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Corriere dei Ciechi

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Numero 2 del 2001

Titolo: L’arte sinestetica

Autore: Bruno Bertucci


Articolo:
Rapporto pittura e musica.

A colloquio con Daniela Bruni

di BRUNO BERTUCCI

L’arte sinestetica è un progetto partito nel 1992, dall’Università di Salerno, con il Professor Costa, e approdato all’Università di Roma, con il Professore Ruggieri e le ricercatrici del C.N.R., Mariapaola Graziani ed Alessandra D’Ippolito, quindi al Politecnico di Milano, con il Professor Gaglioti, in una giornata di convegno, cui è intervenuto il maestro Accardo, sul tema del rapporto tra pittura e musica, ed altre personalità, che hanno illustrato le loro esperienze in merito al rapporto tra colore, pittura e musica. Questo ed altri concetti riguardanti l’arte sinestetica mi sono stati illustrati da Daniela Bruni, impegnata in prima linea quale musicista ed artista visiva.



D. Che rapporto c’è fra pittura e musica e come può essere percepito da un non vedente?

R. È frequenziale. Ci sono dei valori, delle grandezze che si equivalgono per quanto riguarda il colore, che è uno spettro, mentre, per quanto riguarda i suoni, abbiamo queste fasce d’insieme, di sonorità che si accavallano e si comprimono. Secondo me potrebbe essere importante per un non vedente, rispetto ad una persona che ha la percezione dei colori, lo spessore che viene rappresentato, la macchia di colore e come essa viene predisposta. Tale percezione può avvenire attraverso il tatto, organo sostitutivo della vista. Tuttavia, mi sto accorgendo che anche attraverso Internet è stato condotto uno studio, che può interessare la sinestesia, per migliorare l’utilizzo della percezione individuale, che, per il vedente, non è solo la vista, la cui predominanza ha portato ad aberrazioni, valorizzazioni insulse, mistificazioni attraverso l’iconografia, mentre, per i non vedenti, ci può essere un recupero di altre dimensioni.

D. A proposito, qual’è l’indirizzo di questo sito, ed è un sito soltanto grafico o vi si possono leggere dei testi?

R. L’indirizzo è: www.programmaitalia.com/sinestesiacartesinestetica. Ancora ci dobbiamo attrezzare per una navigazione acustica del nostro sito, ma si può pensare di farlo.

D. Parlando più propriamente di sinestesia?

R. Il concetto di arte sinestetica è visto nel contesto di un’indagine filosofica su quello che potrebbe essere un nuovo prodotto delle arti, soprattutto in rapporto alle nuove tecnologie. Siamo partiti da una maniera tradizionale di realizzare un quadro, tracciando delle macchie di colore; questi procedimenti potrebbero essere eseguiti anche con l’ausilio delle nuove tecnologie, pensiamo, ad esempio, ai sistemi di collegamento interfaccia, nei quali l’uomo è collegato con le sue estremità ad un computer, e ci sono programmi che decodificano i suoi movimenti in tonalità che si possono predeterminare. Questi primi studi sull’arte sinestetica sono stati impostati in maniera del tutto tradizionale; un performer, che capisca il linguaggio dei suoni, poiché non sono indifferenti le grammatiche espresse dalle varie forme musicali, può utilizzare una tecnologia semplicissima, che è quella dei pennelli e dei barattoli di colore, in simultanea rispetto all’esecuzione, che può essere un’esecuzione sia di musiche registrate che dal vivo. In questo caso, sarà importantissima la relazione tra il musicista che segue la sua emotività e le segnaletiche espresse attraverso la sua forma di suono al performer che traccia su tela.

D. Ci sono dei progetti in ambito universitario, per quanto riguarda questa materia poco conosciuta?

R.: Nella facoltà di Psicologia dell’Università "La Sapienza" di Roma, il Professor Vezio Ruggieri sta seguendo un progetto che mira a studiare i movimenti degli artisti durante la loro pratica esecutiva, ed è stato notato come il performer di arte sinestetica attui una danza mentre dipinge, come un direttore d’orchestra che attua quel gesto. Ad Amburgo, una ragazza tedesca, Lilly Kornmacher, sta preparando una tesi sull’arte sinestetica con la facoltà di musicologia, e lei stessa ci sta fornendo dati sui centri di ricerca. Inoltre, a Milano, una studentessa, Annarosa Zucca, sta studiando le possibilità di un museo attrezzato secondo i principi sinestetici, e si laureerà come designer con la professoressa Gabriella Belotti. Un altro gruppo che utilizza le tecnologie abbinate alla sinestesia è, invece, quello del Cnuce C.N.R. di Pisa, sotto la guida del Professor Lionello Tarabella; con lui lavora l’artista Marco Cardini, che utilizza collegamenti macchina-corpo. Ma il vero problema delle nuove tecnologie è che bisogna avere dei laboratori e centri di ricerca che mettano a disposizione queste macchine.

D. A suo avviso, il non vedente percepisce questi colori in astratto, oppure hanno una loro concretezza?

R. Ho riflettuto molto sull’immediatezza dell’astrazione ed il suo quasi automatismo, riflessioni già di Schonberg e Kandinskij sulle potenzialità, le emotività espresse da quei suoni e colori puri, nonché dalle linee che si creavano. Nel corso di un programma della Comunità Europea,



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