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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere Braille

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Numero 34 del 2025

Titolo: Progetto Gioia

Autore: Rosa Maria Bianco


Articolo:
Case vacanza all'insegna di Giovani Impegno Occupazione Inclusione Accoglienza
Dare risposte concrete ai bisogni delle persone con disabilità e migliorare la loro qualità della vita promuovendo l'autonomia e l'accessibilità, è fondamentale per creare una società più inclusiva e consapevole delle diversità e, dunque, anche più felice. Forse è per questo che è venuto naturale chiamare questo progetto Gioia, acronimo per Giovani Impegno Occupazione Inclusione Accoglienza, proprio i principi che l'hanno ispirato. Promosso dall'Ambasciata dell'Ordine di Malta presso la Santa Sede, ideato e gestito in collaborazione con la Cooperativa Sociale Integrata Diversa Arte arl onlus che vanta una lunga esperienza nell'ambito della disabilità, il progetto rappresenta un'importante esperienza innovativa con un forte impatto sociale. L'idea ha permesso di creare, in una palazzina del quartiere Ostiense a Roma, due strutture ricettive accessibili per turisti e pellegrini del Giubileo gestite da giovani con disabilità e due appartamenti dedicati a percorsi di autonomia abitativa dove piccoli gruppi di ragazze/i con disabilità hanno la possibilità di sperimentare convivenza e autonomia al di fuori del proprio nucleo familiare. Strutture ricettive e appartamenti, di proprietà del Gran Priorato di Roma dell'Ordine di Malta che li ha generosamente messi a disposizione, sono stati ristrutturati secondo i principi dell'accessibilità, senza barriere architettoniche. Sono così fruibili anche a turisti e famiglie con bisogni speciali, per consentire loro di godere di una vacanza che rispetti le proprie esigenze senza dover rinunciare al piacere di viaggiare e dove anche i familiari possano trovare un ambiente confortevole. Il progetto va così incontro a due esigenze entrambe all'insegna di accoglienza e inclusione: permettere anche a persone con disabilità di soggiornare a Roma dove sono molto poche le case attrezzate per loro, e favorire l'ingresso dei giovani disabili nel mondo del lavoro. Infatti i ragazzi che gestiscono le strutture, seguiti e supportati da tutor qualificati, hanno da svolgere diverse mansioni. Organizzare le prenotazioni, accogliere le persone, pulire e preparare le camere e gli ambienti, tutte attività che offrono la possibilità di sperimentarsi e acquisire competenze utili per un inserimento nel mondo del lavoro in un settore, quello turistico, sempre più in espansione. Questo percorso di avviamento professionale e di indipendenza personale prevede che, una volta terminata la formazione dei primi partecipanti, altri possano sostituirli in un circolo virtuoso che permetterà di formare e trovare un lavoro a tanti giovani. Invece, i ragazzi che risiedono a Casa Gioia, possono sperimentare l'autonomia abitativa in un luogo dove, imparare a «fare da soli»: cucinare, fare la spesa, usare una lavatrice, condividere e stare insieme, il tutto gradualmente e nel rispetto dei tempi e delle esigenze di ognuno.
Il progetto, oltre a rappresentare un'iniziativa sociale che offre opportunità di acquisire e migliorare le abilità lavorative, domestiche e relazionali, sfida anche il paradigma tradizionale che sono le persone con disabilità ad essere bisognose di assistenza. Attraverso la gestione delle case vacanza, infatti, sono proprio loro ad offrire un servizio, a prendersi cura degli ospiti e a diventare così protagonisti attivi. Questa interazione arricchisce l'esperienza di tutti, permettendo ai visitatori di conoscere e apprezzare le diverse realtà in un ambiente di scambio e apprendimento reciproco, dove ognuno ha l'opportunità di contribuire e beneficiare della ricchezza delle esperienze condivise.
Gioia si sostiene grazie ai finanziamenti di privati e con i ricavi delle strutture ricettive, con un investimento importante non solo da un punto di vista economico, ma anche emotivo, perché i ragazzi sapranno in questo modo che su di loro si ripongono speranze, fiducia e prospettive di un futuro di autonomia. Il progetto, per il suo aspetto innovativo e con il giusto supporto, ha il potenziale e l'ambizione di diventare un modello replicabile in altre realtà perché è la dimostrazione che è possibile portare al centro le periferie, quelle urbanistiche e quelle esistenziali, luoghi e persone che troppo spesso sono considerate ai margini della società.
I ragazzi di Progetto Gioia raccontano la loro esperienza
«Per me è la prima volta che mi allontano da casa e questa esperienza, sono sicuro, mi farà diventare più autonomo e più sicuro per il giorno che andrò via di casa. Sto imparando a fare la lavatrice e anche tante altre cose senza scoraggiarmi». (Andrea)
«Le case vacanza sono molto belle e siamo pronti ad imparare per accogliere gli ospiti. Per me è la prima volta, è tutto molto nuovo ma sono sicuro che con l'aiuto dei tutor sarà una bella esperienza che mi insegnerà molto anche se so che dovrò impegnarmi molto». (Federico)
«Sono molto felice di stare qui con tutti loro che sono miei amici perché siamo un gruppo forte ed è un'esperienza che ci farà crescere. Possiamo mettere alla prova le nostre capacità e imparare nuove cose». (Marco)
«Stare fuori casa da soli per me è una novità che mi ha riempito di gioia. La prima volta che ho dormito con Giulia siamo state davvero brave a condividere gli spazi. Mi sto impegnando tanto e ho anche lavato i pavimenti della camera che ti ci puoi specchiare!». (Giulia)
«Il mio desiderio più grande è imparare a cucinare, a superare le mie difficoltà e a fare le cose in sicurezza. Ogni volta torno a casa con in mente tutte le cose che ho imparato qui insieme agli altri. È bello anche organizzare le uscite, fare le passeggiate e andare a cena fuori». (Pietro)
Per ulteriori informazioni e contatti vi preghiamo di scrivere a:
progettogioia01@gmail.com e faremo del nostro meglio per rispondere alle vostre richieste.
Rosa Maria Bianco
Psicologa Psicoterapeuta
Presidente Cooperativa Sociale Integrata Diversa Arte onlus



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