Logo dell'UIC Logo TUV

Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere dei Ciechi

torna alla visualizzazione del numero 6 del Corriere dei Ciechi

Numero 6 del 2025

Titolo: ARTE E CULTURA- Il metodo "non metodo" di Augusto Romagnoli

Autore: Elisabetta Ragonesi


Articolo:
Un Convegno celebra il centenario della fondazione dell'omonimo Istituto

Si è svolto nelle giornate del 21 e 22 maggio 2025 il Convegno internazionale dal titolo: "La Regia Scuola di Metodo per insegnanti e maestri istitutori dei ciechi (1925-2025)", organizzato dall'Istituto Statale "Augusto Romagnoli" e dal Dipartimento di Scienze della Formazione dell'Università degli Studi "Roma Tre", in collaborazione con l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, e con il patrocinio della Società Italiana di Pedagogia Speciale (SIPeS) e del Ministero dell'Istruzione e del Merito. L'evento, tenutosi all'interno della ex palestra dell'Istituito Romagnoli, ha inteso celebrare il centenario della fondazione della Regia Scuola di Metodo, non solo ripercorrendo le tappe storiche di un progetto che Augusto Romagnoli ha perseguito in veste di direttore della struttura fino al 1946, anno della sua scomparsa, ma anche analizzando il lascito del suo fondatore, la cui visione avanguardistica risulta per molti aspetti moderna ancora oggi. Parafrasando le parole del Presidente Nazionale dell'UICI Mario Barbuto, che è intervenuto ad apertura dei lavori per un saluto istituzionale: il senso della celebrazione di questo centenario non sta tanto nel prendere atto del tempo che è trascorso quanto, piuttosto, nel riflettere sul significato di quella esperienza educativa, utilizzandola per indirizzare le azioni future.
Tra gli interventi dei relatori che si sono susseguiti nel corso della prima giornata: l'excursus storico della prof.ssa Vanessa Roghi, ricercatrice esperta di Storia della scuola, dal titolo "Il contesto storico, pedagogico e politico-culturale alla nascita della Regia Scuola di Metodo"; il contributo del prof. Stefano Salmieri, dell'Università degli Studi di Enna "Kore", dal titolo "Augusto Romagnoli, tra educazione emendatrice e formazione emancipatrice: la svolta del 1925", sul cambio di paradigma epistemologico che la Scuola di Metodo ha rappresentato; la presentazione, dal titolo "Dentro la scuola di metodo", delle docenti dell'Istituto Statale "Augusto Romagnoli", Angela Lucinio e Gilda Barone, che hanno ricordato lo spirito pioneristico del fondatore, illustrando i tratti della sua personalità poliedrica e citando alcune sue dichiarazioni, in particolare quella in cui definiva il suo metodo un "non metodo". Romagnoli, infatti, pur senza abdicare al necessario rigore scientifico, riteneva che occorresse comprendere le esigenze individuali delle persone non vedenti, adattando di volta in volta le strategie metodologiche alla situazione particolare. Un approccio che si potrebbe definire maieutico, in cui la conoscenza dei ciechi non è aprioristica o circoscritta alla disabilità, ma scaturisce dall'osservazione costante e rigorosa di ciascuno e del suo modo originale di rapportarsi alla realtà circostante: la difficoltà principale dell'educazione dei ciechi è il non conoscerli bene, scriveva Romagnoli nella sua prefazione a Ragazzi ciechi (1924).
L'immagine che di questo educatore e filosofo è andata via via delineandosi nel corso del Convegno è, in sostanza, quella di uomo dotato di grande coraggio, determinato a ribaltare l'approccio assistenzialistico nei confronti dei ciechi, per abbracciare un modo nuovo di concepire la loro formazione, ispirato alla filosofia froebeliana, soprattutto per quel che riguarda l'enfasi data al gioco, all'attività fisica e all'esplorazione aptica. Da segnalare, in tal senso, l'interessante esposizione, allestita in un edificio adiacente alla sala del Convegno, del materiale didattico utilizzato dagli alunni ciechi della Scuola Regia e delle straordinarie foto a corredo, che confermano l'approccio metodologico innovativo e inclusivo dell'istituto, trattandosi di strumenti ancora oggi considerati fondamentali per l'esplorazione tattile e lo sviluppo della motricità fine nella prima infanzia.
Nel corso della stessa mattinata, gli interventi degli ospiti internazionali, il dott. Stéphane Gaillard dell'Istituto Nazionale dei ciechi di Parigi "Louis Braille" e le professoresse Maria Helena Mezquita e Rosario Quelhas dell'Università di Castelo Branco, in Portogallo, hanno tracciato un quadro dell'evoluzione storica riguardante l'educazione dei ciechi nei rispettivi Paesi, fornendo indicazioni sui percorsi intrapresi a livello istituzionale che puntano a una realizzazione in toto delle persone non vedenti.
La seconda giornata del Convegno è stata dedicata a una tavola rotonda a cui hanno partecipato i Direttori dei corsi di Specializzazione per le attività di sostegno di alcune università. L'incontro si è focalizzato sull'importanza rivestita, all'interno dei corsi, dall'insegnamento e dai laboratori sulle disabilità sensoriali visive, con l'obiettivo di ricercare un equilibrio tra una formazione iperspecialistica e una a carattere più generalista per i futuri docenti di sostegno. Nel pomeriggio, la conclusione dei lavori, con una disamina delle buone pratiche attualmente applicate nelle scuole e l'augurio che la ricerca nel campo della formazione delle persone non vedenti faccia tesoro dell'importante lascito di Augusto Romagnoli, continuando a puntare alla conquista di una vita normale per tutti i ciechi, nessuno escluso.



Torna alla pagina iniziale della consultazione delle riviste

Oppure effettua una ricerca per:


Scelta Rapida