Numero 4 del 2025
Titolo: ATTUALITÀ - DanceAbility: danzare oltre
Autore: Susanna Odevaine
Articolo:
29 aprile Giornata Internazionale della danza
Sono molte le forme che la Danza può assumere.
Ogni epoca ha voluto trasmettere i suoi ideali, modellando il corpo a sua immagine e somiglianza, talvolta si è trattato di idealizzare il distacco dalle questioni terrene, altre volte invece è emerso un forte bisogno di radicamento.
Ogni corpo ha danzato il suo tempo.
In Occidente, la Danza della seconda metà del Novecento ha cercato di liberarsi da vecchi modelli, dando vita a molte attività di ricerca sul movimento. I danzatori sono usciti dai teatri e hanno iniziato a danzare oltre. Sono nate tantissime realtà sperimentali, in cui danzare ovunque ha significato anche danzare con chiunque.
La DanceAbility nasce negli anni Ottanta negli Stati Uniti, in seno alle pratiche della Contact Improvisation, il termine DanceAbility fu adottato per la prima volta nel 1989 da Alito Alessi e Karen Nelson. Il fondatore del metodo, Alito Alessi, era ed è tutt'ora coreografo della Joint Force Dance Company, una compagnia di danzatori con diverse abilità.
Uno degli obiettivi fondamentali che si è posto Alito Alessi è stato creare un nuovo modo di fare comunità attraverso l'arte dell'improvvisazione danzata e della composizione istantanea. Le diverse capacità mentali e gli infiniti modi, tutti unici, di stare al mondo non rappresentano un problema. Il vero problema è quando le persone si isolano e si giudicano, separandosi l'una dall'altra. La vera questione, dunque, è come riuscire a non isolare se stessi e gli altri.
La Danza di cui si fa esperienze nei laboratori di DanceAbility è innanzitutto silenzio della parola. È il corpo che riprende il suo spazio e lo muove. Il corpo che cerca di raggiungere gli altri, percorrendo le distanze e i vuoti che ci separarono. Ciò che accade si realizza in quel momento, con quelle persone, tutte diversamente simili, ogni momento è unico, come ognuno di noi.
Si tratta di improvvisazione perché non è possibile prepararsi all'incontro con l'ignoto. Ognuno impara dagli altri, ognuno si fa conoscere e delinea i propri confini, laddove può e vuole essere trovato. L'improvvisazione danzata, si costruisce attraverso ciò che le persone presenti in un determinato contesto possono e scelgono di fare.
La metodologia si basa sul principio che ogni persona può esprimersi attraverso il movimento e che i parametri di ogni azione sono relativi e dipendono dalle capacità specifiche di ogni corpo. Veloce o lento non sono misure assolute.
Lo stesso vale per quanto riguarda lo spazio. Pensiamo a qualcuno che misura due metri d'altezza, la sua percezione del livello basso, non sarà la stessa di quella di un bambino. Il proprio modo di abitare il corpo e la qualità della propria mobilità, darà significato al modo d'intendere anche il concetto di distanza.
Per affrontare la complessità di questa prospettiva, aperta ad accogliere ogni diversità, la DanceAbility offre alcune chiavi fondamentali di osservazione e preziosi strumenti di inclusione, utili a garantire l'accesso alle informazioni, che vengono introdotte durante la formulazione delle proposte pratiche.
All'inizio di ogni nuovo laboratorio il DanceAbility Teacher va incontro alle persone che entrano nello studio, si presenta ad ognuno e cerca di acquisire informazioni per organizzare il materiale di lavoro.
Le prime domande che si pone sono: questa persona comprende la nozione di causa effetto? Può orientarsi e spostarsi autonomamente con la sua sedia a rotelle? Questa persona ha un deficit uditivo? Vede?
L'insieme di esercizi del metodo è come un caleidoscopio: ogni proposta può essere modulata e articolata in base alle caratteristiche specifiche di ogni gruppo.
L'interazione tra i presenti si realizza danzando.
Le stesse indicazioni vengono date a tutti i partecipanti sulla base delle possibilità comuni.
Immaginiamo un esercizio in cui un trio improvvisa, giocando con la regola del fermarsi insieme, trovando un tempo di immobilità condiviso, per poi riprendere a danzare ciascuno con la propria dinamica. In questo caso i dati necessari alla realizzazione dell'esercizio derivano principalmente dallo sguardo che ogni membro del trio posa sugli altri. La vista è il principale strumento di raccolta delle variabili.
Ipotizzando ora che nel gruppo ci sia una persona cieca le proposte verranno formulate utilizzando anche altri canali sensoriali oltre la vista: il tatto, la voce, la cinestesia.
Per esempio introducendo il contatto come strumento di relazione tutti potranno sentire, con una parte del corpo, se qualcuno si ferma, rallenta o accelera, il proprio movimento. In un'improvvisazione analoga la circolazione dell'informazione potrebbe invece essere, per esempio, affidata al suono.
La DanceAbility offre un largo spettro di possibili declinazioni di ogni esercizio.
Il DanceAbility Teacher prende in considerazione ciò che vede, per creare, in ogni specifica circostanza, la progressione del laboratorio, fidandosi del proprio intuito e della propria sensibilità supportato dall'ampia gamma di articolazioni del metodo.
Ogni improvvisazione può sfidare le capacità di un danzatore professionista tanto quanto quelle di una persona che non ha esperienza. Le abilità diverse amplificano i livelli di complessità messi in gioco.
BOX
I principi della DanceAbility
La sfida per tutti è determinata dalle condizioni per poter danzare insieme, che la DanceAbility riassume in quattro principi fondamentali: Sensation, Relation, Time, Design.
Sensazione (Sensation), è la percezione consapevole del proprio corpo in azione. Sentire tutte le parti di sé internamente, includendo tutto ciò che giunge dall'ambiente attraverso i sensi.
Nell'ambiente ci sono anche gli altri, quindi percepire se stessi e l'ambiente simultaneamente si trasforma in un atto consapevole in cui il Mover costruisce delle relazioni e opera delle scelte, qualsiasi esse siano (Relation). Durante questo processo, la dinamica, ovvero la qualità del movimento espressa attraverso il rapporto con il tempo (Time), assume valore e significato e genera un nuovo senso di comunità.
Quando le persone si esercitano nelle pratiche di improvvisazione, tenendo conto delle proprie sensazioni corporee mentre interagiscono con quanto sta accadendo nell'ambiente, il movimento del gruppo nello spazio si armonizza.
La combinazione delle tre componenti Sensazione - Relazione - Tempo, crea il "Disegno" (Design), un'intelligenza collettiva che si auto organizza nello spazio con una propria poetica.
Ognuno si esprime per ciò che è, tutte le scelte vengono considerate e accettate nella danza d'insieme che scaturisce in modo speciale, dall'unicità di tutti.