Numero 14 del 2025
Titolo: Il potere delle parole: dare significato a ciò che diciamo
Autore: Patrizia Onori
Articolo:
Sto seguendo in Tv con grande interesse la trasmissione «In Altre Parole», condotta dal giornalista Massimo Gramellini.
Mi affascina il modo in cui si approfondisce il significato delle parole, perché credo fermamente che esse siano uno degli strumenti più potenti a nostra disposizione. Le parole non sono semplici suoni articolati o segni scritti su un foglio: sono veicoli di emozioni, portatrici di significati profondi e possono avere un impatto enorme su chi le ascolta.
A volte, una sola parola può ferire più di un colpo, può sollevare o abbattere, può aprire una porta o chiuderla per sempre. Per questo, è essenziale sceglierle con cura e consapevolezza. Purtroppo, non sempre si presta la giusta attenzione a ciò che si dice.
Spesso si parla senza riflettere, senza considerare le conseguenze che una parola sbagliata può avere su chi ci sta di fronte. Quante volte un commento avventato, un giudizio affrettato o una parola detta con leggerezza hanno lasciato cicatrici invisibili ma profonde?
Ci sono a mio avviso parole che dovrebbero essere pronunciate più spesso, parole semplici ma essenziali, che possono migliorare i rapporti umani e rendere il mondo un posto migliore. Tra queste, due spiccano per la loro forza e, allo stesso tempo, per la loro scarsa diffusione: «Grazie» e «Scusa». Dire grazie significa riconoscere l'impegno, il gesto o anche solo la presenza di qualcuno. È un modo per esprimere gratitudine, per valorizzare ciò che gli altri fanno per noi, per non dare nulla per scontato. Eppure, molte persone faticano a pronunciare questa parola, quasi fosse un segno di debolezza o di sottomissione. Al contrario, è un segno di rispetto e consapevolezza.
Chiedere scusa è un atto di umiltà e responsabilità. Significa ammettere un errore, riconoscere di aver ferito qualcuno e cercare di rimediare. Non è una resa, ma un atto di grande coraggio. Purtroppo, il timore di mostrare vulnerabilità porta spesso le persone ad evitare di chiedere scusa, lasciando incomprensioni irrisolte e ferite aperte.
Pertanto, il mio invito è semplice: usiamo le parole con attenzione, diamo loro il peso che meritano e, soprattutto, non dimentichiamo di pronunciare più spesso «Grazie» e «Scusa», perché dietro ogni parola c'è un mondo e possiamo scegliere se usarle per ferire o per costruire ponti.
Patrizia Onori