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U I C - Osservatorio Siti Internet - OSI -

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Relazione

Convegno "Ipovisione ed Informatica"

Roma, 24 Ottobre 2008.

Introduzione:

Per prima cosa ed in linea di massima, dobbiamo tener presente che la scolarità nell'uso dell'informatica da parte dei singoli individui non è di alto livello. Generalmente la gente tende ad usare il computer solo per alcuni scopi, quindi, impara solo le procedure di uso comune,.

Per altro, se ci fosse un approccio più analitico ed approfondito nell'uso del PC da parte delle persone, si eviterebbero molte spiacevoli e noiose interruzioni dello studio, o del lavoro. Da questo atteggiamento non fanno eccezione gli ipovedenti.

In questi ultimi anni, sono nati corsi mirati al fine di colmare questo gap come ad esempio la Patente Europea del Computer ECDL. Purtroppo, la situazione non è migliorata di molto.

Parte prima

Aspetto psicologico e di approccio.

Gli anziani o le persone che hanno perso l’acuità visivi in tarda eta'

Questi soggetti affrontano in maniera traumatica l’apprendimento di questo strumento. Infatti, perdendo spesso l'acuità visiva in tarda età, questi individui devono fare i conti con l'uso di uno strumento che già non usavano o usavano poco, quindi, spesso a loro totalmente sconosciuto. Sicuramente il sostegno della famiglia, coadiuvato dall'assistenza di personale specializzato in riabilitazione visiva e psicologica, ha un ruolo molto importante per queste persone, soprattutto per poter superare le barriere di approccio non solo tecnico che si frappongono tra l’individuo e lo strumento.

I giovani e le persone in età scolare

Per quel che riguarda i giovani, il discorso è molto diverso. Infatti, la famiglia, trovandosi davanti ad un problema così grave, per così dire sconosciuto, dovrebbe essere aiutata ad affrontarlo con l'ausilio del corpo docente. La scuola dovrebbe esercitare un ruolo fondamentale per l'insegnamento e non solo per le materie scolastiche. In particolare, per una persona il cui grado di apprendimento e le tempistiche di quest’ultimo sono direttamente proporzionali alla sua disabilità, i docenti dovrebbero cercare di minimizzare le barriere che si frappongono tra lo studente e l’ambiente circostante, al fine di permettergli un apprendimento ed integrazione paritaria. Quanto affermato in precedenza è di fondamentale importanza per l’apprendimento dell’uso di uno strumento informatico, il quale necessita un grado di conoscenza da parte del ipovedente, prima che esso si possa rivelare di aiuto.

Piccola storia dei sistemi operativi

All’inizio degli anni 80, i sistemi operativi erano di tipo testuale, per intenderci, i comandi al PC venivano impartiti per mezzo di brevi frasi che dovevano essere immesse sempre nello stesso ordine, altrimenti il calcolatore non eseguiva l’ordine da noi impartito.

Il sistema operativo per il mercato consumer si chiamava MS-DOS, quello specificatamente per i grandi sistemi e calcolatori, per altro ancora usato, si chiama Unix.

Più tardi fece la sua apparizione Linux, un sistema operativo di derivazione testuale che attualmente è dotato di una interfaccia grafica che ne facilita alcune funzioni. Questo Sistema Operativo si contraddistingue per la natura libera. Infatti, ognuno che ne abbia le capacità tecniche può implementarlo e migliorarlo.

Con il tempo questi sistemi sono stati sostituiti da quelli di derivazione grafica, grazie ai quali non era più necessario impartire dei comandi, ma era sufficiente cliccare sul simbolo, che ci permetteva e permette di eseguire il comando desiderato.

Vediamo quindi nascere le varie versioni di Windows 95, 98, NT, 2000, XP e Vista e le varie varianti di Macintosh.

Come usano il PC gli ipovedenti

In primo luogo è importante chiarire che gli ipovedenti, utilizzano gli stessi supporti hardware/software usati dalle persone normodotate. Vi sono due approcci. Per alcuni è sufficiente sfruttare le possibilità di personalizzazione che i vari sistemi operativi e versioni offrono, per altri è necessario utilizzare dei software che integrandosi con essi offrono una maggiore personalizzazione dell’ambiente di lavoro.

Tutte le più moderne versioni di Windows hanno la possibilità di personalizzare ogni area: Il tipo di carattere, lo sfondo, le dimensioni delle icone, le dimensioni delle finestre, le dimensioni dei caratteri e dei colori di questi ultimi. Naturalmente, consentono di ottimizzare anche i contrasti in modo tale da poter permettere la lettura e la scrittura.

Grazie anche all’apporto della funzionalità di accesso facilitato, chiamata in Windows Vista "centro di accesso facilitato", gli ipovedenti hanno la possibilità di attivare alcune funzioni molto basilari che possono essere loro di aiuto come, ad esempio, lenti virtuali che ingrandiscono porzioni di schermo.

E' necessario sottolineare che le modifiche dell’ambiente operativo hanno effetto anche nelle varie applicazioni, a patto che, queste ultime, rispettino delle specifiche tecniche, riportate anche dalla legge 04/2004, conosciuta anche come "legge Stanca", che norma l’accessibilità del web e degli applicativi software.

Parte seconda

Gli strumenti assistivi

Panoramica

Sul mercato, esistono due tipologie di strumenti assistivi che si usano per sopperire al deficit visivo di un ipovedente:

  1. Gli ausili che si basano sulla tecnologia ottico elettronica: video ingranditori da tavolo e portatili.
  2. Gli ausili che sfruttano la tecnologia software: ingranditori di schermo software, magnifier.

Compito dello strumento assistivo

Il compito principale delle tecnologie assistive per ipovedenti, è quello di minimizzare o annullare le barriere che si frappongono tra l'utilizzatore e l'ambiente del Sistema Operativo e degli applicativi installati, lasciando invariato l’ambiente operativo sottostante.

Questi ausili permettono, altresì, la personalizzazione mirata dei colori di primo e di secondo piano, correggono alcune aberrazioni circa i colori, i contrasti, la trasparenza, e così via. Inoltre, danno la possibilità di effettuare diversi tipi di ingrandimento, personalizzando non solo il valore dello stesso in senso assoluto, ma ingrandendo porzioni precise di schermo, simulando lenti e righe virtuali.

E' da sottolineare che, con questi strumenti è possibile personalizzare l'uso del puntatore, aggiungendo dei localizzatori, i quali, permettono all'ipovedente di non perdere di vista il testo che sta leggendo o l'oggetto che sta cercando sullo schermo.

Infine, bisogna segnalare che gli ingranditori software per PC hanno la possibilità di avere un supporto di sintesi vocale, che permette all'ipovedente di leggere dei testi particolarmente lunghi senza affaticare la vista. Il modulo di sintesi vocale, essendo solo un supporto dell'ingranditore, non può essere considerato un vero e proprio screen-reader. Tutto questo è permesso grazie all'interazione del software con il sistema operativo in uso. Gli screen reader non possono essere considerati dei veri e propri strumenti assistivi progettati specificatamente per gli ipovedenti anche se questi sono usati in accoppiata con gli ingranditori di testo da alcuni di essi.

I limiti principali di questi strumenti sono:

  1. L'assenza di copertura totale di tutte le patologie oculari.
  2. La necessità di avere un PC aggiornato, sia a livello software, sia a livello hardware, al fine di ottenere il massimo delle prestazioni da parte dello strumento stesso.
  3. L'opportunità di un periodo di approccio con l'applicativo da parte dell'ipovedente, per poterne apprezzare le peculiarità e vedere se consente di sopperire alle carenze per la sua patologia.
  4. L'alto costo di acquisto del software.
  5. Necessità di training circa l'uso di queste tecnologie da parte degli ipovedenti.

Parte terza

Il web e gli ipovedenti

Per quanto concerne invece l'uso di Internet che potrebbe essere una enorme risorsa anche per i disabili visivi, spesso diventa causa di discriminazione per i problemi di accessibilità, causati da ignoranza dei costruttori dei siti.

Infatti, nonostante la legge 4/2004, detta anche "Legge Stanca", che per i siti pubblici definisce uno standard da rispettare, sono veramente pochi i programmatori che lo rispettano.

Rendere un sito accessibile ad un ipovedente è onestamente complicato, a causa della molteplicità delle patologie esistenti, ma si possono fare molte cose. Ad esempio, l'utilizzo di caratteri più leggibili, di sfondi più contrastati rispetto al testo, di spazi meno sacrificati per il posizionamento dei link e degli oggetti, l'adozione di tag alt esplicativi sulle foto ed oggetti attivi, la possibilità di attivare le funzioni di accesso facilitato dei browser, il posizionamento più ravvicinato dei tag nei form di compilazione, per agevolare l'orientamento di coloro i quali utilizzano un software di ingrandimento, la disposizione più razionale degli elementi nella pagina per un più rapido ed agevole raggiungimento delle informazioni.

Massimiliano Martines
per la Commissione OSI
dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti

commissioneosi@uiciechi.it http://www.uiciechi.it/osi/