curati e sofisticati, ma non per questo meno piacevoli e di intrattenimento.
Fin dalla sua nascita la televisione si è configurata, ancora più della radio, come una "finestra sul mondo", poiché ha permesso di abbattere le barriere geografiche e culturali, portando notizie, storie e immagini di tutto il pianeta direttamente nelle case degli italiani. Grazie alla televisione milioni di spettatori hanno potuto assistere a momenti cruciali della storia, indipendentemente dal loro livello di istruzione o dalla loro posizione geografica. Dallo sbarco sulla Luna nel 1969 ai grandi eventi sportivi, come le Olimpiadi e i Mondiali di calcio, la televisione ha permesso a tutti di vivere momenti collettivi di straordinaria intensità.
Negli anni Cinquanta e Sessanta la televisione ha rappresentato un nuovo focolare domestico: ci si riunisce attorno al televisore per guardare insieme varietà come Canzonissima, sceneggiati come I promessi sposi di Sandro Bolchi, o eventi sportivi di rilevanza nazionale. Con la sua capacità di offrire una infinita varietà di contenuti, dai film alle serie, dai giochi a premi ai reality, ha saputo rispondere ai gusti di pubblici eterogenei, adattandosi ai cambiamenti delle abitudini sociali e alle innovazioni tecnologiche. Con il tempo, il ruolo della TV si è modificato, e il televisore è diventato sempre più un mezzo per la fruizione individuale, un compagno discreto e sempre presente, capace di offrire conforto e distrazione a chi si trova solo.
Negli anni Settanta, con la fine del monopolio e la nascita delle televisioni commerciali il panorama cambia radicalmente. Questa trasformazione porta con sé un’attenzione più spiccata verso le esigenze del mercato, rispetto al ruolo sociale inizialmente ricoperto dal medium, ma anche una maggiore varietà di contenuti. La transizione al digitale terrestre, completata nel 2012, segna invece un passo avanti tecnologico, che amplia l’offerta televisiva, migliorando qualità e accessibilità. Successivamente, l’avvento delle smart TV e dei servizi di streaming ha ulteriormente modificato le abitudini e le modalità di consumo dei contenuti televisivi, rendendoli accessibili ovunque e in qualsiasi momento, spostando il controllo sul consumo televisivo direttamente nelle mani degli spettatori. Il passaggio alle piattaforme digitali ha ulteriormente ampliato le possibilità, offrendo contenuti on-demand che rispondono a esigenze molto specifiche, pur mantenendo quel senso di familiarità e intimità che solo la televisione sa garantire.
L’evoluzione della televisione ha visto un’attenzione crescente al tema dell’inclusione. Di recente, strumenti come i sottotitoli e l’audiodescrizione hanno migliorato l’accessibilità per persone con disabilità sensoriali. La sensibilità verso le persone con disabilità si è consolidata a partire dagli anni Settanta, e oggi rappresenta un tema complesso e importante, su cui è necessario intensificare la riflessione e il confronto. Alcuni passi avanti sono stati compiuti anche rispetto al tema della rappresentazione delle persone con disabilità in televisione, passando da una rappresentazione stereotipata o marginale, tipica della televisione delle origini, a un’inclusione progressiva e più consapevole in anni recenti.
Negli ultimi decenni, infatti, la televisione ha iniziato a mostrare una maggiore attenzione verso una rappresentazione il più possibile autentica delle persone con disabilità. Serie televisive come Blanca hanno dato spazio a personaggi complessi, che affrontano la disabilità come parte integrante della loro vita, senza ridurre la loro identità a essa. Parallelamente, programmi di informazione e documentari hanno messo in evidenza le storie di persone con disabilità, sottolineandone le capacità, i diritti e le sfide quotidiane.
La televisione italiana è stata capace di riflettere con precisione i cambiamenti della società, evolvendosi da strumento pedagogico a piattaforma multimediale. Mentre si celebra il suo 71° anniversario, ci auguriamo allora che questo mezzo, capace di coniugare innovazione tecnologica, qualità dei contenuti e inclusione, possa rimanere ancora a lungo centrale nella vita degli italiani.