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U I C - Osservatorio Siti Internet - OSI -

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"Legge Stanca operativa ma siti sempre inaccessibili; aspettative future e nuove proposte"

SMAU: Seminari e-Academy 2006

Milano, 4 Ottobre 2006.

Relazione presentata per conto della Commissione OSI


La consapevolezza dell'importanza di quanto può offrire internet, in termini di autonomia e comunicazione, ha spinto l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti a mettersi in discussione dal 2000 per dare una mano a capire i problemi dei disabili visivi e non solo, creando il gruppo OSI (Osservatorio Siti Internet).

Questa esigenza ha fatto mettere in campo dalla nostra associazione decine di volontari, utenti del web, tra vedenti, non vedenti ed ipovedenti, allo scopo di avviare un monitoraggio di accessibilità di siti ritenuti di pubblica utilità.

Dopo un primo monitoraggio eseguito scegliendo una variegata tipologia di siti, ed in seguito ai risultati ottenuti, l'UIC decise di dare una struttura più organica ed istituzionale per meglio affrontare la problematica e poter dare un valido supporto ai Web-master che avessero voluto avvalersene.

Fu così nominata la Commissione OSI, costituita attualmente da: Alessandro Baldi, Gaetano Contestabile, Luca Davanzo, Nunziante Esposito, Nicola Ferrando, Giuseppe Fornaro e Massimiliano Martines.

Il lavoro della Commissione OSI viene coordinato da Franco Pagliucoli, attuale membro del Consiglio Nazionale e Presidente Provinciale UIC di Arezzo.

Tale organo coordina, partecipa all'attività del Gruppo, tiene i contatti con i web master e le istituzioni esterne.

Attualmente il gruppo conta circa 30 volontari e fornisce dei test gratuiti a tutti i web-master che vogliono avvalersi dei nostri controlli che, non vengono eseguiti solo per verificare l'accessibilità per i disabili visivi, ma anche per controllare il codice per valutare l'accessibilità rispetto alle raccomandazioni del W3C, che sono state recepite in massima parte nei 22 requisiti richiesti per garantire una sufficiente accessibilità nella legge 4/2004, detta anche legge "Stanca".

La richiesta dei test può essere fatta inviando una e-mail con la URL del sito alla Commissione OSI, all'indirizzo di posta elettronica: commissioneosi@uiciechi.it

Essendo un lavoro gratuito svolto da volontari, viene evaso in ordine di data di ricevimento delle richieste e dando priorità a quelle che ci pervengono dalla Direzione Nazionale o altri organi dell'Associazione. Da giugno 2006 e fino a quando non avremo riorganizzato i gruppi di lavoro ed adattato le schede di valutazione ai 22 requisiti della Legge "Stanca", abbiamo sospeso i test.

Intanto, continuiamo ad avere un elenco di richieste da evadere e faremo del nostro meglio per esaurire questa lista, eseguendo i test in tempi ragionevolmente brevi.

Sembra non essere trascorso molto tempo dall'entrata in vigore della Legge 4/2004, detta anche "Legge Stanca" dal nome dell'allora ministro per l’innovazione tecnologica, mentre in realtà sono trascorsi ben due anni, che com’è noto in campo informatico rappresentano una eternità, ma la nostra aspettativa di assistere ad una proliferazione di siti web finalmente accessibili è stata disattesa, vanificando in parte le energie profuse e la bontà del lavoro svolto da parte di esperti di accessibilità, associazioni ed utenti che, a seguito di una approfondita discussione e disamina dei problemi, consentì ad entrambi i rami del Parlamento di discuterne l’impianto e le finalità in maniera convinta e spedita tanto da consentirne, caso tutto sommato raro nelle nostre Legislature, l’approvazione unanime da parte di tutti i Parlamentari di ogni schieramento e partito.

E così siamo qui ancora una volta a dibattere sempre sugli stessi problemi, a ribadire i soliti concetti. Eppure ora le regole ci sono, sarebbe sufficiente il loro rispetto per poter avere quanto meno dei siti pubblici e di pubblica utilità con un livello di accessibilità degna di questo nome.

Anche se i siti delle amministrazioni pubbliche con le quali siamo in contatto sono migliorati moltissimo, non ci sono stati, come avevamo sperato, progressi generalizzati e significativi verso l'accessibilità, anzi, il proliferare di siti realizzati con tecnologia Flash senza peraltro seguire le relative specifiche tecniche, che ne consentirebbero l’accessibilità alle tecnologie assistive, ci pone in continuo allarme.

La Commissione OSI, nel corso dei prossimi mesi ed al pari di quanto ha sempre fatto in passato, si muoverà verso più direzioni con l’intento di fornire il suo migliore contributo; a tal fine ha deciso di porsi come primo obiettivo la riorganizzazione del Gruppo OSI e dei suoi sottogruppi, azione che consentirà alla Commissione OSI, attraverso il lavoro di testing di questi volontari, di dare a tutti coloro che ci contatteranno tutte le indicazioni che servono a eliminare i punti di inaccessibilità dei loro siti.

In parte il carattere non sanzionatorio della legge, ma soprattutto la convinzione che sia meglio far capire al web master quali sono le ragioni dell’importanza della realizzazione di un sito accessibile, ci sta portando a proseguire la nostra opera di sensibilizzazione. Siamo infatti convinti che se un webmaster progetterà il sito nell’ottica di una sua accessibilità universale, avremo la sicurezza che lo stesso rimarrà accessibile anche in futuro.

Una delle risultanze più evidenti di questo nostro sentire, sarà quella di continuare ad effettuare dei test che offriranno un supporto molto valido ai web master per far capire loro i problemi che presenta un sito già allestito e funzionante, ma non del tutto accessibile.

Altro argomento che sta molto a cuore alla Commissione OSI sono i CMS (Content management System).

Infatti, siamo dell’idea che, se si riuscisse a fornire un prodotto open source in grado di produrre pagine accessibili, non si avrebbero grossi costi per le amministrazioni, soprattutto quelle periferiche, che, essenzialmente per problemi di bilancio, si affidano a qualche dipendente più capace e che ovviamente fa quello che può, ma con scarsi o insufficienti risultati.

L’obiettivo sarebbe, dunque, quello di mettere a disposizione un prodotto dai costi contenuti o nulli, capace di produrre codice valido, quindi, siti accessibili, che rappresenterebbe una soluzione alla stragrande maggioranza dei problemi di accessibilità, soprattutto in quelle realtà nelle quali per ragioni economiche non è possibile avvalersi di progettisti esperti.

Negli anni scorsi abbiamo dato una mano a rendere accessibili i siti prodotti da alcuni CMS, tra cui Flex CMP, Domino e, ultimo in ordine di tempo ma non di importanza, quello prodotto dal Presidente di IWA Italia e dai suoi collaboratori. Si tratta di "Fruibile", un CMS prodotto da tre professionisti del web, e precisamente, Roberto Scano, Marco Bertoni e Luca Mascaro. Sul sito http://www.fruibile.it/area.asp?id=43, si possono avere tutte le informazioni su questo prodotto.

Attualmente siamo in contatto e pronti ad intraprendere una collaborazione con l'Associazione Zope Italia, un'associazione senza scopo di lucro che ha come fine primario quello di diffondere nel territorio italiano l'utilizzo dell'Application Server Zope.

Si cercherà con tale collaborazione di migliorare ed ottimizzare il sistema di gestione dei contenuti Plone.

Plone è un CMS diffuso in tutto il mondo che ha queste caratteristiche principali:

  • è di semplice utilizzo;
  • è flessibile e facilmente personalizzabile;
  • è disponibile in più di 35 lingue;
  • ha un potentissimo motore di ricerca in tempo reale integrato;
  • è multipiattaforma e gira su tutti i sistemi operativi più diffusi;
  • ha integrato un potente sistema di gestione dei flussi di lavoro;
  • integra un capillare sistema di gestione dei permessi degli utenti;
  • è ben supportato dalla comunità italiana e internazionale di Zope;
  • sono disponibili in grossa quantità prodotti aggiuntivi che ne ampliano le funzionalità in maniera modulare;
  • è un progetto open source e quindi gratuito ma soprattutto libero e a codice aperto per permettere qualsiasi personalizzazione a partire dall'aspetto grafico fino alle classi e metodi di base.

Lo scopo della collaborazione è quello di adattare questo CMS alle esigenze di non vedenti ed ipovedenti e, più in generale, alla legislazione italiana in tema di accessibilità.

Se questo progetto giungerà al grado di maturazione auspicato, Plone potrà essere un Sistema di Gestione dei contenuti web, Open Source, che soddisferà le esigenze di Società private e Amministrazioni Pubbliche.

Queste potranno disporre, a costi assolutamente contenuti, di un sistema di gestione dei loro siti intranet ed internet, che già ora implementa la maggior parte delle funzionalità e caratteristiche normalmente richieste, ma che si arricchirà della preziosa caratteristica di accessibilità.

In questi ultimi giorni siamo stati contattati da un giovane neo-laureato che ha prodotto un CMS, per il quale nutriamo buone speranze di riuscire a renderlo completamente accessibile.

Infatti, l'ing. Gianluca Ghergo si è rivolto a noi per avere il supporto idoneo a rendere il suo prodotto accessibile sia dal lato amministrazione, sia per le pagine che produce.

Fare in modo che questi prodotti diventino accessibili significa avere più probabilità che chi li usa costruirà dei siti accessibili, obbiettivo primario di tutto il lavoro di volontariato che facciamo.

Inoltre, se questi prodotti saranno accessibili anche dal lato amministrazione del sito, tale amministrazione potrà essere gestita da chiunque, disabili compresi. Quest'ultima cosa non è da sottovalutare, visto che nella pubblica amministrazione lavorano tantissimi disabili, che potrebbero essere in tal modo riqualificati.

Questione ipovisione

Per l'ipovisione, argomento molto ostico e che per l'accessibilità richiede una attenzione non comune, l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti sta avviando un tavolo di lavoro con lo scopo di migliorare l'algoritmo dei colori proposto dal W3C e attualmente in revisione.

La costituzione di questo tavolo di lavoro ha lo scopo di ricercare un algoritmo più adatto per l'ipovisione. A questo tavolo partecipano professionisti sia del campo oftalmologico, sia del web design, sia di altre associazioni di disabili visivi, con il compito di elaborare alcune soluzioni tecniche, ad integrazione degli standard già previsti dal W3C. L’obiettivo finale è quello di dare ai webmaster qualche riferimento oggettivo, scientificamente sostenibile, da poter utilizzare nella creazione dei siti web.

Il 19 Settembre 2006 si sono riuniti, presso la Sede Centrale dell’UIC sita in via Borgognona a Roma, oltre al responsabile del progetto per la Direzione Nazionale e il Direttore dell'I.Ri.Fo.R. (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione), un rappresentante per conto di ogni categoria coinvolta nel progetto, che sono:

  • Università degli studi “La Sapienza” di Roma;
  • CNR;
  • Fondazione Maugeri dell'Università di Pavia;
  • Associazione Nazionale Subvedenti;
  • webmaster italiani;
  • Commissione OSI.
  • Commissione Ipovisione.

Ha coordinato i lavori il Dott. Angelo Mombelli, responsabile del settore ipovisione dell'UIC, mentre per la Commissione OSI ha partecipato il sig. Massimiliano Martines, ipovedente.

Per prima cosa sono state riepilogate le motivazioni dell’incontro, ovvero che il nuovo algoritmo è stato testato su normodotati, presentando quindi notevole difficoltà per gli ipovedenti per l’accesso ai siti web. Da qui discende la necessità di migliorare la proposta formulata dal W3c, fermo restando che, in base alla convenzione europea, non vi potrà essere uno stravolgimento della stessa, ma, se mai, un suo miglioramento.

Si dovranno individuare modalità, necessità e difficoltà per una corretta e generale modifica del nascente algoritmo, affinché lo studio e la sperimentazione che si svolgeranno presso ”La Sapienza” siano riconosciute a livello internazionale.

Nello specifico, i vari partecipanti, con diverse sfumature, hanno sottolineato le difficoltà che ci potranno essere nell’aggiornamento dell’algoritmo, sulle varie tecniche di testing, per la realizzazione dell’algoritmo stesso e per quelle relative alla realizzazione del tool.

Si è altresì posto in evidenza le modalità di ricerca a cui dovrà attenersi “La Sapienza”, benché molte delle indicazioni fornite siano già in possesso dell’Università stessa.

I vari componenti hanno sottolineato la necessità di dividere la fase di testing in due distinti momenti: quella ristretta nella quale saranno presenti i partecipanti del gruppo e quella più estesa, dove la sperimentazione sarà deputata ad un numero di ipovedenti più allargato.

Si propone altresì come indirizzo dei lavori di incaricare “La Sapienza” per uno studio di merito, e quindi di affidarsi al CNR per la realizzazione del tool. Il progetto verrà formalizzato dall’IRIFOR.

L’Università “La Sapienza” si avvarrà, per svolgere quanto sopra citato, della collaborazione del CNR, della fondazione Maugeri dell'università di Pavia, della Commissione OSI, della Associazione Subvedenti e del Sig. Diodati in qualità di webmaster. Per procedere, all’incaricato della Sapienza è stato consegnato il testo del nuovo algoritmo proposto dal W3c.

La Commissione OSI non perde mai occasione per ribadire con fermezza il concetto che la "Legge sull'accessibilità" ci preserva da sorprese, ma è auspicabile che i webmaster faranno l'accessibilità per una loro scelta di campo e non perché costretti dalle norme. Solo così, infatti, potremmo avere la certezza che realizzeranno i siti nei termini da noi desiderati e che li manterranno sempre accessibili, anche quando ne cureranno la ristrutturazione.

E' vero che la legge 4/2004 e la legge primo marzo 2006, n. 67 "Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni", pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 54 del 6 marzo 2006, consentono di pretendere l'accessibilità, ma dalla esperienza fatta in questi anni, siamo sempre più convinti che, quando si fa capire ai web-master cos'è l'accessibilità, si finisce sempre per ottenere il risultato voluto.

Comunque, anche se non vorremmo mai ricorrere alla Magistratura, ove non ci fossero i presupposti per evitarlo, ci vedremmo costretti a fare le nostre rimostranze e faremo di tutto per vedere rispettati i nostri diritti. D'altronde, anche a seguito di tutta l'opera di supporto e sensibilizzazione che facciamo da ormai cinque anni, riteniamo di poter rivendicare il diritto di pretendere il rispetto delle leggi da chi continua a credere che l'accessibilità sia un optional.

Tra le cose in cantiere, è nostra intenzione creare un canale parallelo a quello dei test per siti già costruiti per dare un supporto diretto a chi decide di costruire un nuovo sito e si rivolge al Gruppo OSI.

Infatti, in questo caso, partendo da zero e testando pagine di esempio (template), pensiamo che sia più facile raggiungere il risultato di piena accessibilità. La dimostrazione di quanto andiamo affermando ce lo conferma il sito costruito dal Comune di Piegaro (PG), http://www.comune.piegaro.pg.it, il cui web master, Silvia Bocci, ci ha chiesto ed ottenuto collaborazione fin dall'inizio.

La competenza che ha questa webmaster ed il supporto che le abbiamo fornito, consente a questo comune di poter vantare di avere un sito completamente accessibile, con l'impiego di risorse veramente minime.

Nunziante Esposito
per la Commissione Osservatorio Siti Internet
dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.

commissioneosi@uiciechi.it http://www.uiciechi.it/osi