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Kaleîdos

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Numero 16 del 2025

Titolo: Perché esibire la moglie su Facebook?

Autore: Gaia Giorgetti


Articolo:
(da «F» n. 35-2025)
Più di 30 mila uomini nel gruppo «Mia Moglie», ora chiuso: molti postavano foto intime delle compagne, spesso a loro insaputa, gli altri le insozzavano di commenti volgari. Perché i maschi continuano a esibirci? È legale? E come possiamo impedirlo?
Guido Scorza
Giurista e avvocato, componente del Collegio del Garante per la privacy e la protezione dei dati personali.
L'esibizionismo in sé non è reato: postare senza consenso sì
Pubblicare foto senza consenso è illegale di per sé, nel caso specifico del gruppo Facebook sarà la Polizia Postale a individuare per quali reati.
D. Quali leggi sono state violate?
R. L'esibizionismo machista purtroppo non basta a configurare il reato di violenza sessuale, che presuppone foto di contenuto esplicito e senza consenso. Gli utenti e gli amministratori del gruppo potrebbero però aver violato la legge sul revenge porn, che punisce la pubblicazione di immagini o video sessuali non consensuali, ed essere puniti per il reato d'istigazione.
D. Possibile che in migliaia agissero indisturbati dal 2018?
R. Probabilmente in quel gruppo non sono transitate immagini di nudi integrali che Meta avrebbe bloccato.
D. Online anche l'intimità di Stefano De Martino, rubata dalle videocamere di casa. Rischiamo tutti?
R. Sì, per un mix di fattori: i sistemi di videosorveglianza si comprano su Amazon, spesso li montiamo senza cambiare password e li piazziamo anche in camera, ignari che le nostre immagini possono essere rivendute alle piattaforme porno: almeno 60 mila telecamere italiane sono state violate. Abbiamo aperto un'istruttoria.
D. Come difendersi?
R. Se non si vuole rinunciare alle telecamere fai da te, almeno accertarsi di cambiare password e scegliere bene che cosa inquadrare.
Maura Gancitano
scrittrice e filosofa, attivista e fondatrice di Tlon (scuola di filosofia, casa editrice e teatro). Ha scritto «Erotica dei sentimenti. Per una nuova educazione sentimentale» (Einaudi).
Non è ignoranza: manca l'educazione sentimentale
Per molti, troppi uomini esibire le compagne significa rafforzare il proprio status in un cerchio di pari. È un atto di potere: la persona che viene esibita diventa un «oggetto» di cui vantarsi, in grado di suscitare invidia. L'assenza di consenso rende tutto ancora più intrigante.
D. Fra gli oltre 30 mila utenti, uomini culturalmente e socialmente elevati: com'è possibile?
R. Non è una questione di «ignoranza». Piuttosto di mancanza di educazione sentimentale e di comprensione delle basi del rispetto e del consenso. Il problema è che chi partecipa a queste violenze o non è consapevole di ciò che fa o non ha intenzione di cambiare. Dovrebbero essere gli uomini a capire quanto sia sbagliato.
D. Un uomo su cinque guarda siti porno sullo smartphone.
R. Non demonizzo la pornografia di per sé, ma i contenuti diffusi sono spesso rubati, raggiungono bambini sempre più piccoli e contribuiscono a creare già prima dell'adolescenza un immaginario erotico in cui l'uomo ha potere e dominio. La mancanza di consenso femminile per gli uomini non solo non è un problema, ma diventa eccitante. Il consumo di pornografia può essere letto come difficoltà maschile a raccontare il proprio desiderio, ma anche le proprie fantasie e paure. Ancora una volta, è una carenza di educazione sentimentale.
Gaia Giorgetti



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