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Corriere dei Ciechi

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Numero 6 del 2025

Titolo: ATTUALITÀ- Una raccolta differenziata senza differenze

Autore: Emilio Bianco


Articolo:
di Emilio Bianco - La Nuova Ecologia

5 Giugno Giornata Mondiale dell'Ambiente per una sostenibilità davvero inclusiva

Istituita nel 1974, la Giornata Mondiale dell'Ambiente viene celebrata proprio il 5 giugno di ogni anno, con l'intento di mantenere alta l'attenzione sui problemi che affliggono il Pianeta. Il tema di quest'anno è l'inquinamento da plastica, un problema conosciuto da decenni, ma che solo da qualche anno è entrato con forza nel dibattito pubblico con provvedimenti ed azioni ad ogni livello, dal singolo individuo alle istituzioni sovranazionali. Conosciamo un po' tutti le "previsioni" della Ellen MacArthur Foundation, vera e propria istituzione in materia, che nel 2050 ci sarà più plastica che pesci nel mare o delle spaventose dimensioni che hanno raggiunto le "isole di plastica", eppure facciamo ancora molta fatica ad abbandonare vecchie e consolidate abitudini.
La gestione dei rifiuti, infatti, a prescindere da coloro che lavorano nel settore, è qualcosa che riguarda tutti noi. Il cittadino è senza dubbio il primo "operatore" ad attivarsi lungo la filiera, a cominciare dalle scelte che fa in sede di acquisto fino al momento di dover conferire separatamente ciò che ormai considera rifiuto: un ruolo fondamentale e imprescindibile per poter avviare i nostri scarti al trattamento corretto e poterli così reinserire nel sistema produttivo. Purtroppo, come spesso accade, il sistema di gestione per come lo conosciamo è difficilmente alla portata di tutti, alcune fasce di popolazione come, ad esempio, le persone non vedenti o ipovedenti. Proprio l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI), tramite un comunicato del suo Presidente Mario Barbuto, sottolinea come persistano grosse criticità per chi non vede, con contenitori di diverso colore ma dalla forma uguale, riconoscibili sì (anche se con difficoltà) per le persone ipovedenti, ma non dai non vedenti. Altro problema è rappresentato dal ritiro del contenitore quando questo viene lasciato nelle adiacenze del luogo di raccolta e dai contenitori condominiali che spesso vengono spostati con tutte le difficoltà che ciò comporta per chi non vede. Altro tasto dolente è rappresentato dai calendari di raccolta, anche quelli digitali, che spesso non sono accessibili.
In un Paese civile queste situazioni non dovrebbero venirsi a creare. Tutti i cittadini devono avere tutti gli strumenti necessari per partecipare alla vita del proprio Comune a prescindere dalla propria condizione. E se il buon senso non bastasse, persino la normativa comunitaria lo impone: la Direttiva UE 2019/882 (recepita dal nostro Paese nel 2022) “promuove la piena ed effettiva parità di partecipazione migliorando l'accesso ai prodotti e servizi generici che grazie alla loro progettazione iniziale o al loro successivo adattamento rispondono alle esigenze specifiche delle persone con disabilità”.
Le soluzioni esistono e, come si può ben immaginare, non richiedono grossi cambiamenti al sistema. In Italia, diverse città hanno iniziato ad implementare soluzioni per rendere la raccolta differenziata più accessibile alle persone non vedenti e ipovedenti: a Genova, ad esempio, nel 2023 è nato il progetto Disabilità visiva e la raccolta differenziata che prevede supporti tattili tondi di 10 cm di diametro, con lettere in rilievo e in Braille che indicano la tipologia di rifiuto sui cassonetti delle ecoisole smart. A Lecco è stato attivato un servizio di assistenza da remoto dove gli utenti possono ricevere assistenza telefonica da un operatore, a Messina sono stati distribuiti 600 kit di mastelli con codice Braille, iniziative simili sono state intraprese a Mantova e Forlì.
"Leaving no one behind" (Non lasciare indietro nessuno) è uno dei principi cardine di tutta l'Agenda 2030 e degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) ed è un fondamento che dovrebbe guidare la nostra azione quotidiana. Non possiamo, quindi, accettare di avere delle fasce di popolazione che non siano messe in condizione di poter fare nel migliore dei modi (nonché nella maniera prescritta dalla normativa) una delle azioni più basilari della giornata, come gettare correttamente i rifiuti. C'è ancora molto da fare, ma passo dopo passo dobbiamo lavorare per una maggiore inclusività e autonomia per le persone con disabilità, permettendo loro di partecipare attivamente alla raccolta differenziata e alla tutela dell'ambiente.

Dalla Conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente (1972) ad oggi
"L'uomo ha un diritto fondamentale alla libertà, all'eguaglianza e a condizioni di vita soddisfacenti, in un ambiente che gli consenta di vivere nella dignità e nel benessere, ed è altamente responsabile della protezione e del miglioramento dell'ambiente davanti alle generazioni future".
"Le risorse naturali della Terra, ivi incluse l'aria, l'acqua, la flora, la fauna e particolarmente il sistema ecologico naturale, devono essere salvaguardate a beneficio delle generazioni presenti e future".
Le due frasi sopra citate sono i primi due principi enunciati nella Dichiarazione di Stoccolma, un documento nato durante i lavori della Conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente umano tenutasi proprio nella capitale scandinava tra il 5 e il 16 giugno 1972. Sono solo due dei ventisei principi facenti parte del documento e ci restituiscono una visione ancora troppo antropocentrica, dove il Pianeta esiste in funzione delle necessità dell'essere umano ma, dopo due Guerre Mondiali, con totalitarismi che ancora soggiogano intere nazioni, in piena Guerra Fredda e con la crisi petrolifera alle porte, mettere al centro l'ambiente e l'importanza che riveste nelle vite di tutti noi è quantomeno rivoluzionario. In seno alla conferenza prende vita l'UNEP, il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente, fondamentale organo dell'ONU nato per la salvaguardia dell'ambiente e per il contrasto alla crisi climatica. Non dimentichiamo, inoltre, che il 1972 è anche l'anno del Rapporto sui limiti dello sviluppo voluto dal Club di Roma dove una volta per tutte si sancisce che la Terra e le sue risorse non sono eterne, anzi! E noi, come suoi custodi, siamo tenuti a preservarle nel migliore dei modi.



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