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U I C - Osservatorio Siti Internet - OSI -

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Ipovisione: ancora non ci siamo. E intanto la legge Stanca non ci aiuta.

SMAU, Milano 17 Ottobre 2007

Premessa

La consapevolezza dell'importanza di quanto può offrire internet, in termini di autonomia e comunicazione, ha spinto la nostra associazione a mettersi in discussione fin dal 2000 per dare una mano a capire i problemi dei disabili visivi e non solo, creando il gruppo OSI.

Questa esigenza ha fatto mettere in campo dall'Unione Italiana Ciechi decine di volontari, utenti del web, tra vedenti, non vedenti ed ipovedenti, allo scopo di avviare un monitoraggio di accessibilità di siti ritenuti di pubblica utilità.

Dopo un primo monitoraggio eseguito scegliendo una variegata tipologia di siti, ed in seguito ai risultati ottenuti, l'UIC decise di dare una struttura più organica ed istituzionale per meglio affrontare la problematica e poter dare un valido supporto ai Webmaster che avessero voluto avvalersene.

Fu così nominata nel 2001 la Commissione OSI, costituita attualmente da:Alessandro Baldi, Gaetano Contestabile, Luca Davanzo, Nunziante Esposito, Nicola Ferrando, Giuseppe Fornaro e Massimiliano Martines.

Tale organo coordina, partecipa all'attività del Gruppo, tiene i contatti con i web master e le istituzioni esterne.

Attualmente Il gruppo conta circa 30 volontari e forniamo dei test gratuiti a tutti i Webmaster che vogliono avvalersi dei nostri controlli che, non solo vengono eseguiti per verificare l'accessibilità per i disabili visivi, ma viene controllato anche il codice per verificare l'accessibilità rispetto alle raccomandazioni del W3C, raccomandazioni recepite anche in buona parte nei 22 requisiti richiesti per l'accessibilità nella legge 4/2004 detta anche legge "Stanca".

La richiesta dei test può essere fatta inviando una e-mail con la URL del sito alla Commissione OSI all'indirizzo di posta elettronica: commissioneosi@uiciechi.it

In questa occasione la Commissione Osi ha voluto porre l’attenzione sulle problematiche che incontrano gli ipovedenti nell’uso del web, in quanto abbiamo notato che questa questione è totalmente irrisolta, infatti notiamo che i Web master non hanno le idee ben chiare, e informazioni sufficienti, per costruire un sito che incontri le loro esigenze; la stessa legge 04/2004 è carente in questo senso.

Prima di parlare di accessibilità occorre avere chiaro il concetto di ipovisione, cercherò di spiegarlo in maniera sintetica:

L'ipovisione è una forte riduzione dell'acuità visiva causata da patologie sia infettive che genetiche o procurata da altre malattie che non coinvolgono direttamente l'apparato visivo. Questa condizione rende il soggetto parzialmente incapace di attendere alle attività quotidiane e ad una normale vita di relazione.

In particolare, le cause più frequenti di ipovisione derivano da una lesione retinica centrale e, in misura minore, da una ridotta funzionalità della retina periferica.

L’ipovisione centrale impedisce la visione del dettaglio mentre quella periferica ostacola l’orientamento e la mobilità, l’interessato viene così definito ipovedente.

Per le ragioni sopra citate, l’individuo che si trova ad affrontare tale situazione è sottoposto ad una continua ricerca per trovare la condizione ottimale, al fine di sfruttare al meglio il proprio residuo visivo. Questo concetto si applica sia alla visione ambientale, sia quella ravvicinata. Non bisogna dimenticare che il processo sopra descritto, si realizza in maniera direttamente proporzionale, in relazione alle condizioni ambientali esterne che la persona si trova ad affrontare in quel determinato momento

Dal punto di vista più strettamente legato alla legislazione italiana, sono considerati ipovedenti coloro che hanno una acuità visiva in entrambi gli occhi, anche con eventuale correzione, non superiore ai 3/10 o un campo visivo inferiore al 60%. Quanto sopra è altresì previsto da una direttiva della Organizzazione Mondiale della Sanità del 1977.

Queste condizioni sono quelle che vivono spesso anche i soggetti anziani che, con l'allungamento della vita media, presentano alcune delle difficoltà tipiche degli ipovedenti di alcune tipologie di ipovisione.

Vediamo ora come gli ipovedenti usano il PC:

  • Accesso facilitato del sistema operativo e del browser usato.
  • Magnifier, software ingrandente che può essere anche munito di sintesi vocale incorporata. La sintesi, generalmente, è attivabile a comando e viene usata in determinate situazioni.

Per esempio, quando bisogna leggere testi lunghi, molto stancanti per l'ipovedente, oppure, per particolari tipologie di ipovisione.

Veniamo ora alle principali difficoltà riscontrate da parte di questi soggetti, nell’uso del web.

L’utilizzo dell’informatica, e del web in particolare, ha accentuato lo sforzo di adattamento da parte di costoro.

Negli ultimi anni le pagine web sono state riempite con elementi diversi dalle semplici informazioni. Ad esempio, oggi quando si accede ad un portale, ci si trova davanti ai banner pubblicitari, scritte in movimento, colori che cambiano in continuazione eccetera.

Alcuni siti sembrano essere progettati in funzione della pubblicità che dovranno ospitare, quindi il costruttore parrebbe essere obbligato a “peggiorare” l’accessibilità dei propri contenuti.

Il web e l'ipovisione non sono un compromesso impossibile, ma non è nemmeno tanto semplice.

Rendere fruibile il web anche ai soggetti ipovedenti significa dover tenere presente moltissime variabili, quali: l’acuità visiva, il campo visivo, la percezione dei colori, e altre patologie collaterali che influiscono negativamente sulla sensibilità visiva. Bisogna altresì tenere conto di come gli ipovedenti configurano i propri pc, non tutti utilizzano gli strumenti assistivi (magnifier), molti tendono a personalizzare in maniera estrema il proprio desk top ingrandendo le icone o le lettere ed i menù, altri ancora tendono ad utilizzare risoluzioni di schermo molto basse 800x600.

Da non dimenticare coloro i quali utilizzano l’opzione di ingrandimento dei caratteri dei browser, e magari usano browser diversi che interpretano la pagina web in maniera differente, privilegiando il dimensionamento dei caratteri

A questo punto ci sembra utile citare alcune di quelle indicazioni da fornire ai costruttori di siti web sulle quali lavorare per tentare di centrare questo importante e difficile obbiettivo.

  1. I link significativi dovrebbero essere posti in posizioni strategiche, ad esempio a sinistra, dove lo sguardo tende a dirigersi.
  2. Lo spazio di editazione nei form non deve essere esiguo, ma sufficientemente ampio, in modo da poter essere scritto e letto con facilità.
  3. I link non dovrebbero essere troppo ravvicinati tra loro e agli oggetti circostanti.
  4. Gli sfondi ed i caratteri devono essere sufficientemente contrastati, in modo da essere decifrati da tutti gli ipovedenti.
  5. Bisognerebbe evitare l’uso di colori fluorescenti in quanto danno l’illusione di un buon contrasto, ma rendono i contenuti inaccessibili.
  6. Bisognerebbe evitare l’utilizzo di caratteri stilizzati quali: Impact, Juice, Matisse, Rockwell, Matura, Snap, Lucida Handwriting e simili.
  7. Si dovrebbe evitare accuratamente l’utilizzo dei caratteri testuali in dimensioni fisse; questa soluzione preclude in maniera inesorabile la possibilità di adattare il sito alle proprie esigenze, tramite l’utilizzo dell’accesso facilitato del sistema operativo e del browser.
  8. Non si devono usare caratteri che sono di derivazione grafica, in quanto non possono essere trattati a livello di interfaccia utente.
  9. Non si devono usare sfondi sfumati, o immagini in movimento, o testi scorrevoli, i quali compromettono in maniera inesorabile l’accessibilità.
  10. Evitare l’uso di sfondi di diversi colori nella stessa pagina.
  11. Implementare sempre il mouseover e il visited dei link, contestualizzandone il contrasto con i colori del sito, in quanto questo strumento rappresenta un punto di riferimento per l’orientamento del navigatore ipovedente
  12. Una possibile alternativa per un ipovedente potrebbe essere rappresentata dalla possibilità di personalizzare la visualizzazione del sito secondo le proprie esigenze, adattando colori di sfondo e del testo, tipo e dimensione dei caratteri, con l’implementazione di una specifica pagina del sito, raggiungibile con uno dei primi link della home-page.

La Commissione OSI auspica il proseguimento del tavolo di lavoro, riguardante il progetto sul miglioramento dell’attuale algoritmo su cui si basa il regolamento tecnico della legge Stanca, costituitosi nel 2006 tra la stessa commissione OSI, enti universitari e di ricerca ed esperti del settore del web.

Massimiliano Martines
per la Commissione OSI
dell'unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti

commissioneosi@uiciechi.it http://www.uiciechi.it/osi/