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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere dei Ciechi

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Numero 2 del 2001

Titolo: Z, come zanzara

Autore: Marco Guizzi


Articolo:
L’insetto è piccolo ma, a volte, la paura è grande

di MARCO GUIZZI

Chi ha il piacere di viaggiare in alcuni paesi asiatici, africani ovvero in alcune isolette tropicali, potrà notare come spesso nelle camere da letto vi siano vistosi tendaggi e paramenti per impedire alle zanzare di raggiungere i malcapitati dormienti.

Capire il perché di questo terrore per le zanzare è piuttosto semplice: questi minuscoli insetti con la loro fastidiosa puntura possono provocare, oltre al ponfo pruriginoso che a noi occidentali dà tanta pena, la malaria. Tale malattia, che si calcola mieta circa 2 milioni di vite ogni anno nel mondo, è ed è stata al centro delle politiche di bonifica e disinfestazione da parte di tutti i più importanti organismi internazionali. È utile capire come, un essere così piccolo possa costituire la causa di una patologia così grave.

Febbre alta

È noto che il germe responsabile della malattia, il plasmodio, si sviluppa nella zanzara, per cui, quando le femmine pungono la cute dell’uomo per succhiare il sangue, inoculano una quantità variabile di parassita che, attraverso il circolo ematico, raggiunge il fegato. Qui si riproduce e si trasforma in parassiti leggermente diversi che possono inserirsi all’interno dei globuli rossi - quelle piccole cellule che trasportano l’ossigeno ai tessuti. Nei globuli si riproducono ulteriormente e li fanno esplodere. E proprio l’esplosione è causa della febbre, talora elevatissima, della malaria.

Romanzi e film

Questa febbre ha caratteristiche sue proprie, in quanto il plasmodio si riproduce all’interno delle cellule ematiche a varie velocità: tre, o quattro giorni. È chiaro che una infezione così grave può, in molti casi essere fatale, perché si bloccano le funzioni del fegato e dei reni: organi "laboratorio chimico" e filtro del corpo umano. Data la sua grave evoluzione e contagiosità la malaria è stata spesso ispiratrice di romanzi e film. E pensare che per prevenirla è quasi sempre sufficiente usare pastiglie a base di un derivato del chinino, che noi consumiamo abbondantemente con le bevande gassate, tipo il chinotto.



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