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Corriere dei Ciechi

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Numero 4 del 2025

Titolo: ATTUALITÀ - Il cielo è sempre più blu

Autore: Silvia Colombini


Articolo:
2 aprile Giornata Mondiale della consapevolezza dell'autismo
Già, perché il blu, colore che alcuni studi recenti hanno scoperto essere il preferito dagli esseri umani, è anche quello che rappresenta l'autismo. Classificato come freddo, il blu è stato scelto come colore associato al disturbo dello spettro autistico nel 2007 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU), in occasione della proclamazione del 2 aprile come World Autism Awareness Day (WAAD). Non è una scelta casuale, perché il blu è una tonalità che rappresenta sicurezza, stabilità e conoscenza, concetti che sono fondamentali per le persone caratterizzate da questi disturbi. E come il blu può esistere in modi differenti, brillante o scuro, acceso o cupo, tanto da venire considerato un colore policromo, così anche l'autismo ha diverse maniere di manifestarsi. Ce lo spiega l'Onorevole Davide Faraone, deputato della Repubblica, Presidente della FIA (Fondazione Italiana Autismo), onlus che si occupa di sostenere e promuovere iniziative e progetti a favore di tutti coloro che vivono una condizione di autismo.
D. Di cosa parliamo quando parliamo di disturbi dello spettro autistico?
R. Il disturbo dello spettro autistico, è un disturbo dello sviluppo neurologico che influisce sul comportamento, che si manifesta in vari modi, con attività ripetitive, difficoltà nell'interazione sociale e nella comunicazione.
Quindi, con uso stereotipato dei movimenti, del linguaggio o degli oggetti, che comportano incapacità relazionali, resistenza al cambiamento, atipie del linguaggio, reazioni emotive eccessive e impaccio motorio.
Questi disturbi si evidenziano di solito nei primi anni di vita, pertanto, di massima importanza risulta essere la diagnosi precoce nei bambini.
D. Il blu è il colore associato all'autismo, e anche alla conoscenza, ma purtroppo di questa condizione si sa ancora poco. Cosa può fare la ricerca in questo ambito?
R. Purtroppo ancora sappiamo poco o nulla circa le cause e la patogenesi dei disturbi dello spettro autistico. Si è investito e si investe troppo poco sulla ricerca in ambito dello spettro autistico. Anche se la sempre maggiore incidenza del manifestarsi di casi di autismo in tutto il mondo, che in Italia, secondo le stime del Ministero della salute, è di 1 ogni 77 nascite, sta imponendo una accelerazione nella ricerca, e in modo particolare quella orientata ai fattori genetici, che sembrerebbe essere quella più promettente per scoprire le cause di una sempre crescente incidenza di diagnosi di spettro autistico.
D. In fondo ognuno di noi percepisce la realtà in maniera diversa, ma perché chi vive una condizione di autismo viene ancora discriminato?
R. La maggiore difficoltà sta nella poca conoscenza di cosa sia l'autismo, e quindi nella incapacità di instaurare una relazione con le persone autistiche. Per questo motivo è importante promuovere ad ogni livello, partendo dalla scuola, attività di sensibilizzazione sulle problematiche legate all'autismo, che possano aiutare a comprendere meglio come rapportarsi con una persona autistica, limitando così i casi di discriminazione.
D. Famiglie, scuole, comunità sono spesso impreparate ad accogliere i bambini che soffrono di disturbi autistici. Come si può intervenire?
R. Le famiglie, oggi, rispetto a qualche decennio fa, possono contare su diversi punti di riferimento, grazie al sempre maggiore impegno delle associazioni che si occupano di autismo. La scuola ricopre un ruolo fondamentale, anche se ancora c'è tanto lavoro da fare per avere insegnanti di sostegno, sempre più specializzati in materia di autismo, quindi con maggiore possibilità di instaurare la giusta relazione.
D. Com'è nata la FIA e di cosa si occupa?
R. La Fondazione Italiana Autismo, è nata nell'aprile 2015, con l'aggregazione di associazioni di familiari di persone con autismo, associazioni di persone con disabilità, società scientifiche, fondazioni private senza scopo di lucro ed enti morali, con il comune obiettivo di promuovere una cultura attenta alle necessità e ai diritti delle persone con autismo.
La Fondazione è principalmente impegnata in attività di raccolta fondi per poter finanziare progetti di ricerca e iniziative in due grandi ambiti: inclusione scolastica e metodologie didattiche per le persone con disabilità e autismo e ricerca di base e applicata per diagnosi, trattamento e sostegno della popolazione con autismo in età evolutiva e adulta.
D. Quali i progetti per il futuro?
R. La Fondazione è impegnata ad aumentare gli sforzi per la ricerca di risorse da impiegare interamente per il finanziamento di progetti e iniziative negli ambiti di riferimento, potendo contare sul supporto di due Comitati scientifici di altissimo livello, uno orientato alla ricerca scientifica biologica, medica, psicologica, abilitativa epidemiologica e dell'organizzazione dei servizi, e l'altro orientato alla ricerca scientifica metodologico-didattica e all'innovazione nel campo dell'inclusione scolastica.



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