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Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS - APS

 

Corriere Braille

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Numero 40 del 2019

Titolo: Un compagno di libertà

Autore: Elena Ferroni


Articolo:
Il prossimo 16 ottobre e nei giorni vicini a questa data, come accade ormai da tredici anni, in molte città d'Italia saranno organizzati numerosi eventi promossi dall'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (Uici) per festeggiare il cane guida e ricordare alla cittadinanza i diritti del team composto dalla persona cieca insieme al suo cane.
Possiamo ipotizzare che la maggior parte di noi, per esperienza diretta o indiretta, sappia che cosa vuol dire avere in casa un animale da compagnia ed in particolare un cane: si tratta di un essere vivente che cresce con noi, di cui ci si prende cura ogni giorno assicurandogli cibo, acqua, coccole ed uscite per i suoi bisogni fisiologici, che ci riempie di saluti festosi ed allegria ad ogni nostro rientro, che gioca con noi e che infine lascia un vuoto immenso quando la sua vita finisce.
Ebbene, un cane educato al compito di guida per una persona cieca è tutto quanto accennato sopra, ma con alcune aggiunte assolutamente peculiari che è doveroso almeno provare a descrivere.
Un futuro cane guida, tranne rari casi in cui sia cresciuto proprio dalla persona cieca e fatto addestrare privatamente, viene donato o acquistato da allevamenti o spesso addirittura nasce già presso le scuole di addestramento presenti sul nostro territorio nazionale. Dopo lo svezzamento il cucciolo viene poi accolto in una famiglia affidataria che a titolo volontario lo terrà con sé per un anno, abituandolo al contesto domestico ed urbano, all'utilizzo del guinzaglio e all'interazione con gli esseri umani e con gli altri animali.
Trascorso questo fondamentale periodo di socializzazione in cui le famiglie affidatarie sono supportate e seguite con rientri mensili del cucciolo al centro di addestramento per monitorarne la crescita, il cane tornerà definitivamente presso il luogo in cui sarà formato e verrà sottoposto a tutte le indagini mediche e comportamentali che consentano di escludere problemi di salute o caratteriali che ne precludano l'inserimento nel successivo tempo di addestramento.
Se il cane risulterà dunque idoneo, attraverso il lavoro quotidiano con un educatore cinofilo specializzato, sarà in grado dopo circa 6-8 mesi di svolgere il prezioso e delicato compito di guida per ciechi. Siamo quindi giunti ad avere di fronte a noi un cane di circa un anno e mezzo pronto per il suo futuro lavoro.
Eccoci allora al delicato momento in cui gli addestratori della scuola compiono la magia dell'abbinamento, quel cane è proprio adatto per quella persona che è nella lista di assegnazione. Così arriva la chiamata per l'individuo non vedente a recarsi alla scuola ed ha inizio il cammino di affiancamento generalmente della durata di due settimane, al termine del quale si completerà il passaggio del cane dall'apprendimento con l'educatore alla messa in atto di quanto l'animale ha imparato insieme alla persona con disabilità visiva. I tempi sono dunque maturi per salutare l'addestratore e fare «finalmente coppia fissa», perché nella casa e nella vita della persona cieca sarà accolto un nuovo amico a quattro zampe.
Lasciando la scuola di addestramento comincia quindi a srotolarsi la quotidianità della persona non vedente con il suo cane guida ed è a questo punto che si rendono forse più evidenti i tratti distintivi di un animale così educato rispetto ad un cane da compagnia: il cane guida, infatti, quando indossa la pettorina con la maniglia a cui la persona cieca avvolge la sua mano per farsi condurre, ha il fondamentale compito di calcolare lo spazio per sé e per chi gli cammina accanto, evitando impatti con ostacoli o rallentando fino a fermarsi se un passaggio è troppo stretto, o quando siamo di fronte ad uno scalino.
Un secondo aspetto caratterizzante il cane guida per ciechi è che questo animale può avere accesso dovunque, mentre svolge il suo compito (Legge n. 37-1974, integrata dalla n. 376-1988 e dalla n. 60-2006). Ne segue perciò che ogni persona non vedente che scelga per il suo movimento di essere affiancata da un cane, lo avrà con sé praticamente in ogni momento della giornata ed in ogni contesto della sua vita: accadrà quindi che un cane varcherà quotidianamente la porta delle scuole secondarie di secondo grado o delle università dove persone cieche studiano o lavorano, entrerà in ospedali, tribunali, uffici, o qualsiasi altro luogo dove l'individuo cieco esercita la sua professione.
Di più, il cane guida sarà spesso la mascotte al supermercato in cui ci si reca a fare la spesa, sui mezzi di trasporto abituali come treni o autobus, perché farà quei percorsi quotidianamente e tutti ne conosceranno il nome, o di un insolito viaggio in aereo, in cui l'amico a quattro zampe salirà a bordo e sarà parte integrante dell'equipaggio ricevendo le coccole di passeggeri ed assistenti di volo.
Neanche nel tempo libero cane e conduttore cieco si separano, ma vivono insieme lo svago ed il riposo della vacanza, così come una sera a cena fuori con gli amici. Il cane guida è spesso l'animale speciale che intenerisce una comunità, che sia il paese, il quartiere, la parrocchia, la palestra, il coro in cui la persona cieca lo inserisce, tanto che non si sa più chi è ad accompagnare chi, tale è la simbiosi che si crea tra uomo e cane, che anche chi li incontra e li vede sempre spostarsi insieme faticherà poi a pensarli come due esseri separati.
Tutti gli animali da compagnia e da lavoro, concludono, diciamo noi troppo presto, la loro vita che generalmente dura molto meno tempo di quella degli uomini. Da quanto però descritto sopra, oltre all'enorme dolore della perdita, potete provare ad immaginare quale possa essere l'eredità che questo compagno di libertà lascia nella memoria e nel cuore di una persona cieca, che grazie a lui ha potuto camminare con sicurezza sulle strade della vita quotidiana.
Magari questo amico a quattro zampe è stato presente acciambellato ai suoi piedi al suo diploma, alla sua laurea, al suo matrimonio o presso il suo luogo di lavoro, al primo giorno di scuola dei figli, avendo il merito non trascurabile di aiutarlo nel movimento necessario a raggiungere ogni giorno i luoghi per conquistare tali traguardi.
Non è inoltre da trascurare anche il segno educativo che un cane guida traccia nella famiglia della persona non vedente e nella sua comunità lavorativa ed abitativa di riferimento, rispetto a pregiudizi e barriere mentali e culturali che vengono spazzate via da un contatto positivo con la disabilità visiva che questo animale permette e facilita.
Per tutto quanto scritto fin qui, risulterà allora assai chiaro perché l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha chiesto ed ottenuto il 16 ottobre del 2006 l'istituzione di una giornata dedicata al cane guida e perché con determinazione ed impegno continua a celebrare questa data ogni anno, in collaborazione con la cittadinanza e le scuole di addestramento.
Nessuno deve dimenticare l'importanza di un tale compagno di vita che mette a disposizione i suoi occhi e la sua attenzione, insieme alle sue zampe, per guidare le persone cieche o gravemente ipovedenti.
Coloro che invece ignorano questa realtà, avranno così un'occasione buona per avvicinarla e provare ad intuire quanto un cane educato al compito di guida per ciechi possa migliorare la qualità della vita di un individuo con disabilità visiva.
L'invito è perciò ad ogni cittadino, grande o piccolo, a partecipare ai numerosi eventi in cui saranno al centro questi nostri amici a quattro zampe, per toccare con mano ciò che è difficile descrivere a parole e che senz'altro si impone con maggiore chiarezza e forza se cogliamo l'occasione per farne diretta esperienza.



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